giovedì 16 gennaio 2014

Il viaggio interiore di Deepak Chopra



La maggioranza delle persone spendono la loro vita o nel passato o nel futuro; solo quando una vita è concentrata nel presente è reale, perché in questo modo il passato e il futuro non interferiscono.
In questo istante dove sono il passato e il futuro? Da nessuna parte. Solo l'attimo presente esiste; il passato e il futuro sono proiezioni mentali.
Il nostro corpo fisico è un tabulato di segnali inviati indietro e avanti tra il cervello e ogni cellula. Il sistema nervoso che crea la miriade di messaggi che vengono inviati funziona come il software del corpo e costituisce il programma visibile del vostro corpo. Ma dove sta il programmatore? Non è visibile ma deve esistere. Migliaia di decisioni sono create nel corpo-mente sistema ogni secondo, incalcolabili scelte che permettono alla nostra fisiologia di adattarsi alle domande della vita.
Se un biochimico potesse scovare ogni singola molecola coinvolta in una nostra reazione di paura alla vista di un serpente, non potrebbe però vedere l'invisibile creatore delle decisioni che decide di avere quella reazione. Ognuno di noi ha un programma differente e perciò ha differenti reazioni.

Al momento che incontriamo il serpente abbiamo tutta una serie di reazioni che dipendono da quello che per ognuno di noi significa un serpente.

Aldous Huxeley ha detto: una esperienza non è quello che accade a noi ma è quello che abbiamo fatto con quello che ci è accaduto.

Dove è ubicato il nostro significato di serpente? La risposta più facile è che è situato nel nostro cervello, ma questo organo, come per qualsiasi altro è in costante fluttuo. Come per uccelli migratori, miliardi di atomi volano dentro e fuori dal nostro cervello ogni secondo. Creando turbini di onde elettriche che non formano mai lo stesso disegno in tutta la nostra vita. Pur tuttavia la mia memoria del serpente non si dissolve in questo mare di cambiamenti.

Le nostre memorie sono sempre a disposizione del programmatore che esiste al di sopra della memoria, silenzioso osservatore della nostra vita, che tiene conto delle nostre esperienze, sempre pronto ad affrontare la possibilità di una nuova scelta. Per questo programmatore questo non è altro che la consapevolezza della scelta.

Il "me" che ha paura dei serpenti ha scoperto questa paura in passato, tutte le nostre reazioni fanno parte della massa di esperienze che abbiamo fatto. In meno di un millesimo di secondo la programmata paura dei serpenti stimola tutte le sequenze di messaggi fisici che producono le nostre reazione ma non abbiamo imparato ad identificarci con quello che prende le decisioni.
Quando ci svegliamo la mattina questo "me" rapidissimo si ricorda di tutte le nostre esperienze.

Deepak  Chopra 

 
     
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Commento: "..quanto poco sono consapevole di quello che siamo e quello che ci circonda.

(Roberto Anastagi)"


Altro commento: "..interessante questo viaggio interiore. Siamo ancora e comunque ad un livello scientifico, ci limitiamo ancora a pensare in molecole, atomi e poi arriveremo anche ai quanti... perché dobbiamo sempre concretizzare tutto? Proprio la scienza quantistica ci porta a comprendere quanto importante sia il vuoto che passa tra una cosa concreta che possiamo identificare e un'altra, un vuoto che in realtà è un pieno di qualcosa che noi non siamo ancora in grado di vedere, proprio come le navi dei conquistadores quando arrivarono in sud america. Nessuno le fermò perché gli aztechi non le "vedevano", non erano consapevoli della loro esistenza e il cervello non le registrava. Strane cose succedono nell'universo e noi, come consiglia Chopra dovremmo vivere l'attimo, quello che ci è più vicino, immediato e raggiungibile. Il tuo commento è anche il mio.  (Franca Oberti)"

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Commento di M.B.: "..per quel che ne so io, i quanti dimostrano l’insussistenza di ciò che noi chiamiamo realtà. Cioè, quello che noi vediamo e su cui ci sbattezziamo a voler inculcare nella mente degli altri perché lo crediamo vero, in realtà è sì vero, ma solo per noi, perché nel momento in cui quello che io “vedo” e reputo vero, visto qualche istante dopo o, ancor di più, visto da un altro osservatore, può essere o è completamente diverso"

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Commento di R.A: "La realtà è quello che il singolo percepisce in quell'attimo, quindi ognuno ha la sua realtà che anche per lui cambia continuamente. E quindi ognuno reagisce a seconda di quello che è in quel attimo. Noi perciò siamo in totale balia di questo continuo cambiare ed è questo cambiare che decide per noi e noi siamo solo il contenitore delle nostre cellule, dei nostri atomi, delle nostre energie e delle nostre memorie di quel momento. Almeno è così che la penso e mi soddisfa pienamente perchè la sento essere semplice e naturare senza andare a cercare degli attributi che non abbiamo e che non abbiamo ragione di avere."

1 commento:

  1. Ho sempre pensato che l'essere umano, la creatura uomo o donna, sia come un computer, composta da hardware (corpo), software (mente), manine per usarlo, programmi (anima), ma la forza che spinge ad usarlo, da dove arriva? Lo spirito? Non credo ci sia bisogno di qualcosa di esterno per giustificare le nostre azioni,, ma sicuramente non siamo individui distinti e non in relazione, anzi, la relazione è indispensabile alla nostra sopravvivenza. Perché? Cosa c'è sopra, intorno, dentro di noi che ci spinge a compiere azioni e relazioni? Chiamiamolo Dio, o altro, come preferite... ma un Tutto, un Uno che ci comprende, credo sia l'unica risposta possibile... dalle nostre azioni, reazioni, relazioni dipende la Sua sopravvivenza...

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