L'ombra persistente dei sistemi apocalittici...
Il concetto di deterrenza nucleare, profondamente radicato nelle dinamiche della Guerra Fredda, continua a definire e modellare il panorama della sicurezza internazionale nel XXI secolo. Esso si fonda sulla minaccia di una rappresaglia catastrofica per prevenire aggressioni, un principio spesso sintetizzato come "Distruzione Mutua Assicurata" (MAD). Comprendere i sistemi di comando e controllo nucleare è, in questo contesto, di fondamentale importanza, poiché essi rappresentano il meccanismo attraverso il quale tale deterrenza viene mantenuta e, potenzialmente, attuata.
Il recente scambio verbale tra l'ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitry Medvedev ha riportato prepotentemente alla ribalta la questione dei sistemi di rappresaglia automatizzata. L'esplicito riferimento di Medvedev alla "Mano Morta" (Perimetr) russa, in risposta alle dichiarazioni di Trump sui negoziati per l'Ucraina e al posizionamento di sottomarini nucleari statunitensi più vicini alla Russia, ha costituito un inquietante promemoria delle capacità di rappresaglia estreme che le nazioni possiedono. Le successive azioni di Trump, che ha ordinato il posizionamento di due sottomarini nucleari in "regioni appropriate", hanno ulteriormente accentuato le tensioni e messo in luce l'impatto psicologico di tali minacce. La potenza, finché non viene usata, è ciò che le persone credono che sia, e la credibilità è l'essenza di questo impatto psicologico.
Questo rapporto si propone di analizzare in dettaglio Perimetr (la "Mano Morta" russa) e l'Emergency Rocket Communications System (ERCS) statunitense. Entrambi i sistemi, sebbene con filosofie operative distinte, sono stati concepiti nell'era della Guerra Fredda per garantire una rappresaglia nucleare anche in caso di annientamento del comando centrale. Essi incarnano il concetto di "fail-deadly", in cui il fallimento del comando umano attiva una risposta letale automatica o semi-automatica.
La persistenza del dibattito pubblico e il riferimento esplicito a sistemi come Perimetr, a decenni dalla loro concezione, rivelano la loro duratura (e sciagurata!) utilità psicologica nella deterrenza, indipendentemente dal loro preciso stato operativo o livello di automazione. Ciò suggerisce che la gestione degli arsenali nucleari è tanto una questione di percezione e comunicazione credibile della minaccia quanto di pura capacità militare. La dimensione di "orrore" menzionata nel titolo di questo rapporto è intrinsecamente legata a questo aspetto psicologico: viene dimostrata (a parere degli estensori) l'assurdità intrinseca del "gioco della deterrenza"...
Alfonso Navarra dei Disarmisti Esigenti
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