Proverò a sintetizzare il report relativo all'incontro che abbiamo avuto domenica 28 febbraio 2016 nelle Marche. Erano presenti, comp@s di oltremercato, seminterrati, terraterra, mondeggi e terrabenecomune fi, germogliato, terraterra, terrafuorimercato, mercatobrado, spero di non essermi perso nessuno.
C'è stata una parte iniziale di spiegazione della proposta di percorso:
- Studio delle normative relative a scambio di lavoro Vs controlli su lavoro nero
- Forme di prevenzione ed autotutela rispetto alle variazioni della legislazione sui minimi in agricoltura
Tutto nasce come da precedenti comunicazioni, da un'esigenza ormai impellente di prevenire, limitare i danni, in caso di attacchi espliciti e diretti alle nostre realtà, da cui l'idea di far partire oltre ad altri discorsi un meccanismo si autotutela che ci faccia restare in una zona grigia in cui temporaneamente coprirci dalla maggior parte delle minacce che possano interrompere di fatto il percorso di un singolo e compromettere i percorsi collettivi.
Si ipotizzano inizialmente alcune soluzioni mutuando dal percorso della CIC, l'utilizzo di di volontari o soci volontari potrebbe ovviare alle problematiche relative al mutuo aiuto fra realtà contadine, per questa ed altre opzioni si dovranno consultare consulenti del lavoro ed altre figure che possano farci accedere alle norme applicate ad oggi.
Occorre autoorganizzarsi per mettere in campo uno strumento che tuteli i singoli e che veda i singoli come partecipi allo strumento stesso (non si pensa che organizzare un servizio per i contadini sia utile, ma tutte le reti devono autocostruirsi questo strumento e partecipare al suo funzionamento). Con le recenti ispezioni durante le raccolte si mina il sistema del lavoro collettivo e del mutuo aiuto, fondamentali per la costruzione di legami fra realtà cittadine e contadine e fra contadini, minando la nascita di comunità nuove. Occorre cercare fuori e dentro il nostro percorso alcune figure che possano darci una mano in tal senso anche per dare una mano a piccole realtà contadine anche fuori dal percorso (anche se si crede che occorra dare priorità alle realtà neo rurali, prima di affrontare la realtà ben più complessa della "vecchia" agricoltura italiana.
Costruire e Garantire tutto questo non basta occorre rilanciare il "discorso" politico sulla libera trasformazione (per altro alla base della nostra campagna e del movimento), occorre ricominciare a scrivere un documento che rivendichi il percorso ed i diritti negati oltre alle relative conseguenze per i piccoli produttori. Bisognerebbe declinare un percorso che continui a denunciare queste anomalie del sistema, ridefinire la differenza fra legalità e legittimità . Il ref. di questo mini-percorso che prevederà la stilatura di testi da diffondere è Giovanni.
Occorre comunque creare uno strumento di mutuo appoggio e mutuo soccorso per quando all'interno della rete avverranno attacchi, capire come creare e gestire un fondo di solidarietà.
Tutti questi mini percorsi dovranno andare avanti parallelamente senza che l'uno confligga con l'altro.dare il giusto spazio al discorso politico ma di pari passo mettere incampo anche strumenti di autotutela. In base alle attitudini in ogni rete occorre capire chi possa occuparsi dell'uno e chi dell'altro percorso, per continuare di pari passo.
Occorrerebbe creare una serie di indicazioni, consigli, aiuti a chi inizia un percorso agricolo, che aiuti a non cadere nel giogo dei sindacati di categoria o delle varie forme legalizzanti con cui la piccola agricoltura contadina è incompatibile.
Verso la sardegna si può pensare di cominciare a prendere contatti con alcun compagn@ che abbiano competenze per aiutarci nella costruzione di questi strumenti. (Breve parentesi sulla Sardegna) si discute di come potrebbe essere problematico portare i prodotti in sardegna, che molti non potranno fare il banchetto, luca propone una spedizione attraverso un amico con camion da Civitavecchia.
La rete torinese parla delle problematiche relative al loro mercato e come una tutela maggiore includerebbe più produttori, non si percepisce una tutela pratica oltre che teorica e politica.
Si analizzano ipotesi di percorsi: per includere nuovi contadini non consapevoli che insieme a noi acquisiscano conoscenze e consapevolezze nuove, per dare la sensazione di vivere in una rete (movimento) si propongono scambi di produttori ai mercati da una rete ad un'altra, per rendersi autonomi sulla quotidianità contadina si propone un'autoformazione sulla compilazione del software ARTEA (riducendo così le richieste da fare ai sindacati, ref Alessio Mondeggi). Viene letto da Manuela (terraterra) un contributo del gruppo informale Compartir (si chiede a manu di inoltrarlo) che mette a fuoco un pezzo del percorso e del contesto in cui si vive.
Si potrebbe costruire un sistema di mutuo aiuto con altri comp@s che ci aiutino nella gestione di strumenti di autotutela scambiando il loro apporto con i prodotti e senza, dunque, passaggio di denaro, ma iniziando così un percorso di scambi. Tutto però va' costruito insieme, senza che nessuno senta di dare un servizio e nessuno pensi di ricevere passivamente un servizio.
Si propone un incontro a terni verso Marzo per continuare il percorso iniziato.
In conclusione l'obiettivo è creare un piano di lavoro che nel medio periodo porti ad avere un passaggio da contadini in regola a contadini di fatto e di supporto ai nuovi contadini, riflettere sulla costruzione di alternative mettendo nuove competenze nelle reti, creando strumenti da gestire in maniera orizzontale, valorizzando la partecipazione e lo scambio.
