lunedì 28 febbraio 2022

No all'inseririmento del nucleare tra le fonti verdi...



L’appello agli eurodeputati per dire no a inserire il nucleare tra le fonti verdi si articola su 10 punti: 


1) L’energia nucleare non è una fonte di energia rinnovabile. 


2) Non è vero che l’energia nucleare sia priva di emissioni di CO2. 


3) I rischi di incidenti nucleari sono già stati gravi e catastrofici. 


4) Le scorie nucleari restano radioattive per decine o centinaia di migliaia di anni. 


5) Il costo dell’energia nucleare è oggi più del doppio di quello da fotovoltaico. 


6) L’energia da nucleare costituisce comunque una fonte marginale e senza futuro. 


7) La prospettiva dei “mini e micro” reattori nucleari è ancora più dannosa. 


8) Gli studi sulla quarta generazione di reattori sono solo all’inizio. 


9)  I tempi per costruire una centrale nucleare sono in media di 10 anni. 


10) Ultimo e non da ultimo, in un mondo di guerre e di conflitti, la diffusione dell’energia nucleare favorisce la proliferazione di armamenti nucleari e di prodotti fissili e/o radioattivi utilizzabili a fini terroristici, con conseguenze gravissime per l’intera umanità. 


Disarmisti Esigenti






domenica 27 febbraio 2022

"Terra" romanzo di fantascienza di Aurelia Delfino - Segnalazione

 


In un futuro ipertecnologico, per pochi, si è trovato il modo di trasformare direttamente il pensiero umano in azione. Ma questo accadeva ieri, perché il mondo in cui comincia il racconto è la nuda Terra, resa sterile da una civiltà che ha completamente dimenticato come si coltiva. Mentre il crollo misterioso e improvviso dell’ipercity Mondopoli assomiglia sempre più all’eutanasia della società del consumo e dello spettacolo, un padre è alle prese con le misteriose fughe adolescenziali del figlio. Una madre riconquista la libertà danzando. Mestieri e stili di vita in disuso riprendono il sopravvento, mentre una parte agguerrita dell’umanità rimanente, detta Geologika, cerca di ricostruire le ultime 24 ore di Mondopoli.

(Segnalato da Ferdinando Renzetti)



sabato 26 febbraio 2022

Riciclaggio della memoria. Appunti tracce e storie di ecologia profonda, bioregionalismo e spiritualità laica...

 


Come un frutto maturo, dopo un lungo e meditato viaggio interiore, Paolo D’Arpini con slancio generoso e sincero porge all’attenzione di quanti leggeranno questo libro le sue attente e lucide riflessioni. Queste pagine ci rivelano l’anima dell’autore che si è nutrita di acute osservazioni, di dialogo e di confronto, aperto e trasparente, lungo i diversi percorsi della vita che ha condiviso con tanti ricercatori e spiriti liberi.

Egli conosce la potenza delle parole che sanno disegnare nuovi immaginari e suscitare intrepide emozioni, ma non ha voluto sedurci con parole suadenti e frasi barocche. La sua onestà intellettuale lo ha portato a soffermarsi sul significato originario dei singoli vocaboli senza attardarsi nelle sottigliezze del sofista. Il suo scrupolo gli ha suggerito un uso filologico corretto lasciando pochissimo spazio alle ambiguità della parola, nonostante ogni forma di linguaggio ne sia completamente immune. C’è sempre uno scarto, un resto tra linguaggio e messaggio, che non va minimizzato per una dinamica e parziale comprensione.

L’evidenza si fa spazio da sola nella mutevolezza delle forme, nel tempo e nello spazio, ma noi possiamo favorire il suo manifestarsi se la lasciamo fluire liberamente osservandola con un occhio scevro da pregiudizi e speculazioni strumentali.

Con questo libro, dopo anni di pratica attiva e una vita non certo ordinaria, nel senso che non è stata avara di esperienze, per usare un eufemismo, Paolo D'Arpini propone in modo chiaro, unitario e coerente la sua complessa e interattiva visione della vita, nella molteplicità dei rapporti che in essa si intrecciano


Dalla quarta di copertina a cura dell'Autore:

“La coscienza non può essere spiegata solo in termini di funzionamento fisiologico e sicuramente possiede una sua propria natura e realtà. L’osservato non è mai scisso dall’osservatore, l’immagine non può sostituirsi alla sostanza. L’individuazione mentale delle forme e dei nomi non basta a completare il quadro della vita dandogli un’interezza. Perciò alla ricerca di una matrice comune, a se stante ed allo stesso tempo onnicomprensiva, mi sono interrogato ed ho indagato sulla natura di colui che si interroga. Ho chiamato questo riflettere sulla riflessione: Spiritualità Laica.

Il mio percorso verso la realizzazione dell’unitarietà della vita è iniziato nel 1973, durante una profonda esperienza “spirituale” ottenuta alla presenza del mio Maestro Swami Muktananda. Da quel momento imparai a riconoscere l’ambiente, le persone, tutto ciò che si manifesta nel mondo, come una proiezione della stessa coscienza. Coscienza e materia non sono separati. In considerazione di ciò la mia vita assunse nuovo significato e non vedendo divisione fra l’io e l’altro anche il mio agire si uniformò a questa consapevolezza. Tutto si manifesta in ogni singola parte e ogni parte compartecipa al tutto. In seguito trovai che questa percezione aveva una somiglianza anche con le descrizioni del sentire bioregionale e dell’ecologia profonda.

