lunedì 28 marzo 2016

Bioregionalismo poetico, ecologia sociale ed ecologia urbana fantastica

Qualcuno dice di me "molte idee e ben confuse", so che la fretta è cattiva consigliera ho provato a buttare giù quello che ho in mente, so che se lo facessi più lentamente ne verrebbe fuori qualcosa di più valido anche se poi preferisco tirare fuori le idee in automatismo psichico veloce e spontaneo invece che pensare, sedimentare e tirarne fuori un materiale  elaborato, comunque  può essere una lezione seminario sull'ecologia sociale e sull'ecologia urbana, anche proposta di laboratorio....

Tempo fa ho conosciuto una donna che vive in un ecovillaggio in germania, per la sua efficienza e praticità la chiamavo pragma, lei per via delle mie molte personalità mi chiamava moltitudine, molti!


cosi un giorno lei mi fa: senti molti,

potremmo scrivere dei principi di ecologia sociale!

si, pragma, sono già scritti! ho risposto mostrandole una vecchia copia della rivista “vivere consapevole”


lavora con e non contro

tutto influenza tutto:

individua le relazioni funzionali tra i vari elementi

rifletti prima di agire: fai il minimo cambiamento per ottenere il massimo risultato

gli errori sono occasioni per imparare

ogni elemento in un sistema naturale svolge molte funzioni cerca di sfruttarne tutte le potenzialità

ogni funzione può essere esercitata da più elementi progetta in modo che tutte le funzioni importanti possano essere svolte anche quando un elemento non funziona

il tutto e’ più della somma delle parti

ogni problema contiene in se la soluzione:

trasforma il limite in opportunita

favorisci la biodiversita: progetta in modo da aumentare le relazioni tra gli elementi piuttosto che il numero degli elementi

minimizza l apporto di energia esterna, progettando sistemi che sfruttano le risorse presenti in loco

ricicla e riutilizza il più possibile

pianifica gli sviluppi futuri


sono le linee guida o i principi della progettazione in permacultura. principi per la costituzione di sistemi umani globali coerenti. eppure sono molto di più sono i principi di ecologia sociale quel che chiamo giardinaggio sociale e di margine coltivazione di persone e relazioni: empatia social gardening.


gramsci scriveva fare, saper fare, saper fare sapere.


in ogni attività viene dedicata particolare attenzione alla valorizzazione dell effeto margine ecologico e sociale. i confini tra campo e bosco e anche i confini sociali, rapporti con gli anziani e con tutte le diversità si cerca di sfruttare al massimo l'osservazione e le pluralità dell ambiente circostante dei luoghi creando un collegamento tra le persone che vivono ai margini e dar loro possibilità di esprimersi così e’ importante fare rete sul territorio comunicare le nostre esperienze alle relazioni sociali con le tradizioni e le appartenenze come esempi concreti

mettere assieme queste urgenze per fare rete ecologica come far nascere qualcosa che prima non cera come quando su un campo incolto il bosco si riappropria degli spazi e si sviluppano nuove piante nell intreccio tra comunità selvatico e coltivata.

in questo modo iniziamo a pensare come traghettare la società industrializzata a un nuovo modello sostenibile non dipendente solo dal petrolio.

con la blue economy che si differenzia dalla green perché non chiede di investire di più per salvare l'ambiente, gli scarti e la natura costituiscono le risorse produttive. gli scarti diventano le materie primarie, nulla viene sprecato la green ci chiede di usare le batterie che inquinano meno la blue invece ci dice che possiamo anche non usare le batterie.

invece di studiare il modo di smaltire i rifiuti inquinanti evitiamo di produrne. alla fine si tratta di un grande lavoro di scultura sociale dove tutti sono coinvolti.

ad andria abbiamo tenuto piccoli incontri di ecologia sociale urbana e di margine in un condominio dove abbiamo proposto di creare una cortina verde con struttura in canne di bambù sulla facciata della palazzina, restauro delle parti mancati in intonaco cocciopesto e intonaco calcepaglia. la facciata verde abbellisce esteticamente funge da filtro solare abbassando la temperatura funge da filtro per linquinamento atmosferico.

