mercoledì 6 marzo 2013

Ricchi e poveri... e come ho conosciuto Nunzia Penelope

Nunzia Penelope

La  sera del 12 marzo 2013 sono andata  a Vignola alla presentazione del libro che si chiama "Ricchi e poveri" di Nunzia Penelope.

Quando si dice "i casi della vita" e "il mondo è piccolo"...
Beh, quando ho ricevuto l'invito ad andare da parte di Marinella e Pierre di Pavullo, ho pensato subito di aderire più che altro per incontrare loro, ma non avevo mai neanche sentito nominare Nunzia Penelope, anche se guardando su Internet - immagini, mi è parso un volto conosciuto, Ho pensato di averla vista qualche volta da Santoro, inoltre l'argomento è attuale e molto interessante.


Comunque, in risposta alle mail di Marinella ho chiesto loro qualche informazione. Dopo alcuni giorni Pierre mi ha scritto così:  "Cara Caterina,Tu non sapevi chi fosse Nunzia Penelope, ma in compenso lei dedica una pagina del suo libro (la 26 del formato elettronico che posseggo io) a Paolo,
e indirettamente a Te, perché è riportata la sua dichiarazione che, per vivere, essenzialmente gli servono solo un collegamento internet e l'amore per la sua donna!!"


Sono andata molto curiosa, ho preso il libro ancora prima di averla ascoltata, dopo essere andata a sbirciare il pezzo "incriminato".


Dopo le domande del giornalista e le sue risposte , le domande del pubblico. Pierre prima della sua domanda, ha sottolineato la citazione di Paolo D'Arpini e che in sala c'era la sua compagna. Lei è stata molto stupita e felice e mi ha firmato il libro scrivendo: "Ad una donna molto fortunata".


Per quanto riguarda i contenuti... non voglio giudicare e tantomeno dalle apparenze, ma diceva che comunque anche per trovare "un amore" andare dal parrucchiere e comprarsi qualche vestito può essere utile e che non voleva sentire nominare il signoraggio bancario altrimenti se
ne andava.


Certo l'esame molto meticoloso della realtà economica del paese, della presenza nuovi poveri e di chi deve vivere con 1000 euro al mese può essere utile, ma mi sarebbe piaciuto che dicesse con maggior forza che con 1000 euro al mese si vive male perché dobbiamo pagare balzelli e tasse (automobile, televisore, caldaia, tasse varie sulle bollette,
tasse e libri scolastici e universitari, ticket sanitari, iva su tutto
quello che compri e sulle prestazioni), che i soldi non fanno la felicità, ma dovrebbero essere solo un mezzo per scambiarsi il valore di beni e prestazioni che si possono ridurre i consumi a cui eravamo abituati - come popolazione in media intendo dire e che invidiare chi ha più di noi non porta a niente. Ha parlato di una ridistribuzione della ricchezza con una patrimoniale, perché i grossi patrimoni spesso sono ereditati e quindi chi ha ereditato non ha fatto niente per meritarseli. 


Ha parlato degli stipendi dei manager che sono
enormemente maggiori degli stipendi dei lavoratori e delle pecche del sindacato (e qui sono d'accordo), dei paradisi fiscali, dell'errore di valutazione e di impostazione che è stato fatto quando è entrato in essere l'euro, per cui tutti i prezzi sono raddoppiati (ma non ha detto chi si è giovato di questo - i commercianti?), e che in Germania i prezzi di tutto sono più bassi che in Italia (questo lo avevo già sentito), ecc. ecc.


Comunque alla fine abbiamo fatto due chiacchiere, le ho chiesto dove aveva trovato la tua citazione e mi ha risposto che legge molto, credo sia quello che avevi detto nell'intervista che ti fecero forse quelli del sito telematico (
http://www.lettera43.it/economia/personal/vivere-bene-con-420-euro-al-mese_4367546480.htm) che erano venuti lì a Treia e l'ho invitata... a conoscerti, le ho dato la tua mail e la mia e mi ha chiesto anche il mio numero di telefono, poi mi ha dato la sua email....

Ecco, basta, vado a fare un sopralluogo. 

Baci.  Caterina Regazzi




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Commento di Paolo D'Arpini:

Cara Caterina. Non c'è nulla di più illusorio che sentire di star svolgendo la funzione di "guru" sentendosi tale nei confronti degli altri. Non è in se stessa la funzione del guru che è "falsa" poiché ognuno nella propria vita funge da maestro, in una o l'altra occasione, nei confronti di chiunque. Il problema è l'identificazione nella funzione. Questa identificazione è causa di rinascita. Dico questo perché ho avuto la percezione di come la mia vita sia stata strutturata proprio per liberarmi da questa illusione.
Amore mio, grazie per essere un Guru per me che sono un guru.  Paolo

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