mercoledì 11 luglio 2012

Quaderni di Vita Bioregionale, edizione del Solstizio Estivo 2012 - E note esplicative sul Bioregionalismo e sull'Ecologia Profonda

Acqua di San Giovanni preparata durante l'Incontro Collettivo Ecologista 2012



Ante Scriptum: Queste che seguono sono alcune immagini dell'Incontro Collettivo Ecologista del soslstizio estivo 2012, svolto nel Campo del Vetiver ad Aprilia. Per leggere i testi pubblicati nei Quaderni di Vita Bioregionale e per avere anche la grafica è necessario  farsi inviare il PDF dalla curatrice Daniela Spurio: dhanil@live.it 

Oppure si può visionare lun originale pubblicato qui:
http://www.appuntameta.it/files/varie/Quaderni.pdf



Avvio del primo giro di condivisione - Incontro Collettivo Ecologista




 
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Lavoro in cucina



Giulietta Blu


Raccolta erbe Selvatiche


Un momento di sorriso e musica


Riccardo Oliva con iperico




Un precedente incontro della Rete Bioregionale Italiana in Molise


La Rete Bioregionale Italiana, nata nella primavera del 1996, è un insieme di gruppi, associazioni, comunità e singole persone che condividono l‟idea bioregionale e in prima persona, nel proprio luogo, si danno da fare per praticarla.
La Rete è un „terreno comune‟ per condividere idee, informazioni, esperienze, progetti ma anche emozioni, al fine di sviluppare forme e pratiche - culturali, sociali, spirituali, politiche ed economiche - appropriate di vita in armonia con il proprio luogo, la propria bioregione, le altre bioregioni e l‟intera terra. La Rete è ispirata dal concetto di bioregione, aree omogenee definite dall‟interconnessione dei sistemi naturali e dai viventi che le abi-tano. Una bioregione è un insieme di relazioni in cui gli umani sono chiamati a vivere e agire come parte della più ampia comunità naturale che ne definisce la vita.

Bentornati a casa!

Documento d'intesa della Rete Bioregionale Italiana
La bioregione è un luogo geografico riconoscibile per le sue caratteristiche di suolo, di specie vegetali ed animali, di clima, oltre che per la cultura umana che da tempo imme-morabile si è sviluppata in armonia con tutto questo. Per bioregionalismo si intende la volontà di ri-diventare nativi del proprio luogo, della propria bioregione. Possiamo fare tutte le scoperte possibili, usare la tecnica, la scienza; possiamo andare sulla luna e comunicare via satellite, ma alla base della nostra sopravvivenza fisica, psichica e spiritu-ale vi sono questi alberi, queste erbe, questi animali, queste acque, questo suolo del luogo dove viviamo. L‟evoluzione sociale e tecnologica è ecologicamente compatibile solo in "piccola scala", localmente, e se rimane ancorata ad una visione olistica del sape-re. L‟idea bioregionale consiste essenzialmente nel riprendere il proprio ruolo all‟interno della più ampia comunità di viventi e nell‟agire come parte e non a parte di essa, correg-gendo i comportamenti indotti dall‟affermarsi di un sistema economico e politico globale, che si è posto al di fuori delle leggi della natura e sta devastando, ad un tempo, la natura stessa e l‟essere umano. Il bioregionalismo si rifà ai principi ecocentrici, riconoscendo che l‟equilibrio ecologico esige una profonda trasformazione nella percezione che abbia-mo come esseri umani riguardo al nostro ruolo nell‟ecosistema planetario. Questa consa-pevolezza non è qualcosa di completamente nuovo, ma affonda le sue radici negli antichi saperi popolari delle popolazioni native e nelle grandi tradizioni spirituali occidentali e orientali. Il modo più appropriato per iniziare a ri-abitare non è attraverso leggi o regola-menti imposti, ma ponendosi in prima persona in relazione al luogo in cui si vive: scoprendone i significati, gli scambi, individuandone i contorni, dedicandosi ad attività so-stenibili con la propria bioregione.
Queste sono alcune delle prime cose da attuare e, in tale campo, siamo tutti apprendisti.
L‟idea bioregionale punta ad inserirsi nelle pieghe della società; per riuscirci, diverse possono essere le modalità, i linguaggi e le forme, ma, al di là delle differenze, ciò che accomuna i bioregionalisti è la consapevolezza di essere parte interdipendente di un insieme senziente. L‟idea bioregionale è ispirata dai sistemi naturali selvatici; per sua natura, pertanto, si esprime attraverso la forma decentrata. Nell‟introdurre questo concet-to, si richiede la sensibilità di esporlo in modo che ogni persona, gruppo o realtà sociale lo senta proprio e nel proprio luogo si organizzi per radicarlo.
ete Bioregionale Italiana
Per aderire alla Rete Bioregionale Italiana é sufficiente sottoscrivere il manifesto fondativo (o carta degli intenti) e di inviare una email di conferma a:  circolo.vegetariano@libero.it





Frutta bioregionale di stagione



Note introduttive sul Bioregionalismo, sull'Ecologia Profonda, sulla Biospiritualità, sull'Economia Partecipativa, sulla Biopolitica.... ed altro ancora.