Mettere in pratica questo sentire olistico è lo spontaneo risultato di quella esperienza iniziale, ma non è un sentiero tracciato, è essenzialmente una capacità di rispondere alle diverse situazioni nel modo più adeguato senza dover ricorrere al costruito basato sulla memoria. Non che la memoria diventi inutile o dannosa, anzi acquista nuovo significato in considerazione dell’arricchimento che essa ne riceve ad ogni nuova esperienza, senza dover sottostare all’obbligo di una corresponsione con esperienze precedenti, in modo che non sia una trappola nella quale restare invischiati. Il riciclaggio della memoria è la capacità di recuperare in altre forme quei modi che servirono alla soddisfazione di altre e diverse esperienze e situazioni. Non quindi memoria nella ripetitività del discorso ma nell’accrescimento della capacità di risposta. Inutile cercare di dare dettagliate spiegazioni... si potrebbe solo definire: capacità di crescita.”

Michele Meomartino, curatore editoriale



"Riciclaggio della memoria. Appunti, tracce e storie di Ecologia Profonda, Bioregionalismo e Spiritualità Laica" di Paolo D'Arpini


L'autore al lavoro

Edizioni Tracce
Saggistica collana Olistica
diretta da Michele Meomartino
pp. 216 - € 12,00

Chi fosse interessato a ricevere il libro può farne richiesta al curatore editoriale Michele Meomartino: meomartinomichele@gmail.com - 393.2362091"


venerdì 25 febbraio 2022

Proposte in chiave bioregionale da Antonio D'Andrea a Candido Paglione, sindaco di Capracotta...

 


Caro Sindaco, Candido Paglione

e per conoscenza all’Assessore al Turismo, Oreste Trotta,  a Francesco Di Rienzo dell'Associazione Amici di Capracotta, a CapracottaCammina, a Letteratura Capracottese e Amici e Amiche di Vivere con Cura; ti e vi scrivo per condividere riflessioni su avvenimenti e proposte per la rivitalizzazione di Capracotta, dopo aver sentito e constatato per anni l'allarme abbandono.

(...) Tanti servizi sul Molise (e su Capracotta) hanno fatto sì che molte persone si orientino a venire a conoscere questi luoghi, ma se manca una guida rimangono delusi e si chiedono “in che posto siamo capitati”? E non basta. Oltre alla Pro Loco, che deve rimanere aperta dal venerdì sera alla domenica sera e per luglio e agosto tutti i giorni, ci vorrebbe proprio qualcuna/o che tutti i sabati pomeriggio e le domeniche faccia in due ore il giro del paese raccontando storia e storie, leggendo brani di letteratura capracottese e molisana e presentando attività che si possono svolgere in angoli panoramici o caratteristici o in un locale al chiuso. Non ultimo, proiettare brevi video o foto: le tante bellissime foto che compaiono su “Capracotta cammina”. Sapete bene la differenza tra il vedere le foto sui social e vederle direttamente e commentate.

Da anni continuo a fare i nomi di almeno tre persone adatte a fare da Guida, che mi piace definire Maggiordomo* di paese. Mi riferisco a Francesco Mendozzi che cura il sito "Letteratura di Capracotta" e vive a Capracotta. In agosto, lungo il Corso ha raccontato in un incontro alcune vicende di Capracotta e il pubblico è rimasto incantato. Poi ci sarebbe Francesco di Rienzo che cura il sito "Amici di Capracotta", bravissimo a raccontare vicende e luoghi, ma vive a Napoli e solo raramente può dare la sua disponibilità. E poi c'è Emilia Mendozzi che ne sa tantissimo su Capracotta. Ebbene mi dico: “perché da aprile non si fa un bel programma di guide in paese con costoro? Potrebbe nascere anche un bel documentario da mandare via social alle tante persone interessate sparse per il mondo o impossibilitate a partecipare, covid o non covid permettendo”.

Nel pacchetto di proposte inserirei, sempre a partire da aprile fino a novembre, proposte di Camminate sui sentieri fuori dal paese, uno più bello dell'altro. E d’inverno Ciaspolate o Camminate a secondo se c’è o meno la neve. Ma serve una guida. E vedrei bene il sabato pomeriggio delle camminate brevi alla portata di tutti; invece la domenica, dal mattino, come ormai da tradizione consolidata con Rosario e il gruppo di Capracotta Cammina, delle escursioni impegnative dalle 8.30-9.00 fino alle 13.30.

Oltre a questo aggiungerei brevi camminate Erboristiche per riconoscere le erbe spontanee per impararne tutti gli usi possibili, con visita al giardino della Flora Appenninica.

E infine proporrei la creazione di una ludoteca ispirata al metodo di Maria Montessori-Rodari e laboratori esperienziali di varia natura bioregionale: Erboristica, Ceramica, Panificazione, Falegnameria di Riuso e attività Artistiche sempre con materiali di riuso (e chiaramente servirebbe un locale come magazzino). E queste attività rientrerebbero in quello che ormai da molti anni è chiamato il turismo esperienziale e culturale sempre più richiesto.

Per tutto questo, oltre al Centro della Pro Loco, si potrebbe utilizzare, per esempio, il locale a metà del Corso messo a disposizione dalla famiglia Potena con apertura di sabato e domenica e da metà giugno a metà settembre tutti i giorni o almeno 5 giorni la settimana.

Un cordiale saluto. Antonio D’Andrea - Capracotta: Febbraio 2022







giovedì 24 febbraio 2022

Imparare a gestire un frutteto familiare bioregionale

 

Piantagione, concimazione, potatura e difesa delle piante.


