Ante Scriptum - Amici carissimi in riferimento all’incontro di SABATO 08.02.14, c/o la sede ACU di ANCONA, sono a significarVi questo breve report (in attesa di un verbale ufficiale), redatto in maniera molto sintetica dal nostro amico Italo Campagnoli, presente all’incontro.
Gianni Principi - LCI MARCHE
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Report e prossimo appuntamento
Presenti diversi cittadini, ed esponenti di Azione Civile Marche, Alternativa Marche, Liste Civiche Marche, presente pure l’ex Ass. Moroder, in tutto circa 30 persone.
Tutti sono intervenuti ed hanno condiviso i termini dell'appello (vedi dabbasso).
Ravvisato la necessità ovviamente di un approfondimento, si e’ proceduti dalla analisi del primo e secondo punto: le regole e modalità è chiaro che da quelle norme passerà il discrimine.
In particolare è già emerso nel dibattito l'attenzione per questo passaggio del 2° punto ".... nessuna alleanza elettorale e di governo potrà essere praticata con i partiti politici tradizionali o che non riconoscano i punti fondanti."; quel "...o che.." significa che se un partito accetta i punti può stare dentro il nuovo soggetto elettorale?
Secondo Italo, si, perché come minimo dovrebbe rinunciare all'uso del suo simbolo (convergendo in nuovo soggetto) e questo elimina nei fatti ogni discussione (si tratta tuttavia di una sua opinione, tutta da discutere).
L'altra questione che andrà affrontata riguarderà sicuramente le modalità per definire la candidature.
Nel documento ci si limita a parlare di "assemblee territoriali", ma l'esperienza di Cambiare Si Può ha dimostrato che di fronte all'assalto di "truppe cammellate" il problema non è risolto. probabilmente la soluzione sta nelle caratteristiche che deve avere il candidato e cioè "chi ha già dato lasci spazio a nuovi delegati" (la stesso principio che era presente in CSP e che viene ora riproposto con la Lista Tsipras).
Questo aspetto non è stato affrontato direttamente, ma la presenza dell'ex assessore Moroder l'ha fatto pensare e accennare a diversi partecipanti.
Prossima sessione lavori SABATO 01 MARZO 2014, sempre presso la SEDE ACU / ANCONA, per riprendere la discussione, a partire dalle regole e modalità di organizzazione, definizione della rappresentanza, rapporti con le altre forze politiche.
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Per
cambiare la politica marchigiana, come del resto quella italiana, è
necessario portare in Consiglio Regionale persone che sappiano
garantire e rappresentare una nuova visione della Politica stessa, un
nuovo modo di fare Politica e una reale attenzione alla nostra
terra.
Da
qui la necessità di raccogliere tutte le forze antagoniste
all'attuale sistema, non fondendo vari soggetti politici e nemmeno
confederandoli, ma unendoli in un progetto politico capace di
esprimere un soggetto elettorale nuovo, mantenendo le proprie
identità e diversità ma partendo dalla condivisione di alcuni punti
fondamentali e vincolanti.
Il
primo di questi deve essere assolutamente una nuova modalità di
organizzarsi, esprimere rappresentanti e garantire la partecipazione
diretta dei cittadini: la strada passa per le assemblee territoriali
(circoscrizionali) che eleggono i propri candidati con il voto della
maggioranza degli aderenti, candidati che saranno vincolati al
mandato e sempre revocabili. Le stesse assemblee decideranno gli
obiettivi specifici del programma elettorale che le forze politiche
che le promuovono saranno tenuti ad accettare, come mandato, pur nel
caso non si riconoscessero in alcune specifiche posizioni.
Il
secondo punto irrinunciabile sta nel premettere che nessuna alleanza
elettorale e di governo potrà essere praticata con i partiti
politici tradizionali o che non riconoscano i punti fondanti.
Il
terzo è nell'impegno a combattere la battaglia per cambiare le
modalità della politica attraverso leggi che garantiscano una reale
democrazia partecipata, l'abolizione dei privilegi di casta, un
corretto compenso, l'impossibilità di accumulare cariche, il
limite di due mandati, la revoca, ecc.
Il
quarto punto la difesa dell'Ambiente attraverso un modello di
sviluppo economico sostenibile (questioni energetiche), solidale
(politiche del lavoro ed economiche) ed efficace (grandi opere
diffuse).
Il
quinto punto l'applicazione dei principi della Costituzione e la loro
ricaduta a livello territoriale, in tutte le sue parti, dalla
fiscalità al rifiuto della guerra, alla Legalità, alla difesa del
lavoro.
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