lunedì 29 ottobre 2012

“L’esercito sta nelle pieghe della massa popolare, come l’olio nelle olive ed il burro nel latte…”



“Nel grembo della terra vi è l’acqua: l’immagine dell’Esercito. Così il nobile magnanimo verso il popolo accresce le sue masse”
L’immagine dell’esagramma L’Esercito (Shih n. 7) del Libro dei Mutamenti, è molto chiara nell’indicarne il significato. Infatti nell’antichità, in virtù della coscrizione obbligatoria, i soldati erano presenti nel popolo come l’acqua sotto la terra. Ed avendo cura della prosperità del popolo si ottiene un esercito valoroso.
Ed ancora nella prima linea. “Un esercito deve servire in buon ordine ed armonia. Se ciò non avviene incombe sciagura”.
…il 4 novembre 2012 ricorre il giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate….
Rinnegare il passato non ha senso… l’Unità d’Italia è stata raggiunta con fatica, lotta e sacrificio… Qualcuno potrà obiettare che non serviva, che si stava meglio con il Regno delle Due Sicilie, con lo Stato del Vaticano (ma quello c’è ancora..), con la Repubblica di Venezia, il Regno di Sardegna, etc.  Può anche essere vero  ma pure in quei regni esistevano eserciti ed un senso nazionale… ora il senso nazionale si è ampliata all’intera Italia e forse all’intera Europa e forse un domani al mondo intero… Staremo a vedere!
Non sono d’accordo con il sistema corrente di prestare servizio alla patria con forze prezzolate, con l’uso di mercenari (sia pure interni cittadini) credo che il dovere della difesa (dico “difesa”…) dell’identità nazionale della nostra terra o dei legittimi interessi dei suoi abitanti non possa essere delegata ai “volontari” di professione.
Nell’antica Cina (e pure oggi) si diceva che l’esercito riposa nelle pieghe della società civile… pronto a sorgere nel momento del bisogno.
La coscrizione obbligatoria può sembrare una sopraffazione, se serve ad una causa ingiusta, ma è l’unico modo per riconoscersi tutti figli dello stesso paese. Vediamo che alla fine dell’Impero Romano, allorché i legionari erano   professionisti pagati dallo stato, è stato sufficiente l’arrivo di una masnada di barbari per sconfiggere l’Impero… Le famose invasioni barbariche contavano a malapena poche migliaia di individui  (comprese donne e bambini ed armenti) mentre Roma  aveva oltre un milione e mezzo di abitanti e le legioni comprendevano centinaia di migliaia di militi- ma quei pochi barbari determinati bastarono per annichilire e distruggere un sistema… forse marcio, forse indegno di essere mantenuto.. come probabilmente succede ai giorni nostri…!
Ma… io personalmente amo e rispetto la figura di Cincinnato… forse perché  - a suo tempo- ho servito nell’esercito non come “mercenario” ma come uomo d’armi venuto dal popolo.  
Memoria personale del mio servizio militare:
…ricordo quando ero bambino ed abitavo a Roma, mio padre mi portava il 4 novembre di ogni anno  a vedere la sfilata  dei soldati,  con le fanfare, con cannoni,  autoblindo,  camion, etc. etc. Potete immaginare l’effetto che faceva su un bambino assistere a quelle processioni…. e l’effetto che mi fa adesso a raccontarvelo… ma come possiamo cancellare il mio vissuto? D’altronde anch’io ho fatto il militare di leva, ho indossato per 15 mesi la divisa, ho imparato a sparare con il Winchester ed il Garand e la mitraglietta, ho tirate bombe a mano d’assalto e da difesa, ho sbudellato fantocci con la baionetta, ho strisciato per terra nel fango e nell’erba con il passo del leopardo, del serpente, etc. Ho marciato per chilometri e chilometri con lo zaino in spalla, ho usato radio da campo…  ho costruito radio galene.. ed infine sono stato dentro un centralino alla Scuola d’Applicazione d’Arma di Torino a passare telefonate agli ufficiali… ed ho pure sventato un colpo di Stato… ma che ve lo racconto a fare, tanto non mi credereste! 
Paolo D'Arpini

Paolo D'Arpini con nipotini

1 commento:

  1. Mah, il problema della difesa della patria è antico come l'uomo anche nel osservare i cani che dopo aver orinato difendono il territorio segnalato.
    E volendo parlare del politico italico storicamente meno onorevole anche perdere l' Impero di Roma per l'invasione dei barbari oggi questi sul Unità europea politicamente più civili e preparati Ma in altri territori lontani meno preparati e civili vediamo gli effetti della dominazione politica delle tribù a guerriglie, battaglie, guerre sui morti e feriti che a cadere sul esempio della 2^ guerra mondiale più lunghe sono meno possibilità vi sono che tornino in pace anzi sul abitudine alla Guerra aumentano , odi e rancori .
    Ma se il territorio è piccolo con 4 cannonate si cerca la pace , ma grande peggiora come all' antica Roma , ieri il Vietnam , oggi il Pakistan. Ma il problema non è stabilire sul nostro piccolo territorio quanto tempo, denaro , armi da guerra e vite da perdere occorrono a fare una guerra , bensì assicurare con un esercito sentito da tutti la necessità sulla difesa della Patria. E se prima la leva a 10 lire al giorno era sentita da quasi tutti , oggi quanti uomini occorrono sui vari servizi di guerra e che paga avrà chi sceglie la professione del militare? Che non deve essere preparato solo in caso d'invasione o di attacco per via della Nato, ma difendere , aiutare e soccorrere i cittadini inermi pure in tempo di pace a epidemie , sommosse interne, calamità naturali etc.
    E, vengo al mio caso a 17 anni partii volontario e dopo un breve addestramento formale a Pesaro fui trasferito alla Caserma Mater di Mestre , battaglione San Marco dei lagunari I° corpo carrozzato al addestramento di guerra con la Nato come assaltatore mitragliatore, poi al comando stazione FF.SS come ronda armata contro il terrorismo, ma congedandomi da lagunare scelto proprio in quel anno scoppiò la bomba alla stazione ferroviaria di Bologna.....
    MA termino per un saluto militare a Don Donchisciotte Miguel De Cervantes che fece il soldato per guadagnarsi da vivere nel XVI secolo

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