venerdì 22 luglio 2016

La comunicazione scientifica talvolta aiuta l'ambiente



Sta proseguendo il programma di iniziative promosso dal Gruppo di lavoro "Comunicazione" per costruire un tessuto comune di conoscenze ed esperienze fra i comunicatori delle agenzie ambientali, che può favorire l'obiettivo della integrazione della comunicazione del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente (SNPA), ora istituito formalmente con la legge approvata definitivamente dal parlamento lo scorso 15 giugno.

Si è tenuto, infatti, a Trieste, il 16 e il 17 giugno 2016, presso la SISSA - Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico”, il seminario formativo “Comunicare la scienza, comunicare l'ambiente”.
Le due giornate hanno permesso un confronto particolarmente interessante fra due punti di vista, da una parte i docenti e gli studenti del master, che hanno presentato le loro conoscenze e approfondimenti sul complesso tema di comunicare la scienza, dell'altra i comunicatori delle agenzie ambientali hanno proposto la loro esperienza quotidiana e le difficoltà da affrontare nel comunicare l'ambiente.
Nico Pitrelli
Nico Pitrelli, direttore del master in Comunicazione della Scienza, ha parlato delle “nuove pratiche e funzioni nella comunicazione della scienza”, evidenziando come oggi giorno le funzioni e le pratiche dei giornalisti scientifici sono cambiate. La scienza non è più considