venerdì 26 aprile 2013

Treia – Il primo giorno della Festa dei Precursori 2013 raccontata da Caterina Regazzi




Eccomi di nuovo qui a descrivere un incontro che c’è stato a Treia giovedì 25 aprile 2013. Era la prima giornata della nostra Festa dei Precursori e come al solito, ero un po’ in agitazione.
Il giorno prima, mercoledì, ero partita al mattino alle 9 con la cagnetta Magò, che in auto si è comportata benissimo, poi c’è stata la sosta a Riccione per caricare Upahar e Venu e quindi,condito da parole e scambi di opinioni, l’arrivo della brigata a Treia, da Paolo che ci aspettava per il pranzo, a base di pasta al pomodoro e insalata e formaggio.
Alla sera ci hanno raggiunto Michele Meomartino e la dolce Fabiola prima e poi due loro amici abruzzesi, Paolo e Silvana, con i quali, dopo cena, abbiamo avuto un momento di raccoglimento con i canti di Upahar, ai quali abbiamo partecipato con amore (e lo ringrazio)…
Al giovedì mattina, inizio della Festa, abbiamo atteso l’arrivo di altri ospiti e di Sonia Baldoni, la Sibilla delle Erbe, con il suo seguito di “fedeli” che sono arrivati alla spicciolata. Alle 10 e 30, chi c’era c’era e chi non c’era non c’era, siamo scesi giù all’orto. Sonia si è dilungata tanto nella descrizione delle erbe ivi trovate Sonchus, in primis, Eufrasia, Parietaria, Gallium (che io – orrore! avevo scambiato per Vitalba, beccandomi un’occhiataccia dalla maestra), Forsizia, Finocchio selvatico, Malva, ed altre di cui non ricordo il nome (mi viene una rabbia per non aver preso appunti!!!).
Sonia è stata come sempre una brava affabulatrice, raccontando di alcune proprietà medicinali e alimentari, intrattenendoci piacevolmente ed utilmente senza necessità di uscire dall’orto fino all’ora di pranzo, che si è svolto nella sede del circolo, per lo più all’esterno (fortunatamente il tempo era favorevole) con il cibo vegetariano da ognuno portato e soprattutto con quello preparato in mattinata dal bravo e generoso Michele.
Dopo il pranzo Upahar ci ha deliziato con una sessione dei suoi canti e purtroppo ci ha dovuto lasciare troppo presto, avendo trovato un passaggio per il ritorno a Riccione.
Abbiamo continuato il pomeriggio con la relazione del prof. Alberto Meriggi di Treia, sull’uso delle acque potabili e non nell’antichità in questo nostro bel borgo, con tutte le difficoltà che l’approvvigionamento di acqua potabile comportava. Ha concluso con due note dolenti: la presenza all’interno dell’abitato di un grosso serbatoio per l’acqua potabile, che deturpa il profilo del paese (ma per me – e non ho avuto il tempo di dirlo – quel particolare mi è caro perché mi permette di riconoscere l’abitato di Treia anche a distanza, in quanto lo rende unico), e (e su questo sono invece perfettamente d’accordo), la presenza diffusa di un inquinamento delle acque superficiali, che non sono più potabili come erano una volta, fino ad appena 30 anni fa, quando, facendo una passeggiata in campagna, ci si poteva dissetare alle acque di ruscelli o addirittura di fossi.
Abbiamo proseguito con la presentazione del nuovo libro di Paolo D’Arpini: “Riciclaggio della Memoria”. Michele Meomartino ne ha parlato cogliendo secondo me perfettamente lo spirito, sia del libro, che di tutto l’essere di Paolo stesso: una persona, un essere perfettamente coerente con sé stesso, che può essere secondo me, un esempio di libertà personale ed espressiva e che in questo libro ha raccolto tanti suoi scritti che nel loro insieme possono rappresentare, come ha detto Michele, una sorta di testamento spirituale.
Purtroppo delle tante persone giovedì all’incontro non abbiamo colto neanche il nome. Ho pensato che al prossimo metteremo a disposizione dei presenti un quaderno per lasciare un pensiero ed un recapito.
Grazie, arrivederci a tutti, ed intanto ai prossimi giorni!

Caterina Regazzi


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