Primo incontro: Domenica 27 febbraio 2022 - Lastra a Signa (Fi)

Con Ugo Fiorini, Giacomo Fiorini e Fabrizia Bigoni.
Gestire un frutteto familiare bioregionale, dal momento dell’impianto alla fruttificazione, imparando a valutare nel migliore dei modi tutti i passaggi, con l’utilizzo esclusivo di prodotti per l’agricoltura biologica: questo è l’obiettivo del corso. Si tratta di un corso pratico e teorico: partendo da una corretta tecnica di piantagione e concimazione iniziale e passando per una potatura che rispetti la pianta da frutto, tutti i partecipanti avranno modo di vedere, sperimentare e approfondire come si può ottenere ottimi risultati con poca manutenzione in un frutteto familiare; sempre seguiti da un tecnico altamente qualificato. Le specie fruttifere che incontreremo durante il corso sono le principali: melo, pero, susino, pesco, albicocco, ciliegio con cenni anche per specie minori quali mandorlo, kaki, gelso, nespolo, sorbo, fico, melograno, cotogno e giuggiolo. Ampio spazio è dedicato alla difesa naturale delle piante da frutto. In una approfondita lezione teorica nelle ore pomeridiane, un esperto parlerà delle principali malattie e parassiti, proponendo rimedi naturali, adatti in agricoltura biologica e fornendo tutte le indicazioni riguardo le modalità di impiego. Propoli agricola, macerato di ortica e di equiseto, silicato di sodio, olio di neem, piretro naturale sono solo un esempio dei prodotti che andremo ad analizzare.
Il corso è strutturato in modo da essere facilmente fruibile per i neofiti ma allo stesso tempo interessante e formativo per i più esperti e per gli addetti ai lavori. Sono comprese le dispense, sia della parte teorica che pratica, e il rilascio di un attestato di partecipazione. Il tutto è accompagnato da colazione e lauto pranzo, con degustazione di antiche ricette toscane, anche a base di frutti antichi.


Secondo incontro: Sabato 12 marzo - verrà ripetuto domenica 27 marzo 2022 - Lastra a Signa (Fi)

Con Ugo Fiorini, Giacomo Fiorini e Fabrizia Bigoni.
Imparare a potare correttamente le piante da frutto e prendersi cura del frutteto per ottenere un buon risultato con poco sforzo, con l’utilizzo esclusivo di prodotti per l’agricoltura biologica: questo è l’obiettivo del corso. Si tratta di un corso essenzialmente pratico, concentrato sull’acquisizione di una corretta tecnica di potatura, passo fondamentale per avere piante da frutto sane e produttive. Tutti i partecipanti avranno modo di vedere, sperimentare e approfondire i vari passaggi di una potatura armonica che attraversa tutte le età della pianta da frutto: potatura di formazione, di produzione, di mantenimento e di riforma. Sempre seguiti da un tecnico altamente qualificato. Le specie fruttifere che incontreremo durante il corso sono le principali: melo, pero, susino, pesco, albicocco, ciliegio con cenni anche per specie minori quali mandorlo, kaki, gelso, nespolo, sorbo, fico, melograno, cotogno e giuggiolo. Ampio spazio è dedicato alla difesa naturale delle piante da frutto. In una approfondita lezione teorica nelle ore pomeridiane, un esperto parlerà delle principali malattie e parassiti, proponendo rimedi naturali, adatti in agricoltura biologica e fornendo tutte le indicazioni riguardo le modalità di impiego. Propoli agricola, macerato di ortica e di equiseto, silicato di sodio, olio di neem, piretro naturale sono solo un esempio dei prodotti che andremo ad analizzare.
Il corso è strutturato in modo da essere facilmente fruibile per i neofiti ma allo stesso tempo interessante e formativo per i più esperti e per gli addetti ai lavori. Sono comprese le dispense, sia della parte teorica che pratica, e il rilascio di un attestato di partecipazione. Il tutto è accompagnato da colazione e lauto pranzo, con degustazione di antiche ricette toscane, anche a base di frutti antichi.

Informazioni ed iscrizioni
Gianna 349.4248355

info@1virgola618.it
www.1virgola618.it





martedì 22 febbraio 2022

L'antica religione "stellare" nel Lazio

 


Gli antichi costruivano in armonia con le energie, con i ritmi e con i modelli geocosmici, tenendo a fare della loro città o del loro paese l’immagine vivente del cielo. Immerso nella natura perché elemento di essa, l’uomo antico ha sempre avuto un rapporto stretto con gli astri; con il Sole, principalmente, che dà calore e vita, e con la Luna che con la sua luce rischiara le notti e che con il mutare continuo ma periodico della sua forma può consentire il conteggio di lunghi periodi di tempo.

 La regolarità dei cicli degli astri, il sorgere e tramontare del sole in punti diversi dell’orizzonte a seconda delle stagioni, l’evolversi delle fasi lunari, così come il movimento regolare e preciso della sfera celeste con tutte le sue splendenti stelle mirabilmente disposte a disegnare complesse costellazioni, ha fissato nella mente dell’uomo il concetto ciclico dello scorrere del tempo. Come le stagioni si ripetono con regolarità guidate dagli astri, così tutte le altre manifestazioni della natura e soprattutto quelle legate alla storia dell’uomo, si pensava, devono evolversi ciclicamente, ripetendo in ere successive il travaglio continuo degli individui e delle società.

"Con molta probabilità, diverse migliaia di anni fa si è sviluppata una specie di 'religione' stellare le cui tracce sono rintracciabili fino al dodicesimo secolo, come pare pressoché certo osservando la pianta della disposizione di alcune delle più famose cattedrali gotiche francesi, tipo quella di Chartres.
 
Si trattava quasi certamente di un culto sorto forse come conseguenza di una non più corretta interpretazione di antichissime conoscenze, le quali, in qualche modo, furono patrimonio, se non di tutta, almeno di una parte della più remota umanità. "Troppi indizi infatti, confermano che in un'epoca remota, a cavallo della fine dell'ultima glaciazione, si sia manifestata una civiltà assai avanzata. Alcuni ritengono che si sia sviluppata in seguito a contatti con esseri intelligenti di provenienza extraterrestre, altri che sia stata dovuta a un'evoluzione locale, provocata da una serie di coincidenze, in notevole anticipo sul resto del pianeta.

