mercoledì 11 dicembre 2013

La Cina muore... per troppa crescita, ma il governo corre ai ripari...



Nonostante le buone intenzioni dei governanti cinesi circa la lotta all'inquinamento atmosferico, le loro città sono tra le più tossiche del pianeta. 

L'uso smodato del carbone, norme antinquinamento delle fabbriche e delle abitazioni, nonché dei trasporti, quasi inesistenti, l'accentuazione del fenomeno delle isole di calore dei centri urbani, ecc. sono tutti elementi che fanno di città come Pechino, Sciangai e tante altre, vere e proprie camere a gas. E' di sabato 7 la notizia che le autorità di Sciangai hanno chiuso uffici e scuole a causa della presenza delle polveri sottili ( Pm 10 e 2,5 ) superiori di ben 25 volte il livello di sicurezza. In questa metropoli della finanza orientale in questi giorni sembra di trovarsi nella Valle Padana in un giorno di forte nebbia. 

Infatti sono rimaste accese anche le luci cittadine a mezzogiorno tant'era impossibile beneficiare della luce solare. La gente per respirare ha bisogno delle mascherine, ma non solo a Sciangai la situazione è allarmante anche nella città di Canton, qui da una settimana la città è immersa in una spettrale nube di smog. Un pò meglio, ma si fa per dire, a Pechino perché benevole correnti d'aria hanno spostato parte dello smog nelle campagne limitrofe. 

Per rincorrere il boom economico globale, per cercare di diventare la nazione leader nel commercio e nella "ricchezza" del pianeta, la Cina sta uccidendo i suoi abitanti. Da notizie che sono riuscire a superare la ferrea censura delle autorità, si apprende che le morti da tumori ai polmoni e ai bronchi, da 20 anni ad oggi sono aumentate del 300%. Patologie minori come le allergie interessano nelle grandi città una persona su tre. 

Come risposta a questo dramma dei cittadini cinesi, le autorità sanitarie hanno deciso d'innalzare la soglia d'allarme per le polveri sottili per i pm 2,5 da i 75 microgrammi per metro cubo precedenti agli attuali 115. Una bell'idea non c'è che dire..... complimenti!

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