Narce - Paolo D'Arpini prova la tomba
“Negli ultimi anni milioni di cittadini italiani hanno sottoscritto proposte di legge di iniziativa popolare ma hanno dovuto constatare come il Parlamento non abbia preso in alcuna considerazione le loro proposte. Il 19 marzo 2014 dalla 09.30 alle 13.30 presso la Camera dei Deputati, Sala della Mercede in Via della Mercede, si terrà il Convegno "ART. 71: IL POPOLO ESERCITA L'INIZIATIVA DELLE LEGGI" Proposte per un Parlamento che rispetti la Costituzione, il popolo e sé stesso.."
Concordo con il tema trattato nella conferenza di cui sopra ed aggiungo che anche noi del Circolo vegetariano VV.TT. abbiamo fatto una nostra proposta di legge popolare per la sepoltura ecologica (presentata il 29 luglio 1999 -dopo cinque anni di raccolta firme e di promozione– n. 1190 alla XII Commissione: http://leg13.camera.it/_dati/leg13/lavori/stenografici/sed579/pdfs001.pdf), purtroppo non presa in considerazione dalle istituzioni.
Quando consegnammo la petizione alla Camera la notizia corse su tutti i giornali, vedi anche il lancio dell'ADNkronos:
http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1995/11/03/Cronaca/SEPOLTURA-CALCATA-CHIEDE-QUELLA-ECOLOGICA-E-PRIVATA_165300.php - Anche la Repubblica pubblicò la richiesta, il 5 dicembre 1995 (pag. 21).
http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1995/11/03/Cronaca/SEPOLTURA-CALCATA-CHIEDE-QUELLA-ECOLOGICA-E-PRIVATA_165300.php - Anche la Repubblica pubblicò la richiesta, il 5 dicembre 1995 (pag. 21).
Purtroppo la proposta di legge non passò per la solita opposizione vaticana (e dei forti interessi economici che girano sul "capitolo mortuario") che vuole mantenere il primato e l'esclusiva sullo smaltimento dei cadaveri, nel modo religiosamente consentito.
Oggi la chiesa ha accettato che la cremazione possa effettuarsi ma non accetta la dispersione delle ceneri. Comunque nella nostra proposta, oltre alla libertà di inumazione del defunto nella nuda terra nel proprio terreno o nel luogo prescelto (parchi, riserve, immersione in acque, esibizione su alture, etc.), facevamo specifica menzione alla possibilità di incenerimento con sistemi ecologici, in particolare con l'uso di specchi ustori o di pire funerarie, etc. Questo per evitare sprechi energetici ed inquinamento ambientale.
Questa battaglia rientra nelle libertà espressive della morte. Libertà, che implicando una scelta laica anche per il post.mortem, sono di attualità e di grande valore sociale, soprattutto per sottrarre il cadavere alle “lobbyes mortuarie” sia religiose che civili. In questa opera abbiamo anche collaborato con la So.Crem, l'associazione che promuove la cremazione. Purtroppo ancora non si vedono risultati concreti, anzi abbiamo riscontrato una ritrosia permanente a trattare questo tema. Ci rendiamo conto che gli interessi smossi dalla morte sono tanti ma questo voluto silenzio, su un argomento che tocca i sentimenti (e le saccocce) di buona parte della popolazione, appare una forma di evidente censura. Nella laicità dello Stato è necessaria una normativa più liberale e democratica sulla gestione mortuaria. Non è giusto che la gerenza del cadavere pesi quanto una esosa tassa di ’successione’ (anche in forma di ricatto sociale): pompe funebri, cerimonie religiose, bare, tombe e loculi a prezzi stratosferici, una vera e propria imposta sul decesso. In termini estremamente pratici il Circolo Vegetariano VV.TT. continua a portare avanti la battaglia della libertà di esprimere un commiato laico, della libertà di cremazione e dispersione delle ceneri e della libertà di astenersi dall’accanimento terapeutico.
In tal senso, recentemente avevamo anche proposto che le salme potessero venire utilizzate allo scopo di recuperare sostanze utili, sia per la produzione energetica che per il riciclaggio organico, in modo da evitare lo spreco attuale, in cui i corpi vengo chiusi in cassette stagne e la natura non può avvantaggiarsi delle sostanze residue.... Come avviene ad esempio nel caso di recupero di carcasse animali per produzione energetica e di fertilizzanti, sapone, etc.