Il bioregionalismo è una forma attuativa dell'ecologia profonda. Nel senso che l'ecologia profonda analizza il funzionamento delle componenti vitali e geomorfologiche ed il bioregionalismo riconosce gli ambiti territoriali in cui tali componenti si manifestano. Per fare un esempio concreto: il funzionamento generale dell'organismo vivente viene compreso attraverso il riconoscimento e lo studio delle sue funzioni vitali e dei modi in cui tali funzioni si manifestano ed il bioregionalismo individua gli organi specifici che provvedono a tale funzionamento e le correlazioni fra l'organismo e l'insieme degli organi che lo compongono, descrivendone le caratteristiche e la loro compartecipazione al funzionamento globale. Per cui non c'è assolutamente alcuna differenza fra ecologia profonda e bioregionalismo, sono solo due modi, due approfondimenti, per comprendere e descrivere l'evento vita. Abbiamo inserito come terzo elemento componente "l'osservatore", cioè l'Intelligenza Coscienza che anima il processo conoscitivo. Ovvero la capacità osservativa e lo stimolo di ricerca e comprensione della vita che analizza se stessa. Anche questo processo di auto-conoscenza, ovviamente, è parte integrante del processo individuativo svolto nell'ecologia profonda e nel bioregionalismo. A volte questa in-telligenza intrinseca nella vita è anche detta "Biospiritualità" - E cosa si intende per biospiritualità? Biospiritualità è l‟espressione, l‟odore sottile, il messaggio intrinseco, che traspira dalla materia tutta. Il sentimento di costante presenza indivisa.. la consapevolezza dell‟inscindibilità della vita, riconoscibile in ogni sua forma e componente, partendo dal "soggetto" percepiente. La conoscenza "suprema" significa essere consapevoli che tutto quel che "è" lo è in quanto tale. Perché l‟esistente è uno, non può esserci "altro"…

Altro aspetto importante del discorso è quello della Solidarietà al Tutto (anziché Umana) per far trasparire una visione meno antropocentrica e più rivolta al rispetto dell'Uno e Molteplice che ci circonda ed in cui siamo. Il termine più appropriato per noi sarebbe Cooperazione Attiva, quindi cooperare alla maniera del fare o dell'agire cioè del concludere e arrivare a soluzioni e propositività negli intenti, orientati sempre verso l'alto, cioè lo Spirito. Nel discorso dell'ecologia va incluso anche quello della Biopolitica per trasmettere un messaggio che la Politica deve essere inserita sempre in Bios cioè nella Vita, che è un qualcosa che non appartiene solo all'uomo.

E poi l'Economia Partecipativa, poiché l'economia deve tornare ad essere a misura delle cose reali e non dei mercati subliminali di borse e speculatori e noi dobbiamo tornare a ridiventare fruitori attivi (ecco il senso di Partecipazione) di questo mezzo di scambio che è il denaro.




Fuoco accesso,  notte del 23 giugno 2012



 
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Natura autunnale


Prossimo appuntamento bioregionale:  San Severino Marche da Lucilla Pavoni - 31 ottobre 2012:  Il Ciclo della Vita nella Vigilia d’Ognissanti.  

Com’è nella tradizione anche quest’anno verrà celebrato il momento che nell’antichità segnava la fine dell’anno, e che sancisce una nuova tappa nel Ciclo della Vita. In questo periodo dal 31 ot-tobre ai primi di novembre anche nella tradizione cristiana si ricordano i santi ed i morti e questo segna il collegamento fra il vecchio mondo pagano e quello nuovo conseguente all’avvento del Cristo. La festa di Samahin è particolarmente sentita nella cultura anglosassone, infatti è una ricor-renza di origine celtica in cui si dice che in questo periodo "si apre una finestra fra la vita e la morte, fra la morte e la rinascita". L’evento era conosciuto nell’antichità remota ed anche nel medio evo. La tradizione afferma che siccome quella notte gli spiriti tornano sulla terra occorre ingraziarseli con alcune offerte che venivano lasciate sui bordi del camino, allora gli spiriti benevolmente potevano cedere un loro dono o messaggio. Se invece non trovavano alcuna offerta allora si vendicavano apparendo terrifici ai vivi. In parte la tradizione è rimasta con il famoso "dolcetto o scherzetto" di Halloween. Comunque la cosa principale da farsi durante la giornata di Samahin, e soprattutto la sera, è quella di compiere dei riti nella natura, in particolare si apparecchiano in una radura due cerchi composti con gli ultimi fiori in modo che tutti i colori della natura siano rappresentati. A turno i partecipanti si posizionano all’interno di un cerchio, in cui si attirano i pen-sieri positivi verso i defunti, poi si passa all’altro dove si rinuncia a tutti i pensieri negativi nei loro confronti. In questo modo si pacifica il mondo dell’aldilà con l’aldiqua. Anche quest’anno la cerimonia verrà compiuta da Sonia Baldoni, in località Ugliano, in quel di San Severino Marche. Più tardi ci recheremo nella casa accogliente, lì vicina, della scrittrice Lucilla Pavoni, dove desineremo con il cibo vegetariano da ognuno portato.
 Info. Lucilla - 338.7073857
Attenzione al discorso

1 commento:

  1. Bella gente, bei posti, bei colori e prossimamente IL rustico Buddista del Dai Lama a Cancello- Verona forse per tutto ciò, meglio vi accoglierà L:C

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