(Informazioni raccolte a cura di Ferdinando Renzetti)





Fonti energetiche a spese del paesaggio...?



I media nazionali stanno proponendo il nuovo spot pubblicitario di Edison, che illustra il piano dell’azienda per la transizione energetica. Edison è la più antica società energetica in Europa; da oltre 135 anni opera nell’approvvigionamento, produzione e vendita di elettricità e gas e nei servizi energetici e ambientali.

Nelle dichiarazioni che accompagnano lo spot stesso, il piano viene definito come coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione e di transizione ecologica espressi nel PNIEC italiano e nel Green Deal europeo che, integrando le diverse fonti di produzione con sistemi di flessibilità, prevede, al 2030, 5 GW di capacità installata tra eolico, fotovoltaico e idroelettrico, 3 miliardi di euro di investimenti su tutto il territorio nazionale, per lo sviluppo eolico e fotovoltaico, 1 GW di stoccaggio e flessibilità, inclusi sistemi di pompaggio idroelettrici e batterie, per garantire sicurezza e adeguatezza del sistema. Al 2030 la generazione rinnovabile rappresenterà il 40% del mix produttivo di Edison con uno sforzo significativo nell’abbattimento delle emissioni climalteranti.

Le cifre di questo mix di offerta energetica rendono evidente come il piano di Edison preveda necessariamente anche il ricorso al gas naturale e la produzione low carbon, sia per garantire la sicurezza energetica del Paese attraverso l’approvvigionamento di gas, sia per contribuire alla progressiva decarbonizzazione dei trasporti pesanti e marittimi grazie al GNL. Completano le direttrici di sviluppo da un lato la crescita della base clienti e dell’offerta di servizi a valore aggiunto e di mobilità sostenibile, dall’altro le attività dei servizi energetici offerti a clienti industriali e PA, che nei prossimi anni richiederanno sempre di più soluzioni integrate per massimizzare la loro efficienza e ridurre l’impatto ambientale.

L’accattivante spot propone in particolare alcune domande rivolte a tutti i cittadini (e utenti):

E se il passato e il futuro si potessero incontrare?
E se per salvare il paesaggio, un po’ lo cambiassimo?
E se il futuro iniziasse dal guardare le nostre città sotto una luce diversa?
E se oltre al modo di muoverci rivoluzionassimo anche quello di fermarci?
E se la trasformazione del mondo iniziasse da casa nostra?
E se la vera fonte dell’energia pulita fosse il tuo impegno?

Sono tutte domande a cui ognuno di noi potrà provare a fornire una propria risposta. Per restare sul nostro tema di riferimento – il paesaggio – la risposta più ovvia crediamo non possa che essere affermativa: d’accordissimo, cambiamo (un po’…) il paesaggio. Ma in meglio. E, dunque, la domanda ci pare formulata male o in modo solo parziale (e invitiamo l’agenzia pubblicitaria che ha curato la campagna Edison a completare/migliorare la domanda stessa).

Anzi, già che ci siamo sarebbe opportuno – per uno spirito di “servizio” alle nostre comunità che pare voler essere radicato come fondo al messaggio promo/pubblicitario – di aggiungere ancora una domanda (meglio: una considerazione) al momento assente: e se iniziassimo ad avere (anche) bisogno di meno energia, cioè a ridurre drasticamente gli sprechi?.

Una domanda certamente banale e naif. Ma che sarebbe ora in tanti inziassimo a declinare.
E non solo per pura pubblicità…

Alessandro Mortarino 


 Fonte: http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2022/02/e-se-per-salvare-il-paesaggio-un-po-lo-cambiassimo-le-domande-provocatorie-di-edison/

lunedì 21 febbraio 2022

Draghi di Comòdo e Draghi di còmodo...



Con l’accento sulla seconda  o, “kizawi” soffre una cattiva reputazione nell’isola indonesiana.  Con l’accento sulla prima o, “Mario” gode un incomparabile prestigio nella  penisola italiana. Draghi di còmodo per il Gruppo Eni che ha chiuso l’ultimo quadrimestre con un utile di 2 miliardi di euro (+ 3.870% sul 2020), segnando profitti per 4,7 miliardi per il 2021. Mentre famiglie e piccoli medi imprenditori sono in ginocchio per le bollette luce gas. Draghi di còmodo per gli Agnelli che, dopo aver incassato 10 miliardi fino al 2012, ritirano 3-4 miliardi in 8 anni, non pagano 2-3 miliardi per l’Exit Tax  del trasloco in Olanda, ma si accordano con il Fisco per 1 miliardino. Draghi di còmodo sempre per gli Agnelli (Stellantis): 370milioni per la gigafactory delle batterie  a Termoli, 1  miliardo l’anno di incentivi per auto elettriche. Draghi di còmodo per la famiglia Benetton (Premio Attila 2018) che, dopo aver macinato profitti stellari (9 miliardi)  tramite il grande manovratore Giovanni Castellucci lesinando manutenzione e sicurezza (43 morti sul ponte Morandi), ottiene una buonuscita di 2,5 miliardi e uno sconto sugli indennizzi alle Vittime. Eccetera.

 

Traduzione delle parole “ripresa” e “resilienza”.

Nel lessico di Draghi, per “ripresa” si intende il trittico ‘crescita-concorrenza-competitività’, sulla base del convincimento che sia il benessere delle imprese a determinare il benessere della società. Per “resilienza” si intende la rassegnazione richiesta alla popolazione, sulla base del convincimento che questo sia l’unico, se non il migliore, mondo possibile: dalla transizione ecologica alle politiche sul lavoro, dalla riforma del fisco alle scelte su sanità e scuola, dal Ddl Concorrenza sui servizi pubblici locali alle politiche di riarmo; insomma la perseveranza con la quale si cerca di mettere in campo una nuova fase di accumulazione di profitti. Continua qui.

