domenica 10 dicembre 2017

Biglie... il gioco bioregionale più antico del mondo...


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Caro Paolo, questo era l'intervento che avevo preparato per la Fierucola delle eccellenze bioregionali 2017, con esposizione di numerose biglie neolitiche colorate fatte a mano in terra cruda di terre diverse e di diverse grandezze,  che spero poter proporre in altra occasione...

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Per biglia (o bilia) si intende una sfera o palla da gioco di materiale duro.

I giochi con le biglie erano molto praticati in passato, quando i bambini giocavano all'aria aperta ed avevano a disposizione spazi sterrati in cui costruire le piste o le buche. Oggi sopravvivono più che altro nelle spiagge, o
in qualche riedizione tecnologicamente evoluta.

"Biglie. Tecnica e storia di un gioco antico", titolo del bel libro che Laura Scappini ha dedicato  alle biglie.

Erede della noce e della nocciola, sorella minore della palla, la biglia è oggetto antichissimo ma sempre attuale. Ci giocavano già gli Egizi e i Romani, e ora si stanno riscoprendo le sue numerose qualità e la sua lunga tradizione.


Nel libro si trova una panoramica completa sul mondo delle biglie: le loro radici, la fabbricazione di modelli in vetro e altri materiali, il loro utilizzo nella didattica, le istruzioni per giocarci e molto altro ancora. Un
libro utile per gli educatori, gli appassionati dei giochi e i collezionisti.

Origini delle biglie

Secondo la storia la biglia è il gioco più vecchio al mondo, pare infatti che i nostri avi ci giocassero con frutti, sassolini o addirittura ossa. Non era importante di che materiale fossero, l’importante era che avessero una forma sferica.

Alcuni bambini le costruivano da soli, con della creta che poi facevano cuocere nel forno di casa. Tuttavia la biglia di vetro rimane la più usata e la più richiesta ancora oggi, anche se le sue origini non sono note. Dal XVIII°secolo fino al XX°, la Germania è stata il centro mondiale dell’industria delle biglie, originariamente erano di marmo, come è indicato dal nome inglese
marbles.

Con le biglie si possono fare numerosi giochi, generalmente cercando di colpire la biglia avversaria, o in alcuni casi di farla finire  in “buca” o “tana” impossessandosi così delle biglie dell’avversario.

Si racconta che l’imperatore Augusto portava sempre con sé alcune biglie e ogni qual volta incontrava bambini per strada che stavano giocando, si aggregava a loro.

PALLINE DI TERRACOTTA, VETRO E ACCIAIO


I bambini romani conoscevano le biglie, che erano fatte di terracotta, e usavano per i loro giochi, ma anche frutti, soprattutto le nocchie o nocciole, le noci e mandorle ma anche ciottoli di fiume particolarmente rotondi. Questi
frutti furono usati anche in epoche successive, ma, man mano furono le biglie ad avere il sopravvento. Le biglie rappresentano, infatti, il “giocattolo” meno costoso e che si presta ad un’infinità di giochi e, certamente per queste sue peculiarità, le biglie furono uno strumento di gioco praticato già dagli antichi egizi e che si ò protratto fino ì ai giorni nostri. Biglie di terracotta sono state trovate durante gli scavi ai Fori Imperiali a Roma.


Biglie in osso d’epoca carolingia sono state rinvenute negli scavi di Dorestadt e in quelli di Costanza e Friburgo. L’Historisches Museum Pfalz di Spira e lo
Speelgoed museum di Mechelen ne conservano alcune di creta. I vari giochi che si possono fare con le biglie sono: Il Gioco delle fossette. Peter Bruegel nel
dipinto “Giochi di fanciulli” illustra questo gioco nella sua forma più semplice con solo quattro fossette in linea tra loro, mentre Bouzounet-Stella lo rende più complesso con tre linee orizzontali di fossette composte,
ciascuna, da tre incavi e dedica a questo gioco una seconda edizione dove invece delle biglie i ragazzi utilizzano le noci così come un’incisione del secolo XVII di August de Saint-Aubin. Il gioco consiste nel lanciare due biglie nella stessa fossetta; chi ci riesce vince le biglie dei compagni che non sono entrate negli avvallamenti o che nel caso ne fosse entrata una sola. I
miniaturisti immortalarono questo genere di gioco nei loro codici, molto pregevole è la pagina del mese di settembre del Libro d’Ore della Vergine, della bottega di Simon Bening, del secolo XIV, e anche Guillaume le Bé, dedica una stampa a questo gioco evidenziando borse per contenere le biglie stesse: chi mette le sue biglie in quella centrale, vince, mentre in un’altra incisione
rappresenta un gioco con una sola fossetta biglia al centro. Disegnato per terra una serie di cerchi o un quadrato diviso, in quattro vinceva che metteva la
propria biglia il più possibile vicino al centro (alle volte era usato un gettone o un bottone) o in una determinata parte del quadrato che aveva un maggiore punteggio delle altre. Il Codice Ango dedica due miniature alle
biglie, una rappresenta forse il semplice gioco di bocciarle, l’altra invece, mostra un quadrato disegnato sul terreno tagliato da due diagonali che uniscono
i quattro angoli, le biglie dovevano fermarsi in uno dei quattro triangoli, magari seguendo una successione prestabilita. Lo stesso disegno tracciato per terra visibile in una stampa impressa presso Guillaume le Bé che, oltre al quadrato, presenta anche il disegno di un cerchio diviso in quattro spicchi e, molto simile, un’altra di Jan Luyken  I giochi con le biglie non potevano non
essere menzionati da Francois Rabelais che quando intende biglie scrive “au pingres”, quando, invece, si riferisce al gioco delle fossette scrive “au leuttes” e da Jean Froissart, cronista francese del XIII secolo, che a undici anni era “un ragazzo in gamba nel fare grosse biglie di terra”, scrive nel suo Espinette amoreuse, mentre a distanza di sette secoli Flaubert, nella sua
Madame Bovary, racconta: “Ce n’era già qualcuno dei ragazzi, giocavan alle biglie sul lastricato del cimitero”. 


In epoche recenti le biglie furono le protagoniste nei giochi al mare dove si disputavano accanite gare in piste
costruite con la sabbia.

Uno dei giochi più antichi è senz’altro quello delle picie (biglie di vetro), non nel modello luccicante e colorato che siamo abituati a vedere, ma sotto forma di palline di terracotta essiccate al sole, venivano usate dai ragazzini
greci e romani. I giochi che si possono fare sono molti, ma tutti hanno lo scopo di vuotare le tasche degli avversari di biglie per riempire le proprie.

Nel mondo dei giochi, le biglie sono degli oggetti ancora preziosi, bellissimi e fuori dal tempo…


Ferdinando Renzetti

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2 commenti:

  1. Mia rispostina: “Si, caro Ferdinando, ne abbiamo parlato con la scuola elementare di Chiesanuova di Treia. Si potrebbe tenere un piccolo laboratorio la mattina del 27 aprile 2018, se tu puoi essere presente dovresti darci conferma al più presto perché le scuole hanno tempi molto lunghi per l'approvazione delle lro attività scolastiche...”

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  2. “Ricordo che da bambino anch'io giocavo con le biglie, purtroppo non ero un campione, anzi una vera schiappa, non sono fatto per i giochi di abilità manuale, infatti le belle biglie colorate che mio padre mi portava da vari paesi del nord Europa finivano sempre nelle tasche di giocatori più bravi di me...”

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