mercoledì 11 giugno 2014

Treia vuol bene al Tibet.. e segue con il pensiero Matteo Renzi che va per affari in Cina l'11 giugno 2014


Treia - Torre dell'Onglavina

Anche Treia è un pezzo di Tibet in molti l’hanno pensato e non solo per le aspre rupi e la vegetazione rigogliosa.

In questo momento di precario equilibrio sociale nel Tibet cerchiamo anche noi  di aggiustare con le nostre riflessioni e meditazioni la tensione psichica in corso.

In Tibet vivono 6 milioni di tibetani e la loro cultura viene
distrutta dalle continue ingerenze coloniali e sfruttatrici del
governo cinese ciò nonostante non c'è guerriglia per le strade, non ci sono attentati dinamitardi né kamikaze, è molto viva invece una campagna di recupero della propria tradizione ed identità che i tibetani portano avanti con iniziative pacifiche, come ad esempio il "mercoledì tibetano" in cui tutto si manifesta in piena sintonia con la “tibetanità”: cibo, lingua, vestiario, etc.

I bonzi che si danno fuoco?  Essi uccidono se stessi e non le guardie cinesi. Ed infatti nella tradizione buddista c'è stato l'esempio di auto-immolazione di alcuni santi che per il bene della comunità si sono sacrificati rinunciando alla loro propria vita...

Carlo Buldrini, che partecipò al convegno sul Tibet del 14 marzo 2013 organizzato al Comune di Treia da Andrea Mozzoni (Vedi
http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/03/il-tibet-vive-anche-treia-durante-i.html),
oggi  scrive:  "Era il luglio del 2009. Matteo Renzi, sindaco di
Firenze, si rifiutò di aprire il portone di Palazzo Vecchio al
presidente della Repubblica popolare cinese Hu Jintao in visita nella città, perché - disse - "La Cina è un paese che non rispetta i diritti umani". Non solo. Il buon Matteo fece avere a Hu Jintao, nell'albergo di Firenze dove alloggiava, un libro, "Le riforme di Pietro Leopoldo e la nascita della Toscana moderna" dove si ricorda come la Toscana, nel Settecento, abolì per prima, negli Stati moderni, la tortura e la pena di morte.


Atto Secondo. L'11 giugno 2014, Matteo Renzi, nella sua nuova veste di presidente del Consiglio, incontra a Pechino il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping. Nella capitale cinese il buon Matteo guida la delegazione italiana che partecipa, nella sede dell'Assemblea nazionale del popolo, al primo business forum Italia-Cina con una serie di incontri politici ai massimi livelli per promuovere gli scambi commerciali ed economici tra l'Italia e la Cina..."

Da parte nostra, come bioregionalisti,  auspichiamo che Matteo Renzi almeno spinga  il Governo cinese a  trovare una soluzione ragionevole per mantenere  l'autonomia culturale dei tibetani, un popolo di saldo tradizioni spirituali e di cui ho conosciuto alcuni santi maestri (vedi anche:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/10/14/%E2%80%A6%E2%80%A6quellincontro-a-roma-con-karmapa-il-discendente-di-milarepa/).



Paolo D'Arpini


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