Nel complesso momento che stiamo vivendo, date anche
le scelte che privilegiano la divulgazione di avvenimenti allarmistici e
negativi, pare che la Società abbia imboccato esclusivamente la strada
dell’auto distruzione, ma fortunatamente non è proprio così. Ci sono persone
che, singolarmente o associandosi ad altri, si sono rimboccate le maniche,
“lavorano” per il bene comune, e ottengono risultati positivi.
La scienza ci ha appena detto come il sorriso attivi particolari zone del
cervello che, tramite una rete di sinapsi, hanno l’effetto di rafforzare il
sistema immunitario, facendo diminuire le sostanze chimiche legate allo stress
e alla tensione muscolare, perciò è ormai accertato che le buone notizie
facciano bene alla salute. Porre l’attenzione sui fatti positivi, inoltre, pare contribuisca al successo in ciò
che si desidera cambiare e allunghi la vita di 7 anni, quindi, BUONA LETTURA.
Frutti dimenticati e biodiversità recuperata
Nuovo quaderno ISPRA
L’Istituto
Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), ha pubblicato il
quarto quaderno dedicato ai frutti antichi ed alla biodiversità
recuperata. Nei testi
precedenti sono stati analizzati i casi di studio relativi alla Puglia, Emilia
Romagna, Calabria e Trentino Alto Adige, Lombardia e Sicilia. Con la presente
pubblicazione l’attenzione è stata rivolta al Molise e al Friuli Venezia Giulia.
Tale iniziativa fa parte dell’ impegno dell’ISPRA di
promuovere la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità nel mondo
vegetale e animale, censendo e codificando le cultivar locali di specie eduli
selezionate localmente, resistenti alle patologie e/o all’aridità e/o in grado
di crescere su suoli svantaggiati.
Per le
caratteristiche organolettiche, di resistenza ai patogeni e nutraceutiche e di
adattamento al clima locale, la diffusione di queste varietà permette di
limitare l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti ed il consumo d’acqua, favorendo
l’ecocompatibilità delle attività agricole con particolare riferimento alle
aree protette.
In quest’ottica,
tali varietà potrebbero essere individuate come laboratori sperimentali viventi
sulla base anche delle informazioni raccolte nei volumi di questa serie.
“Il successo dei
primi quaderni sta consentendo di trasformare delle semplici pubblicazioni in
una collana organica e coerente con la quale sarà completato il quadro della
situazione delle Regioni italiane. Lo scopo fondamentale di tale collana è di
far conoscere l’agrobiodiversità legata al territorio, alle attività umane, al
loro impatto sulla natura, tutti fattori che hanno inciso su un preciso
processo evolutivo. Inoltre dobbiamo sottolineare l’urgenza di questo lavoro di
informazione perché questo tipo di biodiversità è a rischio in quanto legata ad
aziende agricole tradizionali che hanno un futuro davvero incerto.
Fino a quando
resisteranno gli agricoltori anziani, anche i frutti antichi potranno
sopravvivere, ma quando loro non ci saranno più questa ricchezza andrà perduta
e con il germoplasma si perderà anche la memoria, cioè quel capitale di
esperienze, di manualità, di tradizioni alimentari risultato da anni di
lavoro.”
La salvaguardia e
la diffusione di conoscenze sui frutti dimenticati, è fondamentale e rientra
nell’ottica di sviluppo sostenibile delle attività agricole e di qualità dei
prodotti, individuate dalle Direttive e Regolamenti europei (Direttive
91/414/CEE, 2009/128/CE, Regolamento n. 1107/2009), dalla PAC 2014/2020, dal Testo
Unico Ambientale (Decreto Legislativo 03/04/2006 n. 152), dalla Strategie per
la Biodiversità e dal Piano strategico per l'Innovazione e Ricerca nel settore
agricolo alimentare e forestale.
Inoltre, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha
proclamato il 2014 “Anno Internazionale dell'Agricoltura Familiare”
(International Year of Family Farming), per porre in risalto l'enorme
potenziale degli agricoltori a livello familiare, nella lotta alla fame e per
la preservazione delle risorse naturali.
La pubblicazione
è disponibile soltanto in formato elettronico e può essere scaricata al
seguente indirizzo: http://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/quaderni/natura-e-biodiversita/files/quaderno_6_2014.pdf
Daniela
Rosellini
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