venerdì 11 ottobre 2013

Elettrodotto Fano Teramo - Incontro dei comitati con la commissione ambiente della Regione Marche

I rappresentanti dei comitati dei cittadini di tutta la regione Marche coinvolti dal progetto del passaggio dell'elettrodotto aereo ad altissima tensione Fano-Teramo sono stati ascoltati in audizione lo scorso  3 ottobre 2013  dalla Commissione Ambiente regionale presieduta da Enzo Giancarli.


Nella audizione, che fa seguito all'incontro del 15 maggio con la Commissione e al comunicato del 9 luglio con il quale il Presidente Spacca annunciava lo stop all'elettrodotto, i Comitati hanno nuovamente chiesto di dare concretamente seguito a quanto annunciato, mediante la revoca o l'annullamento degli effetti della Delibera n.689/2007, istitutiva del corridoio ottimale dell'opera.  I cittadini si attendono quindi che alle parole seguano fatti  e comunicano che stanno organizzando iniziative nei comuni interessati dall'ipotizzato tracciato per fare il punto sulla situazione e, se necessario,  avviare le azioni volte alla tutela dei propri diritti.  



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INTERVENTO DEL 3 OTTOBRE 2013 PRESSO LA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA REGIONE MARCHE DEL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI CITTADINI COINVOLTI DAL PROGETTO DELL’ELETTRODOTTO FANO-TERAMO 380.000 V (DGR689/2007)

Gentile Presidente,

ringraziamo Lei e gli altri membri della Commissione per questo nuovo incontro.

Avremmo preferito che non ce ne fosse stato bisogno e che, dopo l’uscita del comunicato della Regione del 9 luglio 2013, dal titolo ‘Si chiude con un no della giunta regionale il procedimento per la realizzazione dell’elettrodotto Fano-Teramo’, fosse arrivato il momento di una reale riflessione critica sul progetto e della adozione di misure concrete in merito.

Ad oggi, non ci risulta invece che sia avvenuta la revoca da parte della Giunta Regionale della Delibera n.689/2007 che dell’elettrodotto istituisce il corridoio ottimale, revoca che rappresenta l’unico atto CONCRETO per sancire la chiusura del procedimento in atto, non comunque pregiudizievole di una eventuale successiva riapertura di un nuovo iter procedurale .

Non intendiamo ritornare estesamente sui temi, riportati nel nostro precedente documento letto e distribuito a membri di questa Commissione il 15 maggio, alla base della nostra richiesta di rivedere completamente il progetto, verificando la sua effettiva necessità, i suoi reali scopi, gli effetti devastanti sul territorio, in termini di potenziali rischi per la salute e danni certi per le proprietà e le attività legate ai territori coinvolti dal passaggio dell’opera.

Facciamo qui presente solo che permane a tutt’oggi il continuo calo dei consumi di energia elettrica (nei primi otto mesi del 2013 vi è una flessione del 3,8% rispetto al corrispondente periodo del 2012) e che essi sono ritornati ai livelli di dieci anni fa. Tale perdurante crisi, unita alla inimmaginabile evoluzione sia delle tecnologie che delle fonti di produzione, sta modificando in maniera altrettanto rapida e sostanziale i mercati dell’energia e gli scenari futuri.
Ribadiamo che, in un simile contesto, la Delibera n.689, relativa a un progetto formulato nei primi anni del 2000, che prevede l’utilizzo della medesima tecnologia utilizzata per il primo elettrodotto del 1891 e per il quale la stessa società proponente non indica più l’anno di esecuzione nel suo Piano di Sviluppo, è priva di giustificazione e contravviene al principio di celerità del procedimento amministrativo.

Questo stato di cose costituisce una spada di Damocle sui cittadini coinvolti. Questi, già ora, continuano a subìre i danni derivanti dal blocco delle compravendite di terreni e fabbricati, degli investimenti nelle attività, degli interventi sugli immobili, nonostante il fatto che gran parte delle aree interessate siano di notevole interesse turistico e paesaggistico, in molti casi ad alta attrattività anche per investitori stranieri.

E’ altresì evidente che tale stato di cose non riguarda solo i cittadini direttamente interessati, ma si ripercuote sui territori nel loro complesso, che ne hanno sempre maggiore consapevolezza.
Abbiamo infatti constatato con piacere che, nella raccolta dei pareri sul progetto dei Comuni coinvolti, effettuata dall’ANCI su richiesta del Presidente Giancarli dopo l’incontro del 16 maggio, molte amministrazioni comunali, in aggiunta a quelle che si erano già espresse in tal senso, hanno formalmente manifestato e motivato la loro posizione nettamente contraria all’opera.

Ricordiamo anche sinteticamente che la delibera è stata adottata senza garantire il diritto di informazione e di effettiva partecipazione dei soggetti interessati, senza tener conto del principio di precauzione, senza la previsione di un congruo indennizzo ai danni dei terzi privati coinvolti.
In proposito, la sentenza della Corte Costituzionale n.93 2013, in merito al procedimento che ha interessato la legge regionale 3/2012, ha espressamente richiamato la direttiva comunitaria 2011/92/UE i suoi principi come normativa di riferimento e vincolante per gli Stati membri.

Quindi siamo a chiedere ancora una volta che questa Commissione si adoperi affinchè la Delibera n.689/2007 venga revocata, sia in applicazione del principio, comunitario e nazionale, della celerità e della certezza dei tempi nel procedimento amministrativo, sia in quanto carente, dal punto di vista procedurale e sostanziale, dei requisiti previsti dalla normativa europea e vincolanti per gli Stati membri.

In caso contrario, i cittadini, che stanno già organizzando iniziative pubbliche sulla questione, saranno costretti loro malgrado, dopo aver già operato in via stragiudiziale con l’invito ad agire in autotutela, all’avvio di azioni giudiziali nelle sedi competenti per far valere i loro diritti.



Ancona, 3 ottobre 2013.



Comitato Territorio Sostenibile (AN)
Comitato Territorio Attivo (PU)
Comitato S'Amico Morro d'Alba (AN)
Comitato per la Salvaguardia di Belforte (MC)
Comitato Alta Val Fiastrella (MC)
Comitato i Lupi dei Sibillini (MC)
Comitato Intercomunale Territorio Attivo Provincia di Macerata (MC)
Comitato Alta Val Tenna  (FM e AP)
Comitato No Ele.Fan.Te - San Ginesio (MC)
Comitato spontaneo Cingoli (MC)
Comitati in Rete



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