martedì 25 ottobre 2011

Resoconto vegano della Festa di Madre Terra a Fermo del 23 ottobre 2011

Mucca libera e beata - Foto di Gustavo Piccinini


Domenica 23 ottobre 2011 si è svolta a Fermo la festa Madre Terra alla quale abbiamo partecipato con le Animal agende, le veganzette, i libri sull’antispecismo, i nostri libelli creativi sulla questione animale, un nuovo fumetto antispecista, i video sul veganismo e i volantini contro la caccia, la pesca, le pellicce...

La giornata molto fredda ha un po’ scoraggiato l’affluenza, e la gente era comunque più interessata ai tanti stand che offrivano cibo (purtroppo anche animale) piuttosto che a quell’unico che chiedeva una piccola riflessione sulla sofferenza, le mutilazioni e le torture causate proprio da quello stesso cibo.
In ogni caso abbiamo incontrato nuove persone vegan, tanti vegetariani che ci hanno incoraggiato a continuare con il nostro lavoro e un buon numero di persone impressionate dai concetti che abbiamo mostrato ed esposto.
Come sta avvenendo sempre più spesso, le persone, poste di fronte alle argomentazioni vegan ed antispeciste, ci danno ragione affermando di essere perfettamente d’accordo. Il problema è che "non riescono" a diventare vegan. Alcuni sostengano che è troppo difficile per una questione di gusto o di praticità, altri che devono aspettare il "momento giusto".
Tutto questo ci fa comprendere quanto il pregiudizio e il condizionamento specista sia ben piantato nell’immaginario di tutte queste persone. Secondo loro,infatti, la questione animale ha solo un soggetto: l’essere umano che deve diventare così buono ed evoluto dal rispettare ogni essere senziente. Ma per arrivare a questo "altissimo livello di consapevolezza" occorre fare i conti con le questioni pratiche e, soprattutto, occorre rispettare i lunghi tempi che ciascun umano ha bisogno per questa evoluzione.
Come si nota, le vittime, gli animali imprigionati, torturati, mutilati e uccisi per queste loro presunte "scelte personali" che forse un giorno, quando "qualcosa scatterà" riusciranno a cambiare, sono completamente cancellati. Semplicemente non esistono più. Non esistono i loro tempi, la loro vita, la loro sofferenza e l’impellente urgenza affinché si smetta con tutte le pratiche che la determinano.

Esistono solo i tempi del carnefice, esiste solo il suo diritto a prendersela comoda, esiste solo il rispetto dei suoi tempi.
E quando si espongono queste ovvietà, quando si dice che diventare vegan non significa raggiungere il nirvana o diventare dei santi, ma semplicemente smettere di causare morte e sofferenza, ecco che si viene tacciati di estremismo, ecco che il "nostro atteggiamento aggressivo" diventa controproducente perché allontana anziché avvicinare, "non riuscendo a convincere".
Ma noi, insieme a migliaia e migliaia (in continua aumento) di altri attivisti, non siamo sulla strada per convincere, convertire o vendere qualcosa. In realtà la nostra presenza serve ad amplificare le urla di cinquanta miliardi di animali che ogni anno vengono trucidati per l’alimentazione umana. È chiaro che queste urla danno fastidio, scatenano sensi di colpa, è chiaro che, facendo ribollire quel minimo di naturale empatia ancora presente, creino reazioni negative.

Abituati ad una società specista che confina accuratamente queste urla all’interno di spesse mura, si deve accusare di aggressività chiunque osi portarle fuori. Ma non temete, nessuno ha intenzione di smettere, quelle urla continueranno ad essere raccontate, mostrate, rappresentate. Stiamo arrivando al punto in cui, come dice una famosa frase, i macelli avranno mura di vetro e tutti potranno vedere, sentire percepire direttamente le conseguenze della violenza specista.
Sulla via del ritorno, abbiamo incrociato un camion che trasportava due mucche (ovviamente non andavano a fare una gita di piacere), per loro non c’era più tempo...

Troglodita Tribe  di Serrapetrona (Macerata)


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Commento ricevuto:

Anch'io ero alla Festa della Madre Terra e concordo con te, molti hanno preferito nutrire il corpo più che la mente e l'anima. Ma la consapevolezza si acquista con l'esperienza e con il tempo, ed è vero che ognuno ha i suoi tempi evolutivi, come è vero che intanto nostri fratelli, del mondo animale e non solo, muoiono barbaramente nell'indifferenza.
 
Possiamo fare   quello che tu dici, amplificare le urla di tanta sofferenza...fino a quando la massa critica di chi ha aperto la propria anima possa trascinare l'umanità fuori da questa barbarie.
Da anni vivo questo territorio fermano immersa nella vivacità e nelle contraddizioni  della cittadinanza attiva (con alcuni di loro abbiamo organizzato lo stand "tutto a km zero...anche la democrazia") e tanto cammino è stato percorso....e forse grazie a questo nella piazza non solo ci si è potuti nutrire di cibo, per atro di buona qualità, ma anche di idee, progetti quali le città di transizione, i bilanci di giustizia, le moneta locale, gli orti collettivi.....e tantissimi libri sulle nanopolveri sono stati acquistati. aiutando la ricerca del Dott. Montanari e della Dott.ssa Gatti.
 
Credo che sia molto importante avere occasioni di incontro, (mi dispiace non averti conosciuto personalmente, e spero che avremo altre occasioni) perché solo la rete della cittadinanza attiva ci può garantire un lavoro più efficace basato sulla condivisione delle esperienze, sulla democrazia partecipata  e sul dialogo tra le diversità, un lavoro al nostro interno che può aiutarci ad affermare un nuovo modo di stare insieme e di costruire un'altra politica.
 
Stefania Acquaticci
 
Fondazione diversoinverso - Monterubbiano (Fermo)

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