Oggi la chiesa ha accettato che la cremazione possa effettuarsi ma non accetta la dispersione delle ceneri. Comunque nella nostra proposta, oltre alla libertà di inumazione del defunto nella nuda terra nel proprio terreno o nel luogo prescelto (parchi, riserve, immersione in acque, esibizione su alture, etc.), facevamo specifica menzione alla possibilità di incenerimento con sistemi ecologici, in particolare con l'uso di specchi ustori o di pire funerarie, etc. Questo per evitare sprechi energetici ed inquinamento ambientale.
Questa battaglia rientra nelle libertà espressive della morte. Libertà, che implicando una scelta laica anche per il post.mortem, sono di attualità e di grande valore sociale, soprattutto per sottrarre il cadavere alle “lobbyes mortuarie” sia religiose che civili. In questa opera abbiamo anche collaborato con la So.Crem, l'associazione che promuove la cremazione. Purtroppo ancora non si vedono risultati concreti, anzi abbiamo riscontrato una ritrosia permanente a trattare questo tema. Ci rendiamo conto che gli interessi smossi dalla morte sono tanti ma questo voluto silenzio, su un argomento che tocca i sentimenti (e le saccocce) di buona parte della popolazione, appare una forma di evidente censura. Nella laicità dello Stato è necessaria una normativa più liberale e democratica sulla gestione mortuaria. Non è giusto che la gerenza del cadavere pesi quanto una esosa tassa di ’successione’ (anche in forma di ricatto sociale): pompe funebri, cerimonie religiose, bare, tombe e loculi a prezzi stratosferici, una vera e propria imposta sul decesso. In termini estremamente pratici il Circolo Vegetariano VV.TT. continua a portare avanti la battaglia della libertà di esprimere un commiato laico, della libertà di cremazione e dispersione delle ceneri e della libertà di astenersi dall’accanimento terapeutico.
In tal senso, recentemente avevamo anche proposto che le salme potessero venire utilizzate allo scopo di recuperare sostanze utili, sia per la produzione energetica che per il riciclaggio organico, in modo da evitare lo spreco attuale, in cui i corpi vengo chiusi in cassette stagne e la natura non può avvantaggiarsi delle sostanze residue.... Come avviene ad esempio nel caso di recupero di carcasse animali per produzione energetica e di fertilizzanti, sapone, etc.
Paolo D'Arpini - Circolo Vegetariano VV.TT.
Caro Paolo, mi ha fatto sorridere la tua foto nella piccola spelonca, sembri proprio un padre del deserto! Concordo in linea generale, ma l'ultima parte non la condivido, anche se, razionalmente, hai ragione. Alcuni anni fa mi sono ammalata in modo grave e ho cominciato a scrivere le mie volontà, sperando che una volta trapassata, qualcuno abbia il buon senso di rispettarle, ma non si sa mai... ne vediamo talmente tante! Comunque, una volta stazionaria, ho cominciato a dire che desidero essere cremata e ti comunico che ora è anche possibile la dispersione delle ceneri. Ho individuato un campetto che mi ha lasciato mio padre in montagna e lì vorrò soggiornare finché la natura non mi riprenderà... Quello che mi disturba di più, con le persone, è che fa paura parlare della morte. Ma se è l'unica certezza che abbiamo!! Buon proseguimento e grazie per aver trattato l'argomento, ti farò avere qualche mio scritto.
RispondiEliminaCara Franca, la dispersione delle ceneri non è consentita ovunque, solo alcune Regioni hanno inserito questa possibilità nel loro "diritto" di polizia mortuaria. Io personalmente sono a metà strada favorevole alla inumazione in terra come pure alla cremazione... La cremazione è più rapida e definitiva, anche se il lento riassorbimento nella madre Terra e la contribuzione organica alla vita mi tentano molto..., però la cremazione -come detto nell'articolo- dovrebbe essere ecologica. Ieri sera un amico ha ricordato la necessità di una sacralità della morte. Ebbene la sacralità sta nella dignità con cui si muore e non nella tomba... e poi -detto papale papale- il cadavere cosa rappresenta? Non è semplice materiale? Cosa rimane della coscienza che ci anima in quel pezzo di materia? Quindi "pulvis in pulvis" meglio lasciare ogni attaccamento al residuo corporale che lasciamo indietro e che la vita segua il suo corso. Un abbraccio (ancora caldo, visto che siamo in vita), Paolo
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