martedì 30 settembre 2014

Miglianico (Chieti), Settimana della Permacultura 6-12 Ottobre 2014


 

Settimana della Permacultura   6-12 Ottobre 2014

In preparazione alla Plenaria dell’Accademia di Permacultura in Abruzzo
abbiamo deciso di organizzare 5 giorni di progettazione partecipata di:
una compost toilet con doccia all’interno dell’area campeggio  (6-9
Ottobre);
un forno in terra cruda adiacente alla struttura dell’agriturismo (10
Ottobre);
una cupola geodetica dove svolgere attività (6-9 Ottobre).
I workshop inizieranno lunedì 6 ottobre e termineranno venerdì 10
ottobre.
I workshop sono un’occasione di scambio e condivisone di saperi ed
esperienze. Sarebbe più che gradita la partecipazione di altri
progettisti!
Le opere realizzate sono in sintonia con i progetti di Nicola e Livia
(titolari dell’agriturismo) per cui durante i giorni di workshop ai
partecipanti saranno offerti semplici pasti.

Sede dell’evento è l’Agriturismo biologico Campoletizia  a Miglianico,
in provincia di Chieti in Abruzzo. Campoletizia è una azienda biologica
di 45 ettari coltivata a vigne, ulivi e grani antichi.

Dal pomeriggio di venerdì 10 ottobre al pranzo di domenica 12 si
svolgerà la Plenaria dell’Accademia Italiana di Permacultura.
Domenica 12 Ottobre l’Agriturismo Campoletizia sarà sede di  una giornata di Scambio di Semi durante il quale saranno presentate alcune
realtà abruzzesi che operano per la cura e valorizzazione della
biodiversità locale.

Sarà possibile scambiare semi di antiche varietà abruzzesi.
Porta anche i tuoi di semi e contribuisci a diffondere cultura e vita!!

Sede dell’evento è l’Agriturismo biologico Campoletizia  a Miglianico,
in provincia di Chieti in Abruzzo.

Per partecipare ai workshop ti chiediamo di confermare la tua presenza
chiamando Marco 333 7914003 o scrivendo una mail a snodo.net@gmail.com

Le riforme fasulle di renzie e la forza della sopravvivenza



Come stanno andando le cose, soprattutto nel nostro Paese, ci sembra diverse dalle affermazioni trionfalistiche e ottimistiche di Renzi. Non crediamo più ai miracoli, visto che gli investimenti internazionali verso l’Italia non esistono più. Da questi investimenti esteri poteva venire la speranza di superare la crisi.

Su un noto giornale inglese giorni fa è apparso un articolo in cui si chiedeva alle grandi imprese se c’erano ancora spazi d’investimento in Europa. Questa la sintesi del servizio: “…si ci sono ancora possibilità d’investimento, in particolare nei Paesi dell’Est Europa, possibili investimenti anche nella Spagna che sta superando la crisi e, paradossalmente anche in Grecia, porta chiusa invece per l’Italia che con le sue leggi, la sua burocrazia e la sua corruzione si è già scavata la fossa….”

A questo punto cosa commentare di più? E’ inutile sparare slogan “ dai che cela facciamo!”…se poi la realtà è sotto gli occhi di tutti e i sogni, come si sa, muoiono all’alba e l’alba è ormai spuntata. Un dirigente del ministero dell’economia che chiede l'anonimato, avrebbe confidato ad un nostro associato: “… se non si trova un modo serio per uscire da questa crisi, tra non molto si dovranno mettere le mani sugli stipendi e sulle pensioni …. saremo costretti a ridurli come fu fatto in Grecia….”

Ma allora di cosa stiamo parlando? C’è ancora qualcuno che crede ai miracoli? Siamo realisti e cominciamo a pensare di salvare almeno il salvabile. Pensiamo ad un piano B (la sopravvivenza bruta). Purtroppo ci rendiamo conto che la gente ancora non si rende conto su quanto sta per capitarci addosso e questo è dimostrato dall’assurdo comportamento di migliaia e migliaia di persone che, per acquistare un prodotto volubile quanto inutile come l’iPhone6, giorni fa  a Roma si sono messi in coda in una fila di centinaia di metri per ore e ore in attesa che l’Apple Store aprisse.

Molti purtroppo ancora vivono nel mondo dei sogni...


(A.K.)

lunedì 29 settembre 2014

Treia – “Passata la festa, gabbatu lu santu” – Quadretto del giorno 29 settembre 2014



Passata la festa, gabbatu lu santu” recita il proverbio, stavolta confermato anche a Treia. Dopo il grande fermento di ieri sera, dopo la visita del vescovo, con la piazza piena di avventori alla mensa comunitaria allestita sotto i portici dell’ex mercato coperto, le  luci accese nel baretto pieno di giovani e meno giovani intenti a sorbire aperitivi e stuzzichini,  i dialoghi ed i convenevoli diffusi da un gruppo all’altro come succede ad una festa grande in famiglia, eccoci alla svuotatura. La vasca piena ora è vuota. 
Stasera durante la passeggiata attorno alle mura me ne sono accorto. Ho incontrato solo una ragazza che faceva finta di fare jogging (muovendo più le braccia che le gambe), il solito filippino che andava a spasso con un barboncino (non ho mai capito se il barboncino è il suo o di chi), un paio di coppiette tutte prese dai loro affari, una silenziosa donna di mezza età. 
Giunto al bar di Porta Cassero mi son fermato a bere un cappuccino ed a leggere i giornali, c’ero solo io, dopo un po’ è entrato un giovane e si è messo a giocare alle macchinette mangiasoldi. Lì fuori, vicino all’Hotel Grimaldi, nella pizzeria, nessun andirivieni, solo una signora con quattro pizze in braccio da portare a casa per la cena. 
E la piazza? Proprio come l’ha descritta Dolores Prato, nemmeno un’anima…”Giù la piazza non c’è nessuno”. Il baretto sigillato e spento con la scritta “siamo in ferie riapriamo il 4 ottobre, alle h. 13”, nemmeno la mattina, no alle 13.. Mah, chissà perché? E così mi sono reso conto di quanto questa piazza di Treia, così bella, così romantica, sia solo architettura, quasi priva del senso di comunità. Spento è  il baretto,  tutto è deserto. 
Ricordate la distinzione che facevano i romani fra Urbs e Civitas?
Però, ora, mi  sovviene di una promessa elettorale fatta dal sindaco Franco Capponi, durante uno degli incontri con la popolazione organizzati all’ex Trea (una vecchia manifattura di abiti alla moda poi decaduta e fallita un po’ di anni fa). Egli promise, come progetto di sviluppo per il paese, che avrebbe reso la piazza viva, spostando gli uffici comunali del piano terra, sotto i portici del Comune, e adibendo quegli stessi spazi ad uso sociale od artistico-artigianale, magari affittandoli o concedendoli gratuitamente ad associazioni che si impegnassero a svolgervi attività culturali continuative.
Ed effettivamente quegli spazi comunali, gestiti in modo diverso, potrebbero dinamizzare la piazza e la stessa Treia, e non soltanto per la vivacità e comodità di un baretto aperto.
Questo vorrei ricordare all’Amministrazione.
Me ne sono convinto ancor più, scendendo nella via Lanzi, erano appena le 20, l’unico negozio con un lumino ancora acceso, un piccolo alimentarista, vuoto. Davanti al duomo, che il 28 settembre traboccava di movimento ed azione, solo un gatto bianco e grigio.
Ecco il quadretto del giorno 29 settembre 2014.
Paolo D’Arpini

Nuove strategie "ecologiche" per far quattrini - I grandi inquinatori si battono il petto: "Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa..."

Basterà questo per ricevere l'assoluzione?


Cose da pazzi!! I grandi inquinatori della Terra si alleano con noi ambientalisti. Si è proprio così ora sono i Rockefellers, gli eredi di chi sui combustibili fossili ha creato un impero finanziario, che hanno dichiarato, in occasione della recente conferenza ONU sul clima, che sono pronti a lasciare gli investimenti sull’oro nero per trasferirli verso le energie rinnovabili.

Ma non solo questi big della finanza mondiale hanno deciso di ”convertirsi” all’ambientalismo, anche in Canada e Giappone altri magnati dell’industria che inquina hanno deciso di voltar pagina a favore dell’ambiente.

Sono diventati tutti improvvisamente bravi? O sotto sotto c’è qualche nuova strategia per far più quattrini?

Le considerazioni sono diverse, la principale è che questi signori che fino a l’altro giorno hanno contribuito ad immettere nell’atmosfera gas climalteranti, hanno capito che se la barca affonda alla fine anche loro affonderanno. La successiva considerazione è legata al solito miraggio: quello di un maggior profitto economico. In effetti tra qui a pochi anni l’uso del petrolio e del carbone sarà profondamente ridimensionato a vantaggio di energie rinnovabili e non impattanti con il clima e l’ambiente. 


Quindi disponendo di forti capitali, perché non buttarsi nella ricerca, nella produzione e nella commercializzazione di tutto ciò che rientra nella produzione di energia da fonti rinnovabili? Cosa potrebbe costare ai Rockefeller o altri magnati del petrolio conquistare il monopolio delle energie rinnovabili e così, ancora una volta, imporre i loro prodotti e le loro tecnologie innovative al mondo intero? 

Anche per questi vale il vecchio proverbio: “Il Lupo perde il pelo ma non il vizio”.

Filippo Mariani

domenica 28 settembre 2014

Treia - Visita pastorale di Nazzareno Marconi per il bicentenario del Duomo


Treia - Il saluto del sindaco Franco Capponi al vescovo Nazzareno Marconi
Foto scattata da Andrea - Foto Club il Molino

Due parole sugli accadimenti del 28 settembre 2014, giorno in cui si sono concluse le celebrazione del bicentenario del duomo a Treia, debbo dirle. Il pomeriggio, al tramonto, ho partecipato alla cerimonia di accoglienza al vescovo Nazzareno Marconi.

Avendo indovinato che il prelato sarebbe arrivato dalla Porta Cassero lì mi sono recato in avanscoperta. Infatti dopo un po’ giungeva la macchina del comune con dentro tutti gli assessori ed il sindaco, che si è fermata fuori porta, seguita da quella del vescovo che è entrata dentro porta ma si è fermata poco dopo, davanti al teatro, poi il prelato, seguito dalle autorità, si è avviato a piedi verso la piazza, dove l’aspettava la banda con i gonfaloni dei quartieri schierati.

Un palco montato sotto la statua di Pio VI era pronto per gli ospiti: i sindaci di Treia ed Appignano, il presidente della Provincia, il parroco di Treia ed altri… La folla non era numerosissima, però l’atmosfera generale era gioiosa e non pretenziosa.

Nazzareno Marconi ha tenuto un discorsetto breve, ricordando le sue origini contadine umbre e la povertà patita durante l’infanzia, in quanto orfano di padre. Ha detto che da lì imparò, attraverso la fede, ad avere fiducia nella provvidenza. Questo “dono”, questa speranza, lui sente di volerla condividere con tutti i fedeli di Treia e della sua diocesi maceratese, 150.000 anime amiche. L’aria semplice e modesta che emanava dalla sua persona ne davano testimonianza. Subito dopo il discorso il vescovo è stato condotto all’interno del palazzo comunale, per una visita istituzionale e per essere presentato alle “associazioni”.

