domenica 20 marzo 2016

Treia... era il primo giorno di primavera del 2016, a Villa Spada (o della Quiete)


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...era da anni che non visitavo un parco ricco di monumenti come questo di Villa Spada (o della Quiete), certo non è ampio e antico come quello di Villa Lante di Bagnaia, ad esempio,  ma ha il fascino di offrire una vista a tutto campo, dominando una pianura ondulata che tutto lo circonda.  Villa Spada si trova su una collina poco più bassa di quella sulla quale insiste Treia. 

Alla visita aperta a tutti del 20 marzo 2016, primo giorno di primavera, mi sembrava che tutto il popolo treiese si fosse dato appuntamento, proprio lì, su quel cucuzzolo. Un popolo variopinto, completo di donne, bambini, padri di famiglia, anziani... ognuno con la sua memoria da raccontare.

“Ricordo che...” -”quando ero bambina c'era...” - ”tutt'attorno si sentiva un profumo di fiori che ora non sento più” - “Questa era la casa del custode dove abitava mio nonno”... Ascoltando in silenzio, da solo, gironzolando nel boschetto e nel giardino, senza seguire un percorso preciso, mi sembrava di stare sotto al sole dell'avvenire, in cui il popolo sovrano riprende possesso della sua storia e della terra dei suoi avi. 

E c'erano tutti quelli che contano, oltre al popolo minuto, i notabili, gli amministratori, gli imprenditori... c'ero persino io che non appartengo ad alcuna di queste categorie, sono un semplice oriundo,  ma forse come me ce n'erano "altri" che per una volta non erano percepiti come tali, nessuno sembrava farci caso alla differenza.  Ecco il miracolo di Villa Spada, o della primavera, chissà... E poi mi son trovato in cima al colle, lì c'era un cerchio magico,  una radura circondata da alberi maestosi,  e tutt'attorno potevo scorgere questa terra che anch'io ho imparato ad amare. 

Al ritorno, nella piazza di Treia c'era un mercatino di prodotti bioregionali dove ho incrociato Luciana Montecchiesi (autrice delle foto), ieri era il suo compleanno e le ho fatto gli auguri, poi già che ero lì ho comprato un pezzo di pecorino di Matelica e della frutta da un contadino anziano... kiwi e mele e pure cipolle, non si sa mai...

Paolo D'Arpini



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