martedì 1 marzo 2022

Fotovoltaico? Attenti alle trappole...

 



Per affrontare l'incipiente crisi energetica in un comunicato del Comune di Treia si torna a parlare d'implemento del fotovoltaico.  Nella nota, ripresa da varie testate locali della provincia di Macerata,   si prospetta il possibile ricorso ai pannelli fotovoltaici in ambito agricolo,  la cosa ha messo in allarme diverse realtà di Treia.

Tra gli articoli apparsi -ad esempio- "Vivere Macerata" titola: "Treia punta sul fotovoltaico: si stanno individuando terreni per installare pannelli" e continua: "Potrebbe rappresentare un momento di grande svolta per le zone agricole, dunque per tante realtà e aziende anche di Treia, uno dei bandi in uscita nel mese di marzo, previsti dal Pnrr per i privati..." (Continua: https://www.viveremacerata.it/2022/03/01/treia-punta-sul-fotovoltaico-si-stanno-individuando-terreni-per-installare-pannelli/2100111576/)

Le notizie  apparse sul social FB, lasciano adito a dubbi ed  hanno messo in fibrillazione diversi cittadini e comitati  di Treia che paventano un incremento nell'installazione di pannelli  sui terreni agricoli.

Il Comitato Nosolareselvaggio  ha scritto: "Ripartirà l'impegno di questo Comitato per evitare assolutamente il consumo di suolo e speculazioni e scempio del paesaggio. A Treia il paesaggio è già fortemente compromesso dai pannelli solari a terra. Diciamo sì sui tetti, ma solo sui tetti.  L'aspetto in cui si parla  di "individuazione dei terreni"  è un elemento che va subito chiarito dall'Amministrazione..."

Massimo Medei così si è espresso: "Il 40% degli impianti a terra esistenti in tutta la provincia di Macerata sono concentrati a Treia.  Qualcuno dovrebbe spiegarmi il perché. Già è stato rovinato abbastanza il territorio treiese, e l'amministrazione dovrebbe controllare meglio le opere di mitigazione fatte visto che in alcuni casi a distanza di anni risultano quasi inesistenti..."

Ed il sindaco  di Treia, Franco Capponi, precisa: "L’articolo in questione  ha il titolo fuorviante... Il progetto  governativo prevede 1,5 miliardi d’investimenti dal Pnrr per installare pannelli su stalle e capannoni. Un’opportunità di risparmio per le aziende..."  Nel contempo il sindaco  annuncia  un piano per superare i regolamenti regionali.  "Ora con il regolamento regionale in vigore gli impianti si possono fare quasi dappertutto. Dopo questo piano le aree libere e opportunamente regolamentate in fatto di mitigazioni saranno davvero poche  a basso impatto paesistico! Ci sono nella nostra realtà delle zone in cui i pannelli fotovoltaici sarebbero meno impattanti e lì l’installazione potrebbe essere utilizzata con le dovute mitigazioni. Treia è la prima nella regione Marche a muoversi in questa direzione con un progetto del genere e intende superare con un puntuale approfondimento i regolamenti regionali che oggi consentono di installare il fotovoltaico anche su aree ad alto valore paesaggistico”.

Una voce critica, in risposta al sindaco di Treia,  si leva dal gruppo Treia News, in cui Antonio Cristofanelli Broglio scrive: "Complimenti! L’amministrazione, forse,  in cuor suo non ha mai abbandonato il progetto deturpante del nostro paesaggio rurale. Secondo l'amministrazione guidata da Franco Capponi  le  limitazioni legislative,  di carattere paesaggistico, possono essere superate con l’escamotage dei "pannelli resi invisibili" e lo spauracchio del rimanere senza “luce”.  

Il parere dello scrivente è quello che il problema energetico si risolve essenzialmente con la diminuzione del consumo. Il problema della produzione elettrica a mezzo pannelli fotovoltaici è l'immagazzinamento della corrente prodotta, attraverso idonei accomulatori,  in mancanza dei quali il sistema non funziona. Per cui il sovrappiù energetico, non collegato direttamente alla rete,  va disperso. Inoltre resta sempre la difficoltà dello smaltimento delle "carcasse" dei pannelli esauriti che comporta inquinamento ed  un alto costo energetico aggiuntivo. Ovviamente  sarebbe anche peggio con il paventato ritorno al nucleare o ad altri sistemi altamente impattanti.  Sarà tempo che l'uomo re-impari a vivere senza inutili luminarie e marchingegni tecnologici. Serve una società ecologicamente matura (non per finta).

Paolo D'Arpini

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