Altre 500mila persone senza stipendio.

Le famiglie di 500 mila lavoratori, tutti dai 50 anni in su, privi di green pass rafforzato, resteranno senza stipendio per quattro mesi. Si aggiungeranno, secondo i dati Istat e Caritas,  a quanti vivono al di sotto della soglia di povertà: che si  aggirano intorno ai 6 milioni di persone, il 10% dell’intera popolazione, con tendenza ad aumentare a causa della crisi. Se però nel calcolo si includono tutti quelli che sono stati occupati almeno 1 mese e che reputano il lavoro come il loro status prevalente, il dato cresce al 13,2%. La fascia degli over 50 in povertà è intorno al 30% del totale. L’impatto di questi 500 nuovi disoccupati si ripercuoterà sull’intero sistema economico italiano. “Se siamo d’accordo che lo scopo delle misure anti covid è di garantire la sicurezza collettiva diventa chiaro che il tampone risponde esattamente a questa esigenza. Eliminarlo dalle alternative al green pass è esclusivamente punitivo,” sostiene Gianluca Cicinelli: clicca qui “la macelleria sociale già in atto diventa pura criminalità”.



RETE Ambientalista  - movimentodilottaperlasalute@reteambientalista.it




domenica 20 febbraio 2022

Ucraina, rischi di guerra? Donbass: la guerra c’è già da otto anni, nell’indifferenza generale dell’occidente...



Da due mesi i “distrazionisti” professionali hanno concentrato luci e attenzioni mediatiche su una presunta e ipotetica invasione russa dell’Ucraina, sapendo bene che la Russia, non ha nessuna progettualità di guerra, semplicemente perché non è un suo interesse strategico, uno scontro militare con USA, NATO e Unione Europea. Salvo naturalmente qualche inaccettabile provocazione degli “ucro” neonazisti, pretoriani del governo golpista di Kiev e della NATO. Mentre la realtà tragica è la guerra che, da otto anni è in atto contro la popolazione del Donbass, di cui solo pochi organi informativi e realtà occidentali hanno finora documentato. Ora che c’è il rischio di un dispiegamento a domino di questo conflitto…fa notizia.

I media occidentali sono una forza che può favorire una guerra, sono un'arma potente, il loro lavoro è un segnale di azione che deve arrivare, che essi preparano in anticipo.

Gli ululati di guerra occidentali, da mesi hanno decretato che Putin intende invadere l'Ucraina. Ma per quale motivo dovrebbe farlo, nessuno sa dirlo. L'ex ufficiale dell'intelligence statunitense e membro di un'associazione di ex professionisti dell'intelligence e dell’utilizzazione dell'intelligence USA (VIP), Raymond Mcgovern, considera un'invasione russa dell'Ucraina, tanto probabile quanto l'arrivo tanto annunciato del sinistro "Godot" nell'opera teatrale di Beckett “Aspettando Godot ”.

In ogni caso…nella dichiarazione congiunta all'inaugurazione delle Olimpiadi invernali del 2022, i presidenti Xi Jin-ping e VladimirPutin hanno sottolineato che "Russia e Cina si opporranno a qualsiasi tentativo di forze esterne, di minare la sicurezza e la stabilità in regioni confinanti e "un ulteriore espansione della NATO “!

Nel frattempo il conflitto armato nel Donbass continua a mietere vittime: morti, feriti e centinaia di edifici bombardati e distrutti ogni anno. Secondo R. Savchenko dell'Ufficio per i diritti umani nella RP di Donetsk, il numero delle vittime nel 2021è aumentato del 46% rispetto al precedente anno.

Questa situazione persiste nonostante il 27 luglio 2020, sia entrato in vigore un cessate il fuoco globale nell’area del Donbass. Kiev, Donetsk e Luhansk si erano impegnati a non usare armi e ad astenersi da qualsiasi provocazione. Ma già dopo pochi mesi sono ripresi gli attacchi e i bombardamenti degli insediamenti delle Repubbliche Popolari sulla linea di contatto.

Oggi la situazione si sta ampliando con bombardamenti quotidiani, occupazioni di villaggi delle Forze armate di Kiev oltre la linea di contatto stabilita negli accordi di Minsk, ed è palese che si sta cercando di provocare un conflitto armato, incolpando la Russia per questo.

Mai, dalla firma degli accordi di cessate il fuoco nel luglio 2020, la situazione in Donbass è stata così esplosiva. La Missione OSCE, pur in un suo ruolo estremamente “pigro” nel prendere posizione o denunciare molte situazioni, rileva sempre più violazioni del cessate il fuoco e nei vertici politici e militari delle Repubbliche Popolari, c’è sempre più la consapevolezza che le forze armate ucraine (APU) potrebbero presto attaccare il Donbass, altro che invasione russa dell’Ucraina.

Attraverso tutti i contatti quotidiani con i referenti dei nostri Progetti in loco, dai Veterani, ad analisti militari, deputati, responsabili scolastici e sanitari, ai miliziani, alle Associazioni delle vedove di guerra, agli attivisti per la pace, giungono considerazioni e la coscienza che, se non si attenua la tensione, un conflitto dispiegato e devastante può succedere in qualsiasi momento e in questo caso la Russia non potrebbe restare passiva, sia per la difesa della popolazione russofona (il 90%) del Donbass, che per preservare la sua sicurezza nazionale. Voglio sottolineare che queste mie righe sono fondate sulla sintesi e le documentazioni che mi vengono mandate da quei luoghi, non sono esternazioni personali.