Nel frattempo io mi sono avviato  verso la cattedrale, successiva tappa della visita pastorale, ed ho visto che l’ingresso principale era aperto, solitamente è chiuso, una guida rossa era stesa sul pavimento, i lampadari erano accesi, diversi preti sorridenti stavano lì, in attendenza, pronti per servire alla messa solenne, sembravano felici. Dopo la funzione la popolazione tutta è stata invitata alla mensa conviviale apparecchiata sotto i portici dell’ex Mercato coperto.

Paolo D’Arpini




Treia - Gabriele Crucianelli, Nazzareno Marconi, Franco Capponi

Non sprecare il cibo è la prima forma di difesa dell'ambiente (e dell'uomo)

Un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica. E’ quanto afferma la Coldiretti che, nel commentare i dati della Fao sul fatto che in 10 anni calato di 100 milioni il numero di persone che soffrono la fame, sottolinea che non è eticamente sostenibile la realtà che 805 milioni di persone (una su dieci) non abbiano ancora cibo sufficiente mentre gli sprechi alimentari hanno raggiunto le 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e le 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo.

Ogni anno il cibo che viene prodotto, ma non consumato, sperpera un volume di acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga, utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno - quasi il 30 per cento della superficie agricola mondiale - ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. La lotta alla fame si combatte anche intervenendo con una più attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare.

La politica e l’economia "hanno pensato che fosse possibile la globalizzazione senza globalizzare anche le regole fino ad arrivare a trattare il cibo come una merce qualsiasi. Il risultato contraddittorio è stato il diffondersi dell’obesità e dello spreco di cibo nei Paesi ricchi e il furto delle terre fertili, il cosiddetto land grabbing (71 milioni di ettari dal 2000 ad oggi) e il dramma della fame in quelli poveri. E’ necessario ora - conclude la Coldiretti - che i decisori politici ne tengano conto mettendo ai vertici della loro agenda la strategicità del cibo e promuovendo politiche che a livello globale definiscano una regia di regole per i beni comuni come il cibo, l’acqua e il suolo".

(Fonte: A.K.)


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Di questi e simili temi se ne parlerà alla Tavola Rotonda "Riciclaggio della Memoria" che si tiene a Treia il 31 ottobre 2014: 

 

sabato 27 settembre 2014

Fano, 4 ottobre 2014 - Messaggio per il coordinamento Reti Ecologiste Marchigiane



Lettera ricevuta - Caro Paolo. Capisco che forse non potrai intervenire per ragioni logistiche all'incontro del 4 ottobre 2014 di Fano, se hai piacere in ogni caso puoi inviarmi un tuo messaggio da riferire ai presenti e comunque potrò farti avere il feed back. Nella giornata del 4 ottobre ci informeremo reciprocamente e valuteremo ma le decisioni le prenderemo con tutta la calma e l'attenzione che ci servirà in un periodo più disteso - quindi potremo pensare varie modalità per restare uniti seppur fisicamente diffusi. Non ci conosciamo ma il nostro operare saprà farci riconoscere...  Katya Mastantuono


Mia rispostina:
Bene, cara Katya.   Nel caso il destino non volesse farci incontrare a Fano il mio breve messaggio è questo: 

Cara Katya e cari amici del coordinamento delle Reti marchigiane. Se leggerete questa mia vorrà dire che non mi è stato possibile intervenire personalmente all'incontro del 4 ottobre di Fano. Il fatto è che coerentemente con le mie scelte di vita non dispongo di mezzi propri di locomozione e il trasporto pubblico, soprattutto da Treia, è assolutamente carente.   

Come messaggio contributivo al coordinamento mi limito a dire che la continuità della nostra società, in quanto specie umana, richiede una chiave evolutiva, una visione globale, per mezzo della quale aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con l’intero pianeta l’esperienza vita.

Questa è la visione dell'ecologia del profondo, la scienza dell’inscindibilità della vita.

Ne consegue che sia la politica che l’economia umana devono tener conto dell’ecologia per avviare un progresso tecnologico che non si contrapponga alla vita e che sia in sintonia con i processi vitali del pianeta. La scienza e la tecnologia in ogni campo di applicazione dovranno rispondere alla domanda: E ciò ecologicamente compatibile? I macchinari, le fonti energetiche, lo smaltimento dei sottoprodotti, la produzione di alimenti, il rapporto con gli animali, dovranno essere realizzati in termini di sostenibilità ecologica.

Deve essere avviato un rapido processo di riconversione e riqualificazione industriale ed agricola che già di per se stesso sarà in grado di sostenere l’economia. Infatti la sola riconversione favorirà il superamento dell’attuale stato di enpasse economico e sociale. Una grande rivoluzione umana comprendente il nostro far pace con la vita globale del pianeta.

La chiave evolutiva da noi proposta sta nel cambio radicale di visione, passando dal criterio di destra-sinistra (ormai superato dalla situazione) ad una coscienza di compresenza e compartecipazione del contesto vitale, una coscienza priva di ipocrisia e furbizia, tesa all’approfondimento dei valori della vita (nella società e nell’habitat).   La consapevolezza di essere parte integrante del tutto l’unica strada per uscire dal vortice di una ripetitiva e rovinosa barbarie.

