martedì 17 novembre 2015

Urbanizzazione sostenibile, secondo Urbact III



È possibile gestire e risolvere i problemi che affliggono le nostre città attraverso lo scambio e la cooperazione con le altre città europee. Il programma europeo di cooperazione territoriale URBACT III finanzia infatti i progetti di scambio e apprendimento tra Stati in tema di sviluppo urbano sostenibile, dando la possibilità alle città europee di lavorare insieme per sviluppare soluzioni comuni alle sfide urbane e condividere buone pratiche fra soggetti coinvolti nelle politiche.
A giugno scorso è scaduto il primo bando del programma con oggetto la creazione di reti di città con problemi e bisogni simili a livello urbano, in modo da rafforzare le loro capacità di progettare strategie di sviluppo e piani d’azione integrati. I progetti approvati a seguito di questo bando sono adesso in una fase di sviluppo lunga sei mesi a cui seguono due anni di attività.

In totale sono state 14 le città italiane che hanno avuto accesso alla prima fase di lavoro delle reti da poco approvate, mentre altre città potranno fino a marzo presentare la propria candidatura per unirsi ai lavori dei network già approvati.
Napoli, Genova e Piacenza saranno capofila di tre reti tematiche:
  • Napoli con il progetto 2C/Second Chance per la sperimentazione di nuovi metodi di pianificazione per il riuso di grandi edifici abbandonati nei centri storici. Il progetto vedrà la partecipazione attiva di residenti e stakeholder locali quali attori della rigenerazione urbana, attraverso nuove modalità di finanziamento e organizzazione.
  • Genova con il progetto Interactive Cities sull’uso delle app e social media per favorire la partecipazione civica e nuove forme di interazione tra residenti e pubblica amministrazione.
  • Piacenza con il progetto Disarmed Cities per la riconversione e la gestione sostenibile delle aree militari dismesse e quindi la definizione di strategie comuni per la riqualificazione di ampi pezzi di territorio in disuso.
Le altre città italiane coinvolte nei progetti URBACT III sono:
  • Cesena, nel progetto Agri-Urban sul legame tra produzioni agricole locali e nuovi profili lavorativi;
  • Messina, nel progetto Arrival Cities sulla gestione dei cambiamenti demografici legati ai fenomeni migratori;
  • Torino e Milano, nel progetto BSInno per la promozione di ecosistemi di innovazione sociale nelle città;
  • Forlì, nel progetto Change! che esplorerà le possibilità offerte dai modelli collaborativi per la creazione di nuove economie urbane;
  • Dona di Piave (Venezia), nel progetto CityCentre Doctor sull'innovazione nei piccoli centri;
  • Parma, nel progetto Freight TAILS dedicato alla logistica delle merci nelle aree urbane;
  • Genova nel progetto Gen-Y City per il sostegno agli imprenditori creativi ed innovativi attraverso lo sviluppo di varietà di forme di cooperazione tra scienza, governo locale e affari;
  • Casoria (Napoli), nel progetto Growth by reconversion sul tema della promozione della crescita locale attraverso nuovi processi di pianificazione;
  • Fermo, nel progetto RetaiLink sulle strategie di promozione del commercio al dettaglio;
  • Siracusa, nel progetto TechTown per l'economia digitale come motore della crescita locale;
  • Padova, nel progetto Urban Green Labs sul cambiamento delle abitudini dei cittadini in tema di sostenibilità urbana;
  • Torino, nel progetto URBAN3S dedicato alla smart specialization.

Programma europeo di cooperazione territoriale URBACT IIIA proposito di URBACT III

Questi gli obiettivi principali del Programma:
  • aiutare le città a gestire in modo integrato e partecipativo politiche urbane sostenibili;
  • migliorare la progettazione, nonché attuazione di strategie e piani d'azione urbani integrati e sostenibili;
  • garantire che gli operatori e i decisori aumentino l'accesso alla conoscenza e condividano esperienze ed informazioni sullo sviluppo urbano sostenibile, al fine di migliorare le politiche di sviluppo urbano.
5 gli obiettivi tematici:
  • rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione;
  • sostenere il passaggio ad un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori;
  • proteggere l'ambiente e promuovere l'efficienza delle risorse;
  • promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori;
  • promuovere l'inclusione sociale e la lotta contro la povertà.
Tre i tipi di reti previste:
  1. Pianificazione di azioni (tipologia di rete che è stata oggetto del bando di giugno scorso)
  2. Implementazione
  3. Trasferimento di buone pratiche
(Fonte: Arpat)

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