Elena Shishkina, deputata del Consiglio popolare della RPD, ha dichiarato che, in ogni caso la Repubblica è pronta a qualsiasi scenario e ad una escalation conflittuale, e che le Forze armate e le Milizie sono in piena allerta. “Ci sono state dichiarazioni su una possibile provocazione con armi chimiche. Questo, ovviamente, ci allarma e ci preoccupa, ma abbiamo adottato tutte le misure necessarie per proteggerci in caso di una tale provocazione. Sulla base delle dichiarazioni dei funzionari ucraini e dei bombardamenti in corso, temiamo un'escalation del conflitto armatoPossiamo aspettarci tutto dall'Ucraina, sappiamo che le RPDL sono uno strumento della lotta dell'Occidente contro la Russia. Tutto dipende dall'Ucraina. Noi chiediamo solo uno status speciale al Donbass,il ritiro delle forze e dei mezzi militari dalla linea di contatto. Su queste basi un accordo pacifico è possibile", ha detto la Shiskina.

La situazione nel Donbass si è trasformata in un processo di provocazioni continue, che hanno l’intento di alzare la posta, come ha dichiarato il politologo russo G. Pavlovsky. L'Ucraina golpista sta cercando di aumentare il livello di escalation e di coinvolgere il maggior numero possibile di paesi nel conflitto, attraverso la NATO, così quello che sta accadendo nel Donbass è diventata una questione di politica internazionale.

Analisti dal lato ucraino così inquadrano la situazione: Il capo del consiglio del Centro ucraino per la ricerca politica "Penta" V. Fesenko ritiene che: “ l'aggravamento della situazione in Ucraina sia possibile, la situazione è peggiorata, ma già dal 2014, in Ucraina si sa che qualsiasi tentativo di risolvere il problema del Donbass con mezzi militari provocherebbe un intervento militare russo. Nessuno combatterà per l'Ucraina, ne siamo coscienti, non ci sono illusioni su questo. Ma siamo fiduciosi che ci sosterranno quei paesi occidentali che già ora supportano l'Ucraina", ha affermato.

Secondo M. Pogrebinsky, direttore del Centro di studi politici e dei conflitti di Kiev, un aggravamento del conflitto nel Donbass può verificarsi se saltano i negoziati tra il Cremlino e la Casa Bianca.La ricerca di un compromesso, è l’interesse sia di Mosca che di Washington, ed è lo scenario più probabile…”, ha dichiarato.

Il giornalista e politologo russo Mikhail Demurin, ha domandato: “ perché la Russia non avrebbe il diritto di agire in Donbass, secondo lo scenario e la prassi della NATO in Jugoslavia e in Serbia poi?”.


Chi sta cercando la pace e la negoziazione, e chi cerca la guerra.

QUI, dati, fatti, documenti inoppugnabili. Non opinioni, valutazioni, analisi personali di esperti e pensatori vari. Questo lo scenario della realtà sul campo:

In questo momento i 3/4 dell'esercito ucraino è concentrato nel Donbass.

Dal 2014 al 2021 i paesi occidentali hanno fornito a Kiev munizioni e armamenti per un valore di 2,5 miliardi di dollari, comprese armi letali. Su richiesta del presidente ucraino Zelensky alla NATO, tonnellate di armamenti continuano ad entrare nel Paese, anche dagli Stati Uniti. Il tutto in violazione palese degli accordi di Minsk.

Biden ha annunciato il trasferimento di altre forze armate statunitensi nell'Europa orientale e nei paesi della NATO. Il Senato statunitense ha presentato un disegno di legge per fornire all'Ucraina aiuti militari nell'ambito della legge Lend-Lease (affitti e prestiti), per proteggersi dalla Russia.

Gli Stati Uniti hanno anche consentito ai paesi baltici di fornire assistenza militare all'Ucraina trasferendo armi di fabbricazione americana.

L'UE chiede l'introduzione preventiva di sanzioni anti-russe, sulla base di una invasione che non c’è.

Il portavoce del presidente della Federazione Russa Peskov, ha invitato tutte le parti a evitare di creare una maggiore tensione attorno alla situazione nel Donbass: “ nelle condizioni attuali che si sono sviluppate intorno al Donbass, occorre evitare provvedimenti che provochino un aumento della tensione nella regione , che è altissima in questo momento. E’ molto importante essere consapevoli della responsabilità di passi equilibrati che tengano conto dell'attuale situazione di tensione ", ha affermato Peskov.

L’ex deputato ucraino della Verkhovna Rada, A. Zhuravko, ha dichiarato che: Quando la Russia conduce esercitazioni sul suo territorio, l'Occidente e gli Stati Uniti sono isterici. Ma quando l'Ucraina, in prossimità del confine con la Crimea, spara con i sistemi a lancio multiplo BM-21 Grad, nessuno strilla. Perché gli standard sono doppi. Non ci sono soldi nel paese, le persone sono per metà affamate e per metà infreddolite, la disoccupazione dilaga, le infrastrutture stanno cadendo a pezzi davanti ai nostri occhi, lo stato sta sprofondando nel baratro e questi idioti continuano a sparare soldi al cielo. Questa è un’ assurdità pazzesca. Semplicemente non si adatta a una mente normale. L' Ucraina è povera, impoverita e questo stolto regime di Kiev chiama la guerra a casa sua", ha detto Zhuravko .

Il 1 ottobre 2021, il comandante in capo delle forze armate ucraine Zaluzhny ha consentito l'uso di tutte le armi disponibili sulla linea di contatto del Donbass. In questo modo i comandanti delle unità sul fronte non hanno bisogno di coordinarsi con il comando centrale. Inoltre, i droni d'attacco turchi Bayraktar sono stati schierati in prima linea. 