Paolo D'Arpini

Referente Rete Bioregionale Italiana
Via Mazzini 27 - Treia (Mc) - Tel. 0733/216293

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P.S.
Di questi temi ne parleremo anche all'incontro del 31 ottobre 2014, che si tiene a Treia, al quale siete tutti caldamente invitati. 


venerdì 26 settembre 2014

Fano, 4 ottobre 2014 - Coordinamento di cittadinanza attiva e nuove economie



Salve a tutte/i, ricordo  l'incontro di sabato 4 ottobre 2014 alle ore 10,00 e fino alle ore 13,00 presso l'Emporio ALTRAECONOMIA di FANO in Via Borsellino.

Katya Mastantuono - katya.mastantuono@gmail.com


PER OTTIMIZZARE gli spostamenti in auto potete pensare ad equipaggi accordandovi tra voi.

Per chi viene dalla zona di Ascoli Piceno San Benedetto 
sono stati invitati Giovanni Marucci - Nazzareno Giudici - Renato Aubert - Angela Mary Pazzi - Salvatore Bertè (GIT Banca Etica Marche Sud)

Per chi viene dalla zona di Macerata Civitanova 
Sono stati invitati Caterina Ragazzi - Paolo D'Arpini (bioregionalismo) - Toni Montevidoni - Paolo Ranzuglia 

Per chi viene da zona di Ancona
sono stati invitati Franca Bruglia - Silvia Mariotti - Valerio Cuccaroni - Daniele Spinsanti - Stefano Gigli - Tommaso Sorichetti - Piero Manzotti - Elena Piva - Roberto Cenci (Falconara) - Carlo Cardarelli 

Per chi viene da Senigallia e limitrofe
sono stati invitati Loris Asoli - Marzia Bianchini - Angelo Dolcimele

Gli altri invitati provengono dalle zone di Pesaro Fano Urbino 

Da fuori Regione 
Emiliana Renella - Soana Tortora - Daniele Tarozzi e Andrea - Massimiliano Pagano e Ornella Seca



PROGRAMMA per L'INCONTRO del 4 OTTOBRE 2014 dalle ore 10,00 alle ore 13,00 presso EMPORIO ALTRAECONOMIA di FANO, Via Borsellino


Inizieremo puntuali alle ore 10,00 con una breve presentazione della finalità che ci vede tutti insieme per comprendere se avviare una riflessione comune su una possibile azione coordinata per le reti marchigiane di cittadinanza attiva e nuove economie. 

Michele Altomeni ci aiuterà a rendere fluido l'incontro.
Proseguiremo con la presentazione di due percorsi svoltisi a livello nazionale  la prima mezzora Soana Tortora, Franca Bruglia ed Emiliana Renella esporranno il percorso del Laboratorio nazionale di NUOVA ECONOMIA e cosa propone per i territori; nella seconda mezzora Daniel Tarozzi e Andrea ci presenteranno l'esperienza ITALIA CHE CAMBIA e
come intendono sollecitare le nostre comunità e reti.
A partire dalle ore 11,15 e per circa un'ora potranno intervernire le realtà di reti presenti. anche in relazioni alle proprie attività e progettualità, ma con l'intento di comunicare SE e COME possa contribuire in un percorso comune a partire dalla Rete di Economia Etica e Solidale REES Marche e le tante sinergie attive con Loris Asoli e Andrea Ceccarelli, il percorso dei Circoli per la Decrescita rispetto alle esperienze di altraeconomie con Alessandro Cascini e Federico San Bonifazio in particolare per l'Economia del Bene Comune, i coordinamenti dei soci di Banca etica con Antonio Messina Salvatore Bertè Angelo Dolcimele Paolo Ranzuglia, la visione delle imprese ad alto contenuto di innovazione sociale con Piero Manzotti, Stefano Gigli, Toni Montevidoni, il Movimento Territoriale di Cooperazione con Marzia Bianchini, il percorso di informazione si Altreconomie a confronto avviato a San Benedetto e i Bilanci di Giustizia con Giovanni Marucci e con Renato Aubert per i percorsi di PIU'CON MENO a San Bendetto, le reti di produttori agricoli biologici ocali con Fausto Foglietta e Marina Marini, le realtà degli Empori e dell'Agenzia di Progettazione Territoriale Marche Nord che coordina l'azione del neo Distretto di Economia Sociale e l'esperienza dei Giovani Cooperatori Marche con Andrea Ceccarelli, il lavoro sugli stili di vita intrapreso da Caritas con Michela Pagnino e Nazzareno Giudici che ha lavorato in un'azione territoriale nel Piceno proprio sugli stili di vita, per il commercio equo e solidale con Gabriele Darpetti e Tatjana Cinquino, i membri dei Gruppi di acquisto Solidale con Lorenzo Mancinelli e gli altri presenti, i rappresentanti delle cooperative, sociali e non, che saranno presenti come Elisa Bilancioni Aurelio Clementi, le relazioni tessute con Genuino Clandestino con Tommaso Lombardi, ascolteremo il percorso della rete Bioregionalismo con Paolo D'Arpini e Caterina Ragazzi, i consumatori associati in ACU Marche grazie a Carlo Cardarelli, con Davide Guidi comprenderemo l'attività dell'Università della Pace, Casa delle Culture e la scuola di Partecipazione con Silvia Mariotti, Fernanda Marotti, Roberto Cenci, Mary Pazzi, Riccardo Picciafuoco per le azioni di cittadinanza attiva operate nei territori a difesa dei diritti delle comunità locali e il paesaggio. Mancano molte altre reti
ma sono impegnate in altre situazioni come il Biodistretto Piceno e il Des Misa Nevola.
Proveremo quindi a giungere ad una valutazione e decisione condivisa attraverso la produzione di documento di sintesi dell'incontro affidando l'incarico di rifinirlo a chi si rende disponibile. Sarebbe importante riuscire a spedirlo ai partecipanti entro la serata per averlo disponibile per la giornata del 5 ottobre dove ci saranno due eventi altrettanto importanti e coerenti con le connessioni fattive di reti marchigiane:
-a Villa Giulia Domenica 5 Ottobre incontro sull'Economia del Bene Comune (EBC) a cura del Gruppo di Decrescita Pesaro-Fano nel pomeriggio OPEN SPACE TECNOLOGY “Come possiamo contribuire alla transizione locale verso nuove forme di economia e socialità ?” facilitato da Genius Loci e
promosso dall'associazione Geoponika.
-ad ARCEVIA presso La terra e il Cielo per l'importante incontro per la CARTA DI ARCEVIA 2 LA GESTIONE COMUNITARIA DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO - CARTA 2.0 DI ARCEVIA Programma della giornata: http://www.laterraeilcielo.it/index.php? option=com_content&view=article&id=244%3Ala-gestione-comunitaria&catid=42%3Arokstories&lang=it
Documenti: http://web.resmarche.it/resmarche/articles/art_2771.html
Ne approfitto per segnalare che la sera del 3 ottobre si terrà la CENA DIFFUSA a cura del Movimento Territoriale di Cooperazione.
E  il 31 ottobre 2014  a TREIA ci sarà l'evento RICICLAGGIO della MEMORIA 
http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/09/treia-31-ottobre-2014-presentazione-di.html


