martedì 2 settembre 2014

Settembre è cominciato, piove tra Treia e Staffolo


Staffolo - Aurora e Rossano

La mia vacanza a Treia volge al termine, mi sto preparando alla partenza, ma prima di andarmene ci tenevo a far visita ad una coppia di amici: Aurora e Rossano di Staffolo. 

Loro erano intervenuti ad alcuni nostri incontri qui a Treia con una bella loro partecipazione, sia dal punto di vista degli scambi di idee, esperienze, sensazioni ed emozioni e per la generosità nei "contributi culinari" . 

Li abbiamo incontrati la prima volta a casa di Lucilla Pavoni... appena il 31 ottobre 2013. Io e Paolo abbiamo dovuto pensarci un po', poi ho cercato le foto di quell'incontro e ne ho avuto la conferma. Ci pareva strano conoscerli da così poco tempo.... neanche un anno!

Per fortuna siamo riusciti ad incastrare gli impegni, Aurora fa molte attività in collaborazione con il Comune e con la Biblioteca del suo paese, noi eravamo stati impegnati con vari amici che ci hanno fatto visita a Treia, provenienti da varie regioni d'Italia, ma già da un paio di giorni avevamo fissato un appuntamento per  martedì 2 settembre 2014 a Staffolo.

Non eravamo mai stati a Staffolo, pochi chilometri oltre Cingoli. Il viaggio di andata è stato un po' lunghetto, abbiamo fatto un lungo tratto dietro ad un camion che andava ai 20 all'ora, poi, arrivati a Cingoli, mi sono un po' incasinata. Ci siamo fermati a chiedere ad un elettrauto gentile e così dopo ancora un po' di tempo siamo a arrivati a destinazione. 

Le poche foto che ho scattato non rappresentano neanche la centesima parte della meraviglia delle piante, dei fiori e dei frutti del giardino e dell'orto. Non ho resistito ad andare a vedere le piante di pomodori e gli alberi di mele e pere e tutte quelle altre meraviglie nell'orto, infangandomi un po'. Aurora mi illustrava le piante, raccoglieva per me frutti, semi e pezzi di piante da trapiantare con un amore incredibile.... passione la chiamerei.

Intanto Paolo e Rossano parlavano, immagino della casa e del luogo, ma soprattutto di spiritualità.  La pianta che più mi ha affascinato è stata l'alchechengi, di due varietà: una fa le lanterne rosse ma il frutto è insignificante, un'altra fa le lanterne più piccole e gialline, con un piccolo frutto dentro, giallo e molto dolce. Spettacolare! 

Un'altra pianta particolare, che non avevo mai visto e che assomiglia ad una piccola digitale, è il Giusquamo nero (Hyoscyamus niger). Pare che sia utile se impiegata nelle affezioni dentarie. Questa sarebbe addirittura cresciuta spontaneamente in un vaso. 

Ecco quello che ammalia di questo giardino è l'esuberanza della vegetazione, sembra che le piante vivano di vita propria, che siano state piantate inizialmente chissà quando e come, ma che poi siano come sfuggite di mano e abbiano invaso il territorio trovando evidentemente un ambiente ideale ed in questo non credo sia estraneo appunto, l'amore che Aurora ci mette.

Poi è arrivata l'ora di pranzo: anche qui, Aurora ci ha dimostrato la sua cura nella scelta delle pietanze completamente vegetariane, degli ingredienti e nella loro presentazione piena di colori. E allora sfilata di portate, dai ravioli all'ortica, alle crocchette di patate su un letto di insalata guarnito da nasturzi, all'insalata di fagiolini e patate e tanto altro. Il pane era fatto in casa con le farine biologiche di Giovanni del Seminasogni e, per finire, una meravigliosa crostata di fichi.

Il tempo è volato e, dopo la visita fatta appena giunti agli orti, al frutteto ed ai dintorni della casa, tutta in pietra e mattoni, ci siamo attardati a tavola con  chiacchierate conviviali.  Avrei voluto anche visitare il paese, ma il clima era incerto, infatti sulla via del ritorno a Treia si sono aperte le cateratte..... Visiteremo Staffolo la prossima volta! Grazie Aurora e Rossano!

Caterina Regazzi



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Servizio Fotografico di Caterina Regazzi ed Aurora Severini

Palma da olio


Alchechengi ornamentali


Cipolle


Alchechengi commestibili


Giusquamo nero 






















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