Il 21 gennaio il presidente della Bielorussia Lukashenko ha dichiarato che la situazione ai confini meridionali è allarmante: “…l'Ucraina sta rafforzando pesantemente il suo contingente militare. Con il dolore nel cuore, stiamo osservando tutto ciò che sta accadendo in Ucraina. La sua attuale leadership politica, essendo sotto il controllo straniero, si comporta in modo imprevedibile e inadeguato. Pertanto, nei casi di imprevedibilità e inadeguatezza, e nel caso, Dio non voglia, di azioni militari, noi dobbiamo prendere decisioni. Abbiamo quasi un migliaio e mezzo di chilometri di confine meridionale tra Bielorussia e Ucraina. Qualunque sia l’onere, dobbiamo non solo vedere cosa accadrà e sta accadendo su questo confine, ma dobbiamo essere pronti a proteggerci in modo affidabile. Sappiamo come rispondere a questo. Oggi, dobbiamo prevedere la situazione per il futuro: cosa accadrà domani e dopodomani. Pertanto, la massima "Se vuoi la pace, preparati alla guerra", brutale, ma realistico è presente nei nostri pensieri. Dobbiamo fare di tutto per garantire di non essere colti di sorpresa e che possiamo rispondere al momento giusto. Sono assolutamente convinto che i nostri uomini in divisa, sanno cosa bisogna fare per proteggere la nostra terra", ha osservato il leader bielorusso. 

Il 21 gennaio 2022 un drone e un aereo da ricognizione strategica statunitense hanno sorvolato il territorio contiguo all'area del conflitto armato e pattugliano il cielo nella regione nel Donbass. Questo è stato documentato dai dati del servizio di tracciamento dei voli dell'aviazione Flightradar.

Il 24 gennaio il Dipartimento della Milizia popolare della Repubblica Popolare di Lugansk ha comunicato che, secondo il loro lavoro di Intelligence, le forze armate ucraine si stanno preparando per un'offensiva nel Donbass, per la quale stanno rafforzando i gruppi d'assalto. L' informazione è stata confermata dal rappresentante ufficiale della Milizia popolare della RPD, il colonnello Basurin.

Il 30 gennaio il primo ministro britannico Johnson ha ordinato ai militari inglesi di essere pronti a schierarsi sul fianco orientale della NATO vicino ai confini dell'Ucraina. Aerei da trasporto RAF C-17A hanno portato armi anticarro NLAW, il cui numero, secondo indiscrezioni, sarebbe di circa 2000 pezzi. La Gran Bretagna ha anche inviato Rangers della “Army Special Operations Brigade per addestrare le forze armate ucraine.

Il 4 febbraio, giorno di apertura delle Olimpiadi invernali in Cina, l'esercito americano ha trasportato i suoi rinforzi da Ramstein via Görlitz, a Rzeszow-Jasionka in Polonia, vicino al confine ucraino. Pochi giorni prima, gli Stati Uniti avevano già spostato caccia F-16 a Łask, in Polonia.
Nello stesso tempo, si svolgevano nel Mediterraneo le manovre
Neptune Strike 22 della NATO, che hanno coinvolto più di 140 navi e 10.000 soldati. Il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha poi deciso di lasciare la portaerei "USS Harry Truman" nel Mediterraneo, per "rassicurare" gli europei alla luce del conflitto con la Russia. La sua funzione è che i droni da ricognizione, possono monitorare l'area di crisi dalla portaerei. Inoltre, la nave potrebbe anche spostarsi rapidamente nel Mar Nero.
Il
9 febbraio, in una tumultuosa sessione parlamentare, i deputati slovacchi hanno votato a favore di un accordo militare con gli Stati Uniti: nel quale è previsto che la Slovacchia metterà a disposizione i due aeroporti militari di Sliac e Kuchyna, sotto il pieno controllo delle forze statunitensi per i prossimi dieci anni. Alla fine, 79 parlamentari su 140 presenti hanno votato a favore di questo "Accordo di cooperazione per la difesa" (DCA), mentre i due terzi della popolazione sono contrari, prevedendo la perdita di sovranità, lo stazionamento di armi nucleari sul proprio territorio e il pericolo di essere coinvolti in un possibile conflitto armato tra la vicina Ucraina e la Russia.
Dal 9 febbraio, in Germania nella regione della Sassonia, la popolazione è stata informata che convogli militari dell'esercito USA stavano spostando 500 veicoli militari verso l'Europa orientale principalmente di notte per le esercitazioni "Saber Strike 2022".

Il 17 febbraio, le forze armate ucraine per tutta la notte hanno effettuato pesanti attacchi di artiglieria sul territorio del Donbass controllato dalle Repubbliche Popolari di Lugansk e Donetsk, non solo con l'uso di mortai, ma anche con pezzi di artiglieria di grosso calibro e, secondo diverse fonti, con l'uso di 122 mm., con più sistemi di lancio di razzi. I colpi sono stati sferrati quasi lungo l'intera linea del fronte, infliggendo danni significativi alla prima linea di difesa delle milizie. L'intera parte occidentale della RPD e la parte settentrionale della RPL sono sotto bombardamento.

In risposta all'attacco di Kiev, le forze militari delle Repubbliche popolari hanno reagito utilizzando non solo l'artiglieria, ma anche carri armati, veicoli da combattimento di fanteria e altre armi per attacchi di ritorsione, provocando grosse perdite alle forze ucraine.

Negli ultimi giorni il numero dei bombardamenti e egli attacchi sul territorio del Donbass è aumentato di 8 volte e, a giudicare dalla continua intensificazione, la tensione continuerà a crescere. Per questo le autorità delle RP hanno annunciato una evacuazione generale dei civili dagli insediamenti situati lungo la linea di contatto verso la Russia. L'evacuazione è in corso senza esercitare pressioni sui residenti locali ma come indicazione per la loro sicurezza.

L’evacuazione è rivolta a diverse decine di insediamenti. Le milizie locali hanno riferito che attacchi così su larga scala da parte delle forze armate ucraine non succedevano dal 2015. Da notare che, gli attacchi ucraini sono iniziati subito dopo che le truppe russe hanno iniziato ad allontanarsi dal confine ucraino.

