martedì 5 gennaio 2016

Benessere collettivo ecologico ed equo (Marche, Calabria e Sicilia fanalini di coda)


Dal 2014 il benessere collettivo sembra ricominciare a salire, anche se a fronte di grandi e crescenti differenze nella qualità della vita tra Nord e Sud: questa la fotografia tracciata dalla terza edizione del rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile in Italia (BES 2015).
Il BES è composto da 12 domini del benessere: Salute, Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione tempi di vita, Benessere economico, Relazioni sociali, Politica e istituzioni, Sicurezza, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ambiente, Ricerca e innovazione, Qualità dei servizi.
In miglioramento non sono solo gli indici economici, ma anche la partecipazione culturale, la vita media, l'investimento in ricerca e sviluppo, la qualità dell'ambiente e la percezione della sicurezza da parte dei cittadini. Tuttavia, come già detto, emergono ancora forti disuguaglianze e contrapposizioni, non solo tra Nord e Sud, ma anche ricchi e poveri, uomini e donne, anziani e giovani.
Per quanto riguarda il dominio Ambiente, aumenta la disponibilità di aree verdi urbane a disposizione dei cittadini, si riduce l’inquinamento dell’aria in diverse città, cresce l’energia prodotta da fonti rinnovabili, diminuiscono le emissioni di gas serra e il consumo di materiale interno, questi ultimi anche come conseguenza della crisi economica. Dal canto loro i cittadini sono più consapevoli relativamente alle problematiche ambientali, sono maggiormente partecipi nelle scelte che impattano sull’ambiente e fanno migliori scelte di spesa.
Risultano però ancora necessari interventi in termini di tutela e gestione dell’ambiente: l’Italia rimane in netto ritardo rispetto agli altri paesi europei per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti urbani in discarica (anche se la quota si è ridotta); ancora grave, soprattutto in alcune regioni del Sud e del Centro, la dispersione di acqua potabile dalle reti di distribuzione comunale, così come la depurazione delle acque reflue urbane. Ugualmente grave la presenza di diversi siti inquinanti da bonificare diffusi sul territorio nazionale. Permane la presenza di diverse aree del territorio con problemi di dissesto idrogeologico e alluvioni accentuati dall’incremento di eventi climatici estremi.
Una delle novità dell’edizione 2015 del BES è rappresentata dagli indici compositi, calcolati per la prima volta, che danno un quadro di sintesi dell’andamento in un determinato settore. L’obiettivo dell’indice composito per il dominio Ambiente è di dare una valutazione sintetica dell’andamento dell’Ambiente in Italia.
Indicatori selezionati per il composito di ambiente
Nel dominio ambiente, data la sua complessità, sono stati individuati diversi sotto-domini (acqua,biodiversità, energia, ecc.) per ognuno dei quali è stata effettuata una selezione di indicatori. In questa edizione è stato considerato un indicatore relativo al trattamento delle acque reflue senz’altro rilevante per il benessere dei cittadini; per la stessa ragione, l’indicatore relativo al conferimento dei rifiuti urbani in discarica, precedentemente presente nel dominio Qualità dei servizi, è stato inserito nel dominio Ambiente (aria, acqua, rumore).
Il composito del dominio ambiente tra il 2008 e il 2012 passa dal valore 100 al valore 104,1, registrando un aumento significativo, attribuibile soprattutto alla riduzione di rifiuti urbani smaltiti in discarica e all’aumento del consumo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
Dal 2008 quasi tutte le regioni hanno registrato un miglioramento degli indicatori presi in esame. Nel 2012 i territori che hanno la situazione complessiva migliore sono la provincia di Bolzano, la Valle d’Aosta e l’Abruzzo seguite dalla provincia di Trento, dalla Sardegna e dal Veneto. Le regioni con il valore più basso del composito sono invece la Calabria (l’unica che presenta un valore in lieve diminuzione nei due anni considerati), la Sicilia e le Marche.

(Fonte: Arpat)

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