L’incontro sul bioregionalismo e l’identità locale, che doveva svolgersi alle Guglie di Passo Treia, per problemi tecnici all’ultimo minuto è stato spostato al Circolo Vegetariano VV.TT. di Treia. A dire il vero si è tenuto nella grande cucina della casa di Caterina, davanti al camino acceso, perché sentivamo il bisogno di un po’ di calore e di intimità per raccontarci le nostre “storie di vita bioregionale”. Così formando un gruppettino familiare, completato dalla presenza benedicente di Martino, il bambino di pochi mesi di Francesco e Francesca, che ha seguito il discorso senza dar noia anzi rallegrando l’incontro con la sua curiosità ed i suoi giochi.
Eravamo “solo” in 6, ma il 6 è un buon numero perché significa “esserci”, e la presenza è la cosa di prima importanza nella pratica bioregionale. E c’eravamo veramente tutti noi sei, presenti ed attenti, davanti al fuoco, con sulla tavola una ciotola di noci, nocelle e mandorle ed una zucchetta arancione, il colore dell’autunno. Prendo ispirazione, per continuare questo articolo, dagli appunti di Francesca su quel che è stato detto durante l’incontro.
15.10.2015, ore 21.30 circa, in Via Mazzini 27 al Centro Storico di Treia. Inizio: Facciamo conoscenza. Come ci siamo conosciuti con Fra + Fra nel 2010 ed abbiamo avuto occasione di collaborare.
Nel libro Treia: storie di vita bioregionale, si parla delle cose da me vissute giorno per giorno. Bioregionalismo significa: vita “insieme”, il territorio va vissuto per essere condiviso insieme. Parliamo di persone, animali, piante ma anche rocce poiché anch’esse sono “vita in evoluzione”. Il libro è anche un compendio di apporti culturali di persone che hanno collaborato, come Meriggi, Catani, Borgiani, Pedicelli e soprattutto la mia compagna, Caterina Regazzi. I quali riportano quanto vissuto durante gli incontri tenuti al Circolo nel corso degli anni, in cui si risveglia una coscienza che si integra con una forza attuativa. Queste sono le energie dell’ecologia profonda, già presenti in natura, che trovano espressione per simpatia sincronica nelle menti e nelle azioni degli esseri viventi. Esistono vari tipi di ecologia: sociale, ambientale, politica, economica, sessuale… ed anche spirituale.
Nel libro Treia: storie di vita bioregionale, si parla delle cose da me vissute giorno per giorno. Bioregionalismo significa: vita “insieme”, il territorio va vissuto per essere condiviso insieme. Parliamo di persone, animali, piante ma anche rocce poiché anch’esse sono “vita in evoluzione”. Il libro è anche un compendio di apporti culturali di persone che hanno collaborato, come Meriggi, Catani, Borgiani, Pedicelli e soprattutto la mia compagna, Caterina Regazzi. I quali riportano quanto vissuto durante gli incontri tenuti al Circolo nel corso degli anni, in cui si risveglia una coscienza che si integra con una forza attuativa. Queste sono le energie dell’ecologia profonda, già presenti in natura, che trovano espressione per simpatia sincronica nelle menti e nelle azioni degli esseri viventi. Esistono vari tipi di ecologia: sociale, ambientale, politica, economica, sessuale… ed anche spirituale.
Per sperimentare la pratica bioregionale innanzitutto si richiede un’auto-analisi introspettiva e poi un confronto ed un allineamento con le persone che sono in sintonia con questo tipo di energia empatica per la vita. Occorre scoprire chi veramente noi siamo e l’auto-analisi serve per capire le nostre vere qualità intrinseche, non contaminate dagli influssi di una società che corrompe e modifica, per adattarci al sistema. Se ritroviamo noi stessi possiamo quindi influire positivamente alla crescita della coscienza collettiva. Il bene del singolo è il bene comune. Il vantaggio di questo processo non è per vanto personale ma per una evoluzione collettiva, in cui anche noi siamo compresi. Questi aspetti di consapevolezza erano presenti, ad esempio, anche nel taoismo, che è una forma antesignana di bioregionalismo. Il Tao è la Natura in cui tutto si manifesta: yin e yang, positivo e negativo, luce e buio.
Questi concetti ed intuizioni esistevano anche nella antica cultura europea, pur che successivamente furono offuscati ed emarginati da un sistema ideologico religioso contrario all’integrazione interno-esterno. Ma questa conoscenza del Tutto che si manifesta nel Tutto è presente anche oggi, anche qui. Perciò è necessario riscoprirla attraverso la riflessione ed un agire integrativo. Per stimolare questo processo è nata una aggregazione denominata “Treia Comunità Ideale”, che si prefigge varie attività per la riscoperta dell’identità locale in chiave bioregionale.
Ad esempio, per apprendere l’habitat in cui viviamo l’8 dicembre 2015, la mattina, si terrà una passeggiata con Sonia, esperta semplicista, per riconoscere le erbe spontanee. Poi mangeremo insieme convivialmente quel che ognuno avrà portato e nel pomeriggio si terrà sotto il mercato coperto di Treia una sorta di fiera della creatività paesana: artigianato, agricoltura, arte, pratiche olistiche, musica, poesie, etc. Il tutto per valorizzare e condividere l’espressività ecologica bioregionale.
Paolo D’Arpini
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