I biologi conoscono bene la teoria del giacinto d’acqua che può uccidere un lago. Questo fenomeno è presentato in alcuni testi scientifici attraverso una “storiella”, ma che contiene una verità incontestabile. Ecco la storia: Nei pressi di un laghetto di collina in una località X, un giorno alcune persone si accorgono che sono comparsi alcuni giacinti d’acqua nei pressi di una spiaggia; una bella vista, non c’è che dire. Un vecchio saggio della zona però invita le autorità locali ad eliminare completamente quella vegetazione acquatica. Le autorità e le persone però si oppongono perché non capiscono il motivo di tale richiesta. Dopo qualche giorno la superficie dei giacinti d’acqua raddoppia. Con i suoi fiori diventa un’attrazione turistica che molti l’immortalano fotografandola. In progressione geometrica nei giorni a seguire la superficie vegetale continua a raddoppiarsi. Il vecchio saggio invoca ancora le autorità ad intervenire per eliminare tutti i giacinti d’acqua, ma queste ancora una volta si rifiutano di dargli ascolto.
Un giorno i giacinti d’acqua coprono metà del lago e i primi effetti si cominciano a vedere, diminuisce l’ossigeno nelle acque e alcuni pesci muoiono. Ma le autorità non dimostrano interesse al fenomeno: “Infondo”, dicono, “è un’attrazione turistica e poi sono presenti solo per metà del lago…quindi nessun problema”.
Però dopo qualche giorno, visto che il giacinto d’acqua si sviluppa in progressione geometrica, tutto il lago viene coperto, quindi si eutrofizza condannando alla morte tutti i suoi abitanti acquatici. Il disastro è stato raggiunto e più nessuno può farci nulla!
Questa “storia” dai contenuti rigidamente scientifici può benissimo essere trasferita alla questione climatica. Oggi, noi abitanti di questo pianeta, ci troviamo ad un passo da come si trovava quel laghetto coperto per metà dai giacinti d’acqua…..
Quello che sta accadendo su tutto il pianeta in questi giorni lo dimostrerebbe: Ondate di calore eccezionali e siccità lungo le coste dell’America centro settentrionale dalla California al Messico, stessa cosa in Australia e in Indocina e poi su gran parte dell’Europa occidentale dal Portogallo al Belgio con l’Italia nel mezzo.
Fino allo scorso anno gli scienziati parlavano che a causa del riscaldamento globale dall’inizio dell’era industriale la temperatura media terrestre era salita di +0.8°C. Oggi invece ci dicono che la temperatura media terrestre ha superato il + 1,1° C.
E allora? Siamo giunti a circa la metà della copertura dei giacinti d’acqua del laghetto o forse abbiamo ancora tempo per evitare la catastrofe climatica?
Esistono, se ancora abbiamo spazio di manovra, un paio di soluzioni da attuare subito: adottare a livello globale la politica del governo svedese che prevede tra pochi anni di uscire completamente dal vincolo dei combustibili fossili e bloccare il continuo disboscamento in atto soprattutto nel sud est asiatico causato dalla speculazione dell’olio di palma (Solo nell’area indocinese 1/3 della foresta pluviale è stata distrutta negli ultimi 10 anni per far spazio alla coltivazione dell’olio di palma). Il tribunale internazionale dell’Aia o la Corte penale internazionale dovrebbero dichiarare colpevole verso l’umanità chiunque continui a distruggere le ultime foreste della Terra, dando il via ad una sorte di embargo verso i Paesi ecologicamente colpevoli. Al momento non vedo altre soluzioni….
Filippo Mariani
(A.K. Informa - n. 24/2017)
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