venerdì 21 febbraio 2014

Treia e Falerone, come erano... mezzo secolo fa


Treia, com'eravamo

Quando ero piccola, a Treia nelle Marche (la zona dove io allora potevo rendermi più o meno conto di come era strutturata l’agricoltura) c’era l’agricoltore che coltivava le sue cose e aveva in più una piccola stalla di una decina di animali da cui traeva il latte, allevava qualche vitello per la carne (i famosi maschietti) ma soprattutto il bestiame era importante per il letame che è comunque sempre e ancora considerato il miglior concime. La stalla e il numero degli animali erano proporzionati all’estensione del terreno. inoltre il consumo di carne era moderato. Poi è subentrato un aumento della richiesta di carne e quel tipo di produzione non era più adeguato, da cui la nascita dell’allevamento intensivo. Adesso, quando mi ritrovo a parlare anche con colleghi con cui dico che tutta questa carne che viene prodotta non è necessaria (anche se noi italiani siamo forti importatori, quasi mi si mettono a ridere in faccia perché l’idea che chi vive in campagna possa allevare “bene” e per bene intendo con la tutela reale del benessere dell’animale finché vive (alcuni animali per sé e qualcosa da vendere), sembra impossibile da realizzare. Ovvio, se tutti continuiamo ad andare al supermercato a comprare carne tutti i giorni è vero, ma se moderiamo questo consumo, visto che i nutrienti che la carne ci da ce li possono dare tanti altri alimenti……. forse fra qualche decennio, quello che io penso potrebbe essere ragionevolmente realizzabile….
Caterina Regazzi


Mi è piaciuta molto la descrizione della vita in campagna nelle Marche, fatta da Caterina, che lì visse alcuni momenti d’infanzia. Ho anch’io dei ricordi bellissimi molto simili ai suoi di quando da bambino trascorrevo le vacanze a Falerone (in provincia di Ascoli Piceno) dove abitavano dei parenti di una mia zia acquisita, che lì vivevano proprio come nel paradiso terrestre, infatti il racconto di Caterina mi è sembrato un tuffo nel passato… La ringrazio per aver risvegliato una memoria di vita contadina in condizioni naturali e con un sano rapporto con gli animali.
Ricordo anche il momento in cui le cose cambiarono, fu allorché subentrò il concetto, nelle famiglie italiane, di dover consumare più carne per stare in buona salute…. Questo è un processo che appunto si è formato a partire dagli anni ‘60 ed è collegato anche al “famoso” boom economico ed all’accettazione delle mode consumiste provenienti dall’America. Questa intromissione meriterebbe un approfondimento ulteriore per capire come la cultura alimentare “vincente” abbia potuto modificare e trasformare una precedente cultura millenaria, quella mediterranea… Le conseguenze le possiamo riscontrare dallo stato generale di malessere sociale e dai continui allarmi sulle “febbri” suine, bovine, polline, etc. etc.

Paolo D’Arpini

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Di questo e simili temi se ne parlerà a Treia durante la Festa dei Precursori che si tiene al Circolo Vegetariano VV.TT. dal 25 al 27 aprile 2014.

Bozza di programma: 
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/02/18/treia-dal-25-al-27-aprile-2014-programma-e-intenti-per-la-festa-dei-precursori-del-circolo-vegetariano-vv-tt/


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