martedì 18 febbraio 2025

Insetti nel piatto... l'aspetto etico

 


Ante Scriptum. 

EuAl 10.02.25 - L'Unione Europea ha ufficialmente autorizzato l'aggiunta di farina di insetti e vermi a pane, dolci e altri prodotti. Tra le specie autorizzate vi sono il grillo domestico, il verme da pasto, la locusta migratoria e il tonchio del grano.  Allo stesso tempo, il produttore non è obbligato a informare esplicitamente il consumatore sull'uso degli insetti. È consentito menzionare "proteine alternative" nella composizione e basta. Finora, la norma consentita è del 4%. In media, si tratta di 70 insetti macinati per pagnotta. Secondo gli standard UE, una pagnotta pesa 450-680 grammi.  L'UE sostiene che gli insetti sono ricchi di proteine e che il loro utilizzo aiuta a salvare il clima dalle temute coltivazioni di mucche e grano.


L'aspetto etico.

Per molti, se non per tutti gli esponenti del campo della politica, dell’economia, della religione, della scienza, della cultura in genere, il problema animali non esiste come problema e quindi non rientra mai nei loro programmi e nelle loro narrazioni, anche se, a mio avviso, non c’è nulla di più importante e di più urgente che dar vita ad una nuova società umana più giusta, responsabile e sensibile verso i sofferenti di qualunque specie; costruire una umanità capace di rifiutare la violenza e dare valore delle vita in tutte le sue manifestazioni; capace di dar voce alla massa sconfinata di esseri viventi non umani che gridano inascoltati. C’è forse un problema etico più drammatico di quello di essere governati da persone indifferenti al massacro giornaliero di miliardi di animali, di esseri come noi, giustificato dai paesi benestanti, solo dal piacere gastronomico? 


Tutti i problemi dell’universo nascono dall’incapacità dell’individuo di percepire le esigenze vitali dell’altro: l’indifferenza verso il dolore altrui rende l’individuo capace di ogni crimine. La fame nel mondo è causata dell’egoismo umano; la guerra è la diretta conseguenza dell’ingiustizia e della carenza di valori morali e spirituali dell’individuo; il disordine sociale ha le stesse radici. C’è il problema della giustizia, della sanità, della scuola, della mancanza di lavoro, delle pensioni da fame, della famiglia in crisi, della droga, dei giovani in cerca di ideali ecc. ecc, ma si dimentica che tutti i problemi sono riconducibili alla coscienza degli uomini, alla buona amministrazione dei dirigenti, alla loro onestà e senso di giustizia.


Rimandare il rispetto per gli animali a quando saranno risolti tutti i problemi umani significa dire mai; significa negare il problema, che scaturisce proprio dalla separazione dei problemi, mentre tutto è interconnesso, consequenziale, come sono interconnesse le membra di uno stesso organismo e quando una sola parte è malata tutto il resto è in pericolo di vita. Ma questo sembra che i personaggi di cui trattasi non riescono a capirlo. Non riescono a capire che uccidere gli animali significa uccidere noi stessi, la nostra anima, la nostra sensibilità, la nostra capacità di condividere il dolore degli altri.


Ciò che occorre far capire è che finché l’uomo tratterà i suoi problemi in modo separato dal suo contesto naturale non sarà possibile risanare l’organismo malato: è come cercare di salvare un uomo ammalato di cancro curandogli i calli delle mani. Occorre combattere l’ingiustizia, non quella perpetrata sull’uomo, ma l’ingiustizia in quanto tale, in senso lato; occorre lottare contro la violenza, non la violenza sull’uomo, ma la violenza come principio; occorre che l’uomo impari a difendere la vita, non la vita dell’uomo, ma la vita in qualunque forma si manifesta; occorre che l’uomo impari ad amare non solo l’uomo, ma ogni essere vivente: solo in questo modo avrà la capacità mentale, morale, civile e spirituale di costruire una società migliore e capire che nulla è separabile dal resto, che è impossibile che un componente la famiglia trovi pace e giustizia se viene abituato a schiavizzare, torturare, sfruttare e uccidere tutti gli altri componenti  con cui divide la sua esistenza.


Negare la determinante correlazione esistente tra rispetto per gli animali, la natura e i problemi più gravi e scottanti del genere umano, significa essere in malafede o profondamente irresponsabili. Ogni problema può essere risolto positivamente e definitivamente solo tenendo conto di tutte le sue componenti con le quali interagisce ma, soprattutto, intervenendo sulle cause che lo generano, e la causa sta sempre nell’uomo, nella sua coscienza.


Franco Libero Manco




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