Pippo - pippoterraterra@inventati.org
https://www.facebook.com/genuinoclandestinomarche/
C'è stata una parte iniziale di spiegazione della proposta di percorso:
- Studio delle normative relative a scambio di lavoro Vs controlli su lavoro nero
- Forme di prevenzione ed autotutela rispetto alle variazioni della legislazione sui minimi in agricoltura
Tutto nasce come da precedenti comunicazioni, da un'esigenza ormai impellente di prevenire, limitare i danni, in caso di attacchi espliciti e diretti alle nostre realtà, da cui l'idea di far partire oltre ad altri discorsi un meccanismo si autotutela che ci faccia restare in una zona grigia in cui temporaneamente coprirci dalla maggior parte delle minacce che possano interrompere di fatto il percorso di un singolo e compromettere i percorsi collettivi.
Si ipotizzano inizialmente alcune soluzioni mutuando dal percorso della CIC, l'utilizzo di di volontari o soci volontari potrebbe ovviare alle problematiche relative al mutuo aiuto fra realtà contadine, per questa ed altre opzioni si dovranno consultare consulenti del lavoro ed altre figure che possano farci accedere alle norme applicate ad oggi.
Occorre autoorganizzarsi per mettere in campo uno strumento che tuteli i singoli e che veda i singoli come partecipi allo strumento stesso (non si pensa che organizzare un servizio per i contadini sia utile, ma tutte le reti devono autocostruirsi questo strumento e partecipare al suo funzionamento). Con le recenti ispezioni durante le raccolte si mina il sistema del lavoro collettivo e del mutuo aiuto, fondamentali per la costruzione di legami fra realtà cittadine e contadine e fra contadini, minando la nascita di comunità nuove. Occorre cercare fuori e dentro il nostro percorso alcune figure che possano darci una mano in tal senso anche per dare una mano a piccole realtà contadine anche fuori dal percorso (anche se si crede che occorra dare priorità alle realtà neo rurali, prima di affrontare la realtà ben più complessa della "vecchia" agricoltura italiana.
Costruire e Garantire tutto questo non basta occorre rilanciare il "discorso" politico sulla libera trasformazione (per altro alla base della nostra campagna e del movimento), occorre ricominciare a scrivere un documento che rivendichi il percorso ed i diritti negati oltre alle relative conseguenze per i piccoli produttori. Bisognerebbe declinare un percorso che continui a denunciare queste anomalie del sistema, ridefinire la differenza fra legalità e legittimità . Il ref. di questo mini-percorso che prevederà la stilatura di testi da diffondere è Giovanni.
Occorre comunque creare uno strumento di mutuo appoggio e mutuo soccorso per quando all'interno della rete avverranno attacchi, capire come creare e gestire un fondo di solidarietà.
Tutti questi mini percorsi dovranno andare avanti parallelamente senza che l'uno confligga con l'altro.dare il giusto spazio al discorso politico ma di pari passo mettere incampo anche strumenti di autotutela. In base alle attitudini in ogni rete occorre capire chi possa occuparsi dell'uno e chi dell'altro percorso, per continuare di pari passo.
Occorrerebbe creare una serie di indicazioni, consigli, aiuti a chi inizia un percorso agricolo, che aiuti a non cadere nel giogo dei sindacati di categoria o delle varie forme legalizzanti con cui la piccola agricoltura contadina è incompatibile.
Verso la sardegna si può pensare di cominciare a prendere contatti con alcun compagn@ che abbiano competenze per aiutarci nella costruzione di questi strumenti. (Breve parentesi sulla Sardegna) si discute di come potrebbe essere problematico portare i prodotti in sardegna, che molti non potranno fare il banchetto, luca propone una spedizione attraverso un amico con camion da Civitavecchia.
La rete torinese parla delle problematiche relative al loro mercato e come una tutela maggiore includerebbe più produttori, non si percepisce una tutela pratica oltre che teorica e politica.
Si analizzano ipotesi di percorsi: per includere nuovi contadini non consapevoli che insieme a noi acquisiscano conoscenze e consapevolezze nuove, per dare la sensazione di vivere in una rete (movimento) si propongono scambi di produttori ai mercati da una rete ad un'altra, per rendersi autonomi sulla quotidianità contadina si propone un'autoformazione sulla compilazione del software ARTEA (riducendo così le richieste da fare ai sindacati, ref Alessio Mondeggi). Viene letto da Manuela (terraterra) un contributo del gruppo informale Compartir (si chiede a manu di inoltrarlo) che mette a fuoco un pezzo del percorso e del contesto in cui si vive.
Si potrebbe costruire un sistema di mutuo aiuto con altri comp@s che ci aiutino nella gestione di strumenti di autotutela scambiando il loro apporto con i prodotti e senza, dunque, passaggio di denaro, ma iniziando così un percorso di scambi. Tutto però va' costruito insieme, senza che nessuno senta di dare un servizio e nessuno pensi di ricevere passivamente un servizio.
Si propone un incontro a terni verso Marzo per continuare il percorso iniziato.
In conclusione l'obiettivo è creare un piano di lavoro che nel medio periodo porti ad avere un passaggio da contadini in regola a contadini di fatto e di supporto ai nuovi contadini, riflettere sulla costruzione di alternative mettendo nuove competenze nelle reti, creando strumenti da gestire in maniera orizzontale, valorizzando la partecipazione e lo scambio.
Pippo - pippoterraterra@inventati.org
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