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Nota aggiunta di Paolo D'Arpini:  "Cari amici lettori, se c'è qualcuno che intende partecipare a questo incontro del 4 ottobre e decidesse di accompagnarmi, visto che sono privo di mezzi di locomozione e che i trasporti pubblici sono carenti, può contattarmi al  Tel. 0733/216293 oppure scrivermi a: bioregionalismo.treia@gmail.com - Ovviamente si intende che dovrei essere prelevato a Treia e qui riportato alla fine della manifestazione. Grazie,  Paolo"

P.S. Il 4 ottobre ricorre la festa di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia

giovedì 25 settembre 2014

Lecce. Produzione di biometano con reflui oleari




L'impianto pilota si trova in provincia di Lecce e dimostra le potenzialità del sistema olivicolo italiano. Si pone così ancor di più al centro della filiera la figura del frantoiano, non più solo produttore d'olio ma anche di energia

Il trattamento e lo smaltimento dei reflui oleari e della sansa rappresenta il principale problema ambientale per i produttori di olio del Mediterraneo.

L’argomento principale sarà il trattamento, la gestione e la valorizzazione energetica delle sanse. Fino ad oggi, le sanse sono state utilizzate negli impianti di biogas in misura ridotta, fondamentalmente per la loro stagionalità.

Se questo non era un problema per chi aveva già un impianto di biogas alimentato ad altre matrici, era però un ostacolo non da poco per un frantoiano che intendesse dotarsi di un impianto di biogas autonomo.

Durante l’incontro del 26 settembre  2014 a Lecce presso il Grand Hotel Tiziano verrà presentata una nuova tecnologia nella spremitura delle olive, che produce il cosiddetto paté, ossia una sansa con ottimo potenziale energetico e con caratteristiche adatte per consentirne lo stoccaggio per oltre sei mesi, e in un tipo di impianto di biogas idoneo a trattare questo prodotto.


(Per informazioni: www.admil.com)

mercoledì 24 settembre 2014

Viterbo, 2 ottobre 2014 - Riconoscimenti per la nonviolenza e i diritti umani



2 ottobre 2014, Giornata internazionale della nonviolenza
Sala Regia del Comune di Viterbo, ore 17

- Celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza (istituita dall'Onu nella data dell'anniversario della nascita di Gandhi).

- Presentazione della marcia della pace Perugia-Assisi che si svolgera' il 19 ottobre.

- Presentazione del "Tavolo per la pace" di Viterbo.

- Espressione dell'impegno per la pace del Comune e della citta' di Viterbo.

- Conferimento da parte del Sindaco di un riconoscimento della citta' a quattro persone che si sono particolarmente impegnate per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: Umbertina Amadio, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi, don Dante Bernini.

*

Il programma della giornata
- Saluto del sindaco Leonardo Michelini.
- Intervento dell'assessore Fabrizio Fersini.
- Intervento di Valentina Bruno, a nome del "Tavolo per la pace".
- intervento di Paolo Moricoli, consigliere comunale delegato alle attivita' per la pace e i diritti umani, sulla Marcia della Pace Perugia-Assisi e sull'impegno del Comune e del "Tavolo per la pace" a sostegno della marcia e delle iniziative ad essa collegate.

- Flavia Barcherini presenta Umbertina Amadio; il sindaco consegna il riconoscimento ad Umbertina Amadio; Umbertina Amadio pronuncia alcune parole di accettazione e riflessione.

- Mario Di Marco presenta Osvaldo Ercoli; il sindaco consegna il riconoscimento ad Osvaldo Ercoli; Osvaldo Ercoli pronuncia alcune parole di accettazione e riflessione.

- Flavia Barcherini presenta Anna Maghi; il sindaco consegna il riconoscimento ad Anna Maghi; Anna Maghi pronuncia alcune parole di accettazione e riflessione.

- Mario Di Marco presenta don Dante Bernini; il sindaco consegna il riconoscimento a don Dante Bernini.

- Monsignor Dante Bernini svolge a nome di tutte le persone presenti impegnate per la pace e i diritti umani una meditazione che costituira' anche il momento culminante della celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza.

- Paolo Moricoli conclude l'incontro.

