Dalle foto trasmesse dalla sonda Curiosity si sono viste pietre conficcate nei presunti letti di fiumi non appartenenti alla tipologia geologica dell'area controllata. La conclusione ovvia è che sono state trasportate, come per i nostri ciottoli di fiume, da regioni più lontane e geologiche diverse e rimaste incastrate più a valle negli anfratti dei corsi d'acqua.
Quindi Marte aveva un'atmosfera, acqua, vegetazione e qualche forma di via.
Ma cosa può essere accaduto?
Perché Marte si è trasformato in un pianeta inospitale?
Secondo alcuni astronomi diversi milioni di anni fa (forse) l'atmosfera del pianeta rosso fu "strappata" dall'attrazione di un qualche gigantesco corpo celeste che, transitandogli vicino, con la sua attrazione ha sconvolto il pianeta riducendolo allo stato attuale.
Basandosi su questa tesi allora torna in mente il pianeta X o Nibiru, il misterioso pianeta extra sistema solare che ogni tanto (migliaia di anni) dovrebbe entrare nel nostro sistema solare determinando scompigli nelle orbite dei pianeti.
Per alcuni scienziati la famosa cintura di asteroidi tra Marte e Giove sarebbe la testimonianza di un catastrofico scontro tra qualche satellite del pianeta X e un pianeta del nostro sistema solare. Gli stessi satelliti di Marte, Demos e Phobos, sono un'anomalia che tra qualche secolo finirà per concludersi drammaticamente sul pianeta.
Si pensa infatti che nel tragico avvicinamento di questo gigantesco pianeta questi due grandi "sassi" siano rimasti imprigionati dall'attrazione marziana e che ora pian piano stiano precipitando verso il pianeta rosso. Phobos misura appena 13,5 x 10,8 x 9,4 km.
Insomma la storia del nostro sistema solare è tutt'altro che scontata, ci sono stati nei miliardi di anni eventi sconvolgenti e ancora inspiegabili, tra questi Urano che a differenza di tutti gli altri pianeti che hanno il proprio asse quasi perpendicolare al piano dell'orbita intorno al Sole, quello di questo gigante gassoso è invece quasi parallelo, mostrando al Sole non l'equatore ma i propri poli. Oltre a ciò Urano ruota nel verso opposto rispetto a tutti gli altri pianeti, ad eccezione di Venere (altro mistero!).
Per alcuni questa può essere la dimostrazione che esiste un'altra stella (una nana bruna), sorella del nostro Sole che ogni tanto (milioni di anni) fa transitare i propri pianeti all'interno del nostro sistema in maniera perpendicolare al piano delle nostre orbite, creando scompiglio e disastri. Urano e forse anche Venere dimostrerebbero che in questo "mischiar le carte" alcuni pianeti della "sorella" del nostro Sole sarebbero rimasti imprigionati nel nostro sistema ed altri invece persi nell'altro sistema solare.
Nibiru (o il pianeta X) farebbe parte di questa ipotetica stella nana bruna battezzata Nemesi. Secondo la traduzione delle tavolette sumere ( datate 1.500 a.C. ) avvenuta tra il 1972 e il 1998, esisterebbe un grande pianeta, battezzato dai sumeri proprio Nibiru che ogni 4000 anni circa verrebbe a "farci visita". Nibiru nell'antica lingua preaccadica vuol dire attraversamento, rappresentato simbolicamente come una croce. Le braccia più piccole della croce rappresenterebbero il nostro sistema solare e la parte perpendicolare più lunga Nibiru.
Quindi se dovesse veramente avvicinarsi Nemesi con i suoi pianeti, Nibiru compreso, sarebbe inizialmente visibile nei cieli dei nostri poli e in particolare, per alcuni "fantastudiosi", dal Polo Sud. A questo punto viene spontaneo chiedersi, perché il Vaticano ha investito con la NASA ingenti somme per costruire un osservatorio astronomico proprio in Antartide?
Forse ci si nasconde qualche verità scottante? I grandi rifugi costruiti da poco sottoterra in molte nazioni della Terra hanno forse un collegamento con qualche evento astronomico in arrivo? Ma noi siamo poveri mortali e non ci è dato di sapere!
Ennio La Malfa
RispondiEliminaCommento di Franca Oberti: “Il silenzio su questi temi dei nostri capi mondiali e spirituali è davvero grottesca... quando uscirebbero dai loro bunker, dopo un ipotetico disastro cosmico? Non mi pare che vivere in un buco nella terra sia il massimo della vita... tanto varrebbe trasformarci tutti insieme appassionatamente... un grazie all'autore....”