Il telescopio Kepler della NASA, lanciato nel 2009, riesce a stupirci per le sue continue scoperte di nuovi pianeti. Questo telescopio spaziale orbitante, rispetto al capostipite Hubble, che aveva ed ha lo scopo di scoprire galassie e buchi neri, è stato programmato per cercare pianeti oltre il nostro sistema solare e pare che ci riesca molto bene. Da quando è entrato in funzione ne ha scoperti, oltre quelli che già si conoscevano (987), altri 715.
Di questi 715 pianeti extrasolari il 93% sono più piccoli di Nettuno, che è quasi quattro volte la Terra. Ci sono poi quattro pianeti più piccoli, grandi circa 2,5 volte il nostro. In particolare circa 50 di questi, non gassosi come Giove, ma rocciosi come Marte, Venere e la Terra, orbitano intorno alle loro stelle in una fascia definita abitabile, cioè né troppo vicini né troppo lontani al loro Sole; fascia questa in cui è possibile trovare acqua allo stato liquido e, quindi, condizioni positive per lo sviluppo di qualche forma di vita.
Alla NASA sono entusiasti ed emozionati per le scoperte di Kepler, il capo delle missioni scientifiche, Jahn Grunsfeld, ha dichiarato che l'umanità dovrà presto rivedere la propria convinzione d'essere l'unica forma di vita dell'universo. I dati che arrivano dal telescopio orbitante confermano che sono sempre di più i sistemi solari simili al nostro. Quindi non solo la nostra galassia, ma le miliardi esistenti nel cosmo possono aver dato vita a tante altre "umanità".
Alla fine Giordano Bruno aveva ragione quando affermava che esistevano altri mondi abitati nell'universo. Per questa sua convinzione la Chiesa lo mise al rogo...
Gabriele La Malfa
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