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Le motivazioni dei riconoscimenti

- Alla professoressa Umbertina Amadio,
all'impegno prezioso, alla dignita' con cui ha costruito e trasmesso conoscenza a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di averla come insegnante. All'ironia leggera e alla chiarezza della sua visione, alla sua fiducia in un futuro migliore per tutte e tutti noi. Alla riservatezza con cui ha sostenuto sogni e progetti, sempre donando senza che la sua mano sinistra sapesse cosa facesse la sua mano destra. E ricordando altresi' come abbia preso parte all'impegno di pace a Viterbo non solo con l'attivita' educativa, psicagogica, rischiaratrice delle intelligenze e formatrice delle coscienze, ma anche partecipando direttamente in anni dolorosi di generale profondo smarrimento alle limpide iniziative del movimento che si opponeva alle guerre e alle stragi, proponeva la scelta della nonviolenza e si impegnava in modo nitido e intransigente in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani,
la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.

- Al professor Osvaldo Ercoli,
gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia' pubblico amministratore di adamantino rigore morale e di strenua dedizione al bene comune, impegnato nel volontariato e nella difesa dell'ambiente e dei diritti di tutti gli esseri umani, animatore di molteplici iniziative di pace e di solidarieta', generoso educatore attraverso la parola e l'esempio al ragionamento logico come al dovere morale e all'impegno civile, di saggezza e mitezza maestro, testimone fedele dell'amore per il vero ed il giusto, amico della nonviolenza, sollecito sempre nel recare aiuto a chiunque ne avesse bisogno come nel contrastare menzogne e violenze, sempre avendo a cuore la dignita' umana di tutti e di ognuno, la civilta' come legame comune e comune impegno dell'intero genere umano, la biosfera casa comune dell'umanita' intera, la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.

- Ad Anna Maghi,
alla forza delle sue visioni, delle lucide utopie che ha rincorso fino a raggiungerle. All'impegno senza compromessi per la costruzione di un mondo migliore, perche' la voce delle donne, nella loro specifica e preziosa unicita', venisse ascoltata forte, qui come nel resto del mondo. All'opposizione netta alle guerre, alle ingiustizie, alle violenze. All'amore infinito per la liberta'. Alla capacita' inesausta di intessere relazioni, e di condurre con se' tutte noi. Per aver fatto nascere e per far vivere ogni giorno Erinna, l'associazione di donne contro la violenza alle donne ed il centro antiviolenza, luogo di comunicazione, solidarieta' ed iniziativa tra donne, e preziosa risorsa in questa citta' per l'umanita' intera. Di innumerevoli iniziative cittadine di pace e di solidarieta' e di nonviolenza - dalle Donne in nero a Psichiatria democratica - inesauribile animatrice e cuore chiaroveggente,
la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.

- A monsignor Dante Bernini,
vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno,
la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.

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Per contattare il "Tavolo per la pace" di Viterbo il punto di riferimento e' Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail:pmoncelsi@comune.viterbo.it

martedì 23 settembre 2014

Identità bioregionale e paesaggio - Se la bellezza non aiuta....



Sosteneva  Leon Battista Alberti che la bellezza è una forma di difesa. Ma è anche vero che nei periodi di grande crisi la bellezza è la prima a essere maltrattata.

La crisi sistemica che viviamo lo sta dimostrando con un attacco crescente a questo straordinario valore, che c’è sottratto proprio nel momento in cui ne abbiamo più bisogno per viverlo, soprattutto come antidoto a un mondo che ci deprime con i suoi risultati sempre più negativi. Tanto più se questo valore, la bellezza, è un bene comune legato a quel patrimonio unico che è il territorio.

Parlo del paesaggio, cioè della rappresentazione del territorio che ha in sé la memoria del lavoro delle generazioni passate. Penso a un piccolo borgo, con il suo campanile nella parte più alta e intorno alle minute case perfettamente in armonia con il territorio, i campi coltivati, ma anche a quella parte che l’uomo ha salvaguardato non toccandola.

Alla bellezza di un paesaggio corrisponde di solito un territorio di qualità, quale insieme di valori e di risorse come la storia, la cultura, le attività agro-pastorali, la tradizione, questa fonte inesauribile della cultura dei luoghi, di una comunità! Pensiamo alla tradizione in cucina quale espressione anche di bontà, cioè di qualità.

Non a caso la qualità è nell’origine, il territorio, l’elemento strutturale che il paesaggio permette di percepire con le identità dei luoghi. Un lungo processo (memoria) di relazioni tra l’ambiente e l’uomo, un dialogo continuo che è venuto meno negli ultimi decenni, andando, così, a intaccare un altro patrimonio universale dell’umanità, essenziale per le nostre vite, la biodiversità.

Il territorio, negli ultimi dieci anni, ha perso oltre due milioni di ettari di superficie in confronto agli otto persi nei 90 anni precedenti e altri, purtroppo, ne perderà con le ultime scelte politiche che vanno sotto il nome di “Sblocca Italia”. Una parola d’ordine più che una necessità per un paese in ginocchio, che suona come un vero e proprio messaggio pubblicitario.

Una pubblicità per chi vuole continuare a mangiare altro territorio di un Paese che ha il primato in Europa e nel mondo dei prodotti Dop, Igp come di quelli tradizionali, molti dei quali straordinari testimoni di territori conosciuti noti in tutto il mondo; della biodiversità, soprattutto olivicola e viticola, dei paesaggi più belli, unici.

Primati che spiegano bene il successo che da anni la Toscana vive nel mondo con la cura della sua ruralità, l’attenzione per le sue tradizioni, la bellezza dei suoi paesaggi, la storia e la cultura, cioè l’insieme dei valori e delle risorse proprie del territorio.