poi abbiamo proposto di coltivare l'enorme tetto terrazzo con bancali leggeri.

obiettivo fondamentale la gestione delle risorse presenti in loco: recupero delle acque piovane, produzione dell energia con autocostruzione di pannelli solari e turbine verticali di microeolico,

la spazzatura come risorsa con recupero in autonomia di carta cartone vetro e alluminio, compostaggio in terrazzo giardino dell umido raccolto nella palazzina,

in un locale al pianoterra realizzazione nel giardino di una serra con piante autoprodotte di ogni genere, un parte di laboratorio dove tutto il nou-au viene nesso a disposizione di chi vuole sperimentare e una parte riservata alla trasformazione e vendita di piante bancali e piccoli giardini già pronti per terrazzi e balconi.

obiettivo fondamentale del giardinaggio sociale e di margine, laboratorio di ecologia urbana, scultura sociale il totale coinvolgimento dei condomini nella gestione delle risorse comuni-


il cibo autoprodotto in modo bio e’ sano e salvaguarda la salute delle persone

una persona in salute che produce il proprio cibo aumenta il bil benessere interno lordo e abbassa il pil che ci viene venduto come indice di benessere in realtà misura l'inefficienza della società. le malattie aumentano il pil così come quando siamo fermi con la macchina sull autostrada o al semaforo bloccati nel traffico.

il cibo autoprodotto non richiede confezionamento quindi diminuisce i rifiuti

il cibo autoprodotto riduce l'inquinamento perché prodotto e consumato senza nessuna filiera

producendo il nostro cibo riduciamo il consumo dellacqua e l'utilizzo di concimi e pesticidi

acquistiamo potere perche non dipendiamo da altri per mangiare

risparmiamo denaro

accorciamo le distanze tra produzione e consumo sia in termini fisici che umani

riscopriamo il ciclo delle stagioni e il rapporto con la terra

lautosufficienza energetica ci permette di vivere in un ambiente più salubre e più sano

utilizziamo materiali già presenti in natura senza impatto ambientale legato alla produzione e al trasporto

un edificio a risparmio energetico riduce linquinamento grazie a ridotte emissioni e al minor consumo di energia elettrica e calore

risparmiamo denaro sui consumi

calano i consumi di acqua delle centrali termolettriche riducendo i consumi si fanno meno interessanti le lotte per la spartizione delle ultime risorse del pianeta

se ci autoproduciamo lenergia compiamo un grande passo avanti nel vivere senza petrolio

se ci autoproduciamo lenergia acquistiamo potere e lo togliamo alle grandi multinazionali che gestiscono il mercato

nell autoproduzione dellenergia e’ considerata anche l autocostruzione e l autorestauro delle strutture architettoniche con materiali più naturali dotati di quella caratteristica definita come climatizzazione passiva come la terra cruda per gli intonaci che come una spugna assorbe calore di giorno e di notte lo restituisce. di notte assorbe freschezza e di giorno lo restituisce. mantiene lumidita costante, e’ fonoassorbente ecc. poi e’ plastica ed elastica e si presta a tantissime rielaborazioni come costruzione di oggetti di design giocattoli per bambini, termosifoni in terrapaglia ad accumulo di calore per induzione, forni sviluppa la creatività e la fantasia. da benessere psico fisico. in tutte queste attività sviluppiamo i tre livelli di intelligenza emotiva cognitiva e sociale

perché tutti gli uomini sono costruttori naturali


nuovo modo di essere

nuova didattica

nuova imprenditoria

nuova società

nuova comunicazione

green house

ecologia urbana e sociale


riciclaggio materiali

raccolta acque piovane

orti e giardini verticali

coperture vegetali e tetti verdi

gestione comune delle risorse

serre solari a induzione termica

costruzioni con materiali naturali

coltivazioni di persone e relazioni

laboratori aperti condivisione del nou-au



Ferdinando Renzetti

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