Oggi un conflitto complesso e destabilizzante per il mondo intero, come quello del Donbass, potrebbe esplodere in modo incontrollabile, ma questa guerra non può essere ridotta a un confronto tra l'Ucraina e le Repubbliche non riconosciute o solo contro la Federazione Russa. Questo è solo il livello micro, in realtà, la contraddizione è molto più profonda: può diventare uno scontro di civiltà. Uno scontro che attraversa l’umanità, come già si è sviscerato nei teatri conflittuali del pianeta. Da una parte i paesi occidentali, sottomessi e soggiogati, anche culturalmente ed eticamente al ruolo imperialista e banditesco degli USA e della NATO, dall’altra parte paesi e popoli che chiedono solo di restare liberi, indipendenti e sovrani a casa propria, con differenze e radici storiche anche completamente diverse, ma uniti dalla scelta che solo in un mondo Multipolare e di conseguenza, con un processo di resistenza a un MONDO UNIPOLARE, è possibile sopravvivere liberi, per qualsiasi paese, popolo e società.



Questa guerra potrebbe travolgere tutti, compresi noi abitanti di questo paese, sottomesso a interessi stranieri e contrapposti a chi lavora e vive onestamente, la guerra è nemica dei lavoratori, tranne che sia una lotta di liberazione nazionale. La guerra, così come la NATO, comporta sacrifici, costi e rischi per tutti, ma è sempre interesse SOLO di una piccola parte di speculatori, approfittatori, difensori del proprio status sociale ed economico, o seguaci di ideologie fasciste e scioviniste. Il nostro paese, come nelle aggressioni alla Jugoslavia, all’Afghanistan, all’Iraq, alla Siria, alla Libia, allo Yemen, è sempre stato complice e corresponsabile della sofferenza, della morte, della devastazione di quei paesi e popoli. Anche in questa guerra “obliata” del Donbass l’Italia sarà complice e responsabile di ciò che potrebbe succedere.

Facendomi portavoce, come da loro richiestomi, di tutte le Associazioni, le istituzioni, i Veterani antifascisti, volontari per la pace, i padri ortodossi, i mutilati, le vedove, i nostri bambini orfani, tutte le vittime che già da otto anni soffrono, e che con le nostre Associazioni di Solidarietà concreta di SOS Donbass Italia, da otto anni cerchiamo di supportare e sostenere, trasmetto questo Appello: MOBILITIAMOCI, INFORMIAMO, sosteniamo PROGETTI di SOLIDARIETA’ CONCRETA, non lasciamoli soli.

Come dicevano i nostri vecchi “la solidarietà è un’ arma per i popoli”, mettiamolo nelle nostre pratiche e battaglie quotidiane e strategiche.

Mettiamo in discussione e mobilitiamoci contro alleanze militari aggressive e oppressive come la NATO, che non hanno alcuna motivazione legittima di esistere, e sono un fattore di divisione e aggressione ai popoli e stati indipendenti e sovrani, e sono contro gli interessi dei lavoratori e della gente onesta. Tutto questo deve essere un compito e un impegno etico, sociale e politico.

Come ci hanno scritto i Veterani antifascisti: “NON PASSERANNO!”.

Enrico Vigna  - CIVG Italia 



sabato 19 febbraio 2022

Tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali...



La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva, l’8 febbraio 2022, la proposta di legge costituzionale che modifica due articoli della nostra Costituzione: il 9 e il 41.

L’iter parlamentare è terminato e il testo, dopo la promulgazione ad opera del Presidente della Repubblica, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e non sarà possibile assoggettarlo a referendum, in quanto la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di 2/3 dei suoi componenti.

La riforma in questione è stata approvata in prima deliberazione dal Senato il 9 giugno 2021 e dalla Camera il 12 ottobre; poi in seconda deliberazione, con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, dal Senato il 3 novembre e dalla Camera l'8 febbraio 2022.

La ratio della riforma consiste nel considerare l’ambiente non come res (bene) ma come valore primario costituzionalmente protetto. La modifica è in linea con la normativa europea, in particolare:

la Carta di Nizza (Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea) all'art. 37 stabilisce che "Un livello elevato di tutela dell'ambiente e il miglioramento della sua qualità devono essere integrati nelle politiche dell'Unione e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile" il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che all’art. 191 definisce la politica comunitaria in ambito ambientale individuando gli obiettivi da raggiungere.

Il nuovo articolo 9 della Costituzione recita: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali".

Accanto alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione, richiamato dal secondo comma dell'art. 9 Cost., si attribuisce alla Repubblica anche la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni.

Due aspetti sono da sottolineare:

l'ambiente viene finalmente inteso nella sua accezione più estesa e sistemica: ambiente, ecosistema, biodiversità. L'ambiente è un valore da tutelare anche nell' "interesse delle future generazioni", questa espressione, utilizzata per la prima volta nel testo costituzionale, mostra la volontà di introdurre e affermare il principio della giustizia intergenerazionale.

Infine viene introdotto anche il principio di tutela degli animali, ma sarà una legge dello Stato a definirne le forme e i modi.

Il nuovo articolo 41 della Costituzione recita: "L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all'ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali".

La modifica dell'articolo 41 della Costituzione in materia di esercizio dell'iniziativa economica interviene sul secondo comma stabilendo che l'iniziativa economica privata non possa svolgersi in danno alla salute e all'ambiente, premettendo questi due limiti a quelli già vigenti, ovvero la sicurezza, la libertà e la dignità umana.

L'ulteriore modifica invece riguarda il terzo comma dell'articolo 41, riservando alla legge la possibilità di indirizzare e coordinare l'attività economica, pubblica e privata, a fini non solo sociali ma anche ambientali.



Archiviato sotto: Parlamento italiano, Normativa ambientale (Arpat)