Un patrimonio messo in discussione da un sistema, scoppiato nel 2008, che si tenta di rimettere in piedi pur sapendo che è fallito con la sua logica del consumismo e dello spreco, della ricerca di cogliere un solo obiettivo, il profitto. Un processo che è andato avanti senza grandi problemi e preoccupazioni fino a quando non ha intaccato gli equilibri naturali e messo in discussione l’intero pianeta, che, quest’anno, dal 19 di agosto non ha più niente da dare fino alla fine dell’anno. Come dire che quando questa data sarà il 30 di giugno, necessiteranno due pianeti per dare una risposta alla vita, anche la nostra.

Eppure non dovrebbe essere difficile capire che meno territorio vuol dire meno paesaggio, meno biodiversità, meno agricoltura, meno cibo (altro che nutrire il pianeta!), meno eccellenze, meno gastronomia di qualità, meno cultura, meno storia da raccontare, meno tradizione, meno partecipazione, meno democrazia, e, anche, meno identità con la riduzione ai minimi termini e la loro conseguente sparizione della gran parte dei comuni e, con loro, delle tradizioni.

Ed io quando penso al paesaggio, mi viene in mente immediatamente l’agricoltura che lo caratterizza e il territorio che si identifica in questi due elementi così legati l’uno all’altro.

Penso alla bellezza diffusa in questo nostro Paese, soprattutto dei luoghi che mi circondano e fanno vivere la mia identità, ma anche che mi hanno ospitato per tanti anni e di quelli che ho avuto la fortuna di visitare.

Una ricchezza straordinaria, come dicevo diffusa, che, se utilizzata e ben spesa, fa credere a un’inversione di tendenza, alla possibilità di incamminarsi su una strada che scansa il baratro e porta lontano, oltre lo stesso paesaggio che hai sotto gli occhi, in pratica a sognare un futuro all’insegna della sobrietà, della bellezza, della bontà e della consapevolezza della propria identità, che solo la cura del territorio ti può dare.

Pasquale Di Lena


(Fonte: Teatro Naturale)

lunedì 22 settembre 2014

Piticchio di Arcevia, 5 ottobre 2014 - La gestione comunitaria del territorio e del paesaggio

 Ante Scriptum - L'evento che vi presentiamo è di grande importanza.  Attraverso un Convegno -con relatori di alto profilo- e una Carta programmatica innovativa, si mostra la visione di una nuova società e civiltà, ecologica, solidale, autenticamente democratica, partecipativa, comunitaria, esente da crisi. (Loris Asoli)


La gestione comunitaria del territorio e del paesaggio

Convegno nazionale e approvazione Carta 2 di Arcevia
 
5 Ottobre 2014 - Piticchio di Arcevia (AN) ore 9.00


Un evento di altissimo valore politico, culturale e pratico,
in cui discuteremo sul modo di essere e funzionare di una nuova società e civiltà italiana più evoluta
e sul modo di realizzarla.

In questo saremo aiutati:

*  della Carta 2 di Arcevia dallo stesso titolo
 (allegata, in formato completo e ristretto)
*  da 
relatori importanti, fra cui il vicepresidente emerito della Corte costituzionale, Paolo Maddalena
*  dalla nostra stessa 
presenza numerosa e dall'energia positiva che si sta costruendo sull'evento
*  dalla volontà di incontrarci fisicamente, per 
collegarci e proseguire insieme il percorso,
    al fine di realizzare concretamente questa visione di società, esente da crisi economiche,
    ecologica, solidale, comunitaria, partecipativa, felice. 


In allegato il volantino e il testo in progress della Carta, in formato completo e ridotto.
PRENOTAZIONE OBBIGATORIA.  La partecipazione al convegno è gratuita, ma occorre prenotarsi scrivendo a info@laterraeilcielo.it o telefonando al 0731-981906.  Questo ci consente di preparare sufficiente posto per tutti e non fare esclusioni.
Prenotazione necessaria anche per partecipare al pranzo biologico (euro 15).

REDAZIONE CARTA.  Il testo è in progress.  Chi vuol mandare proposte di modifica al testo della Carta 2 di Arcevia scriva a carta-arcevia@liste.reesmarche.org
PREMIO PER TESI DI LAUREA  Ci sarà un piccolo premio per tesi di laurea sulla "gestione e difesa del territorio e del paesaggio" e sulle "forme di gestione comunitaria o collettiva del territorio".


Tutte le informazioni sul PROGRAMMA e sugli altri aspetti del Convegno li trovate attraverso i link riportati qui sotto

CONVEGNO "La gestione comunitaria del territorio e del paesaggio"
e approvazione "CARTA 2 di Arcevia"

5 Ottobre - Piticchio di Arcevia AN  c/o La Terra e il Cielo:

Programma del Convegno "La gestione comunitaria del territorio e del paesaggio"

Testo de "La Carta 2 di Arcevia"

Premio per tesi di laurea sul territorio e il paesaggio

Convegno e Carta 2 Arcevia - Aspetti organizzativi -

I relatori della giornata

Home page La Terra e il Cielo



domenica 21 settembre 2014

Una nube nera incombe sulla terra



Alcuni ricercatori in Svezia, India e nella Repubblica delle Maldive, hanno scoperto che la nube fuligginosa di inquinamento che ricopre l'Asia meridionale ogni anno tra gennaio e marzo, è creata da una combinazione della combustione di carburanti fossili e di biomassa. La scoperta, per la quale sono state usate le prime misurazioni in assoluto su micro scala di C-14 naturale (un metodo di datazione del carbonio), dà il via alle azioni da intraprendere per ridurre gli effetti insidiosi della nube, tra cui le migliaia di morti che essa causa ogni anno.

