Dopo quelle di Meloni, Tajani, Sangiuliano, Toti, Craxi, Mattarella, Zelens’kyj, Battistini, Vittorio Emanuele, Vannacci, sono pervenute ulteriori candidature per il Premio Attila:
Elon Musk, sta organizzando un colpo di stato internazionale non con carri armati nelle strade o milizie negli edifici governativi, ma con fogli di calcolo, ordini esecutivi e una rete di lealisti radicati nella burocrazia federale.
Carlo Nordio, sta sciorinando un razzismo viscerale che finora nessun Ministro della giustizia aveva così chiaramente spiattellato.
Pina Picerno, visto che vuole la guerra, perchè non ci va lei in trincea in Ucraina? Invece di starsene con il culo al caldo a Bruxelles.
Matteo Renzi, lo stalker comico è, che fra le Europee e la Partita del Cuore era tornato al rango che gli compete: quello di pelo superfluo della politica; poi l’astuto abbraccio di Elly Schlein l’ha catapultato dal campo santo al campo largo. E lui, appena gli dai un dito, si prende pure il coso, vabbè ci siamo capiti.
Luigi Brugnaro, il sindaco che smanetta Venezia.
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