Paolo D'Arpini e Caterina Regazzi
Care, cari,
eccoci giunti a Treia, il viaggio è stato abbastanza piacevole, solo qualche coda qui e lì.. ma non ci siamo ritti più di tanto... abbiamo anche cantato Om Namah Shivaya soprattutto nei tratti più congestionati, in modo da non sentirci oppressi dal frena riparti frena delle file.
Una volta entrati nelle Marche, in prossimità di Senigallia abbiamo sentito l'aria di casa avvicinarsi e la stanchezza è volata via. Una volta a casa è stato un piacere rimettere le cose a posto, sistemare le vettovaglie e le suppellettili, annaffiare le piante che stanno in buona salute malgrado un mese e passa a secco, il computer funziona, anche la luce l'acqua ed il gas, cosa possiamo chiedere di più?
Tommaso il vicino ci ha informato dell'intromissione di certi sderenati, forse ubriachi, che durante la nostra assenza hanno fatto un po' di bisboccia nell'androne esterno del secondo piano, aprendo una barricata che avevo chiuso con fili di ferro e cordicelle... E' stato un piacere ripristinare la serranda e ne ho approfittato per fare anche un ulteriore sbarramento con tavolette di legno inchiodate ed incastrate sullo stipite di una vecchia porta sfondata. Insomma ci stiamo preparando ben bene al the day after... Domani (19 agosto) nel pomeriggio arrivano gli altri ospiti che resteranno con noi una settimana... per il compimento della vacanzetta vegetariana ecologista, vi farò sapere nei giorni a venire gli sviluppi....
Arrivo a Treia, l'altra versione:
“Eccomi a scrivere dalla postazione di Treia, dove siamo arrivati nel pomeriggio. Per me il viaggio è stato più faticoso, al mattino avevo lavorato ed avevo già macinato diversi chilometri e mi ero caricata di caldo. Ero contenta di aver lasciato le cose fatte e a posto. A casa prima della partenza avevo fatto lo stesso, ho cercato di lasciare tutto abbastanza in ordine. Per cui, alla partenza, ero già un po' stanca. Per fortuna al mio fianco c'era Paolo che mi ha tenuto sveglia con il canto, le parole, la presenza e l'incoraggiamento. Arrivati all'ultima salita la sensazione di casa e di bene e alla fine, aperta la porta, mi sono gettata sul letto della camera di nonna Annetta, ritornando bambina e finalmente mi sono presa un buon quarto d'ora di riposo. Treia, sono qui!
Caterina Regazzi
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