La nuvola marrone che copre l'Asia del Sud per la maggior parte di ogni inverno è responsabile della morte di circa 400.000 persone in India ed in Cina ogni anno, a causa di malattie cardiovascolari e problemi respiratori. Alcuni studi hanno dato valori molto più alti a tali cifre, anche nell'ordine dei milioni.

La nuvola contribuisce inoltre ai cambiamenti climatici in Asia e condiziona il clima di questa regione tanto (se non di più) quanto il biossido di carbonio, poiché le particelle di fuliggine della nuvola assorbono la luce del sole, il che contribuisce ad aumentare la temperatura.

Fino a questo momento non era stata trovata una spiegazione adeguata sulle origini della nube. Ma i nuovi risultati della ricerca pubblicati sulla rivista Science mostrano che i due terzi della nube sono costituiti da particelle di fuliggine provenienti dai metodi di combustione compresa la cosiddetta addebbiatura, l'industria, il traffico e i fuochi per il riscaldamento o la cucina che usano una serie di materiali tra cui sterco, legno e residui dei raccolti.

In precedenza la ricerca non era sicura se le origini della nuvola fossero da attribuire alla combustione di carburanti fossili o alla biomassa. Per analizzare l'età e le origini delle particelle di fuliggine, un team di ricercatori svedesi ed indiani ha usato le prime misurazioni in assoluto su micro scala di C-14 naturale (datazione del carbonio) su particelle di fuliggine raccolte in diverse regioni dell'Asia del Sud.

I risultati hanno mostrato che due terzi della nuvola sono composti da particelle provenienti dalla combustione di biomassa ed un terzo dalla combustione di carburanti fossili. L'autore principale dello studio, Örjan Gustafsson, professore di biogeochimica presso l'università di Stoccolma, ha detto che i risultati mostrano che gli sforzi per ridurre l'inquinamento non dovrebbero limitarsi al traffico e alle centrali elettriche a carbone, ma devono comprendere l'eliminazione della povertà e la diffusione di tecnologia verde nell'Asia del Sud.

«Bisogna dare la possibilità a più famiglie dell'Asia del Sud di cucinare e riscaldarsi senza usare fuochi all'aperto di legno e sterco,» ha spiegato.

La riduzione delle emissioni di fuliggine provenienti da biomassa potrebbe avere un effetto positivo sull'ambiente molto velocemente. La fuliggine è responsabile di circa la metà del potenziale riscaldante del biossido di carbonio, ma le particelle di fuliggine rimangono nell'atmosfera solo per qualche settimana, il che significa che una riduzione della fuliggine nell'atmosfera potrebbe avere un effetto evidente in tempi molto brevi.

Henning Rodhe, professore di meteorologia chimica presso l'università di Stoccolma, ha detto che la notizia di 400.000 morti ogni anno dovute alla nuvola dovrebbero spingere a prendere provvedimenti. «L'impatto sulla salute è già una ragione valida per ridurre la nuvola marrone,» ha dichiarato.


(Fonte: AK)

sabato 20 settembre 2014

Orti condivisi, in attesa del 2020 (la fine del mondo) a Treia




Stamattina al baretto ho consegnato il primo libro per l'iniziativa di lettura denominata “libri in circolazione” (http://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2014/09/19/treia-libri-in-circolazione-al-baretto-del-grottino/), la barista era tutta contenta ed ha detto che intanto se lo leggerà lei stessa datosi che  stasera  partiva per due giorni di vacanza...  ed anche in considerazione che il libro è di formato tascabile (quindi poco impegnativo). 



Trattasi del “2020, il Nuovo Messia” di Peter Boom, un testo che ho contribuito a rendere in italiano e che preannuncia la fine del mondo per il 2020, dovuta alla debacle  ecologica ed  all'impazzimento della popolazione sempre più globalizzata e stipata nelle metropoli. Insomma è un libro/profezia. Ma, siccome bisogna lasciare una speranza di sopravvivenza all'umanità sconvolta,  ieri, durante la colazione, abbiamo ripreso il discorso di come aiutare la comunità treiese a superare le contingenze negative. Lo spunto è stato dato dalla pubblicazione sul Resto del Carlino di una mia lettera (http://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2014/09/15/treia-lultima-verduraia-ed-i-tempi-che-cambiano/) relativa alla necessità di avere approvvigionamenti facilitati di prodotti agricoli, possibilmente a km 0, o attraverso piccole botteghe o tramite auto-produzione. 



Ne parlavo con il responsabile della CCGIL di Treia, il quale mi ha riferito che a Macerata hanno già avviato una iniziativa di "orti comunali condivisi", in modo da dare la possibilità a persone anziane ancora abili (stufe di stare ore ed ore davanti alla TV), o giovani che intendono vivere costruttivamente (invece che starsene al computer od al bar tutto il giorno a sbevazzare e fumare e giocare alle macchinette mangiasoldi), di impiegare il loro tempo in modo creativo: coltivando un orticello. 

Questo non solo per un risparmio sull'acquisto di frutta e verdura ma anche per ricavarne un vantaggio sociale, perché lavorando negli orti condivisi si familiarizza e si riscopre la solidarietà e l'amicizia e si comprende il valore di avere uno scopo comune. 

Ovviamente quello che viene già attuato a Macerata può essere riproposto anche a Treia e perciò martedì 23 settembre ne parleremo ad una riunione, che si terrà appunto nella sede CGIL, per proporre la nascita di un comitato promotore con queste finalità. 


Salutando e ringraziando Lorenzo per la dritta mi sono raccomandato: “Però non parlarmi più di renzie, per carità...”

Paolo D'Arpini