mercoledì 18 luglio 2018

Una comunità bioregionale non è qualificata dalla religione o dalla ideologia ma dall'umanità che essa rappresenta


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In questo momento storico in cui assistiamo ad un “clash! fra varie culture, mi son trovato a mediare le opposte visioni e le opposizioni che si creano fra esseri umani. La tendenza è sempre quella di separare nel nome di una ideologia, di una religione, le contrapposizioni  si manifestano a livello planetario.

In Italia oggi c’è un grande fermento pseudo-religioso, da una parte alcuni si arroccano sulla difesa del cattolicesimo come ultima ratio di civiltà, altri fanno di tutto per dimostrare che invece è proprio lì il marcio, altri ancora si rivolgono a religioni più soft e ragionevoli o verso lo yoga o tendenze new age e neopagane.

Io cerco sempre di accogliere tutto bonariamente, con spirito laico e sincretico, ma in questi giorni ho notato a tratti alcune devianze un po’ deliranti.. in cui le accuse verso "altre" religioni  sono anche motivo di separazione e di spaccatura nel significato di comune appartenenza della specie umana (che spesso è il discorso anche di parecchi cosiddetti “atei" razionalisti oltre che di "credenti" ben definiti...)

Le idee separative della specie umana, basate su un pensiero, su un concetto religioso (o politico), non hanno senso alcuno, come si può separare quello che non è mai stato diviso dalla natura e non è nemmeno divisibile? Prendete un cristiano, se lo accoppiate con un’animista prolificano; prendete un ebreo se lo accoppiate con una taoista, prolificano; prendete un musulmano se lo accoppiate con una atea, prolificano, prendete un comunista se lo accoppiate con una liberista, prolificano…

Le religioni e le ideologie sono solo etichette messe lì da “satanasso” a creare scompiglio fra gli uomini, soprattutto fra quelli che amano pensare in termini separativi…. e che non hanno nient’altro da fare se non vedere differenze fra se stessi e gli altri… ed in questo ovviamente sono bravissimi anche i cristiani, i musulmani, gli ebrei, gli atei, i nazisti, i comunisti, i flippatisti… e tutti quelli che spaccano l’umanità in nome di un “nome”

Sursum corda… Esseri Umani, andiamo verso un sincretismo bioregionale!


Paolo D'Arpini




Articolo in sintonia:
 https://www.pressenza.com/it/2013/12/bioregionalismo-spiritualita-laica-ecologia-profonda/

1 commento:

  1. Mio commentino: “Chi può definirsi bioregionalista? Questo termine non denota una appartenenza etnica bensì la capacità di rapportarsi con il luogo in cui si risiede considerandolo come la propria casa, come una espansione di sé. La definizione diviene appropriata nel momento in cui si vive in sintonia con il territorio e con gli elementi vitali che lo compongono. Infatti chiunque può essere bioregionalista indipendentemente dalla provenienza di origine se segue la pratica dell’ecologia profonda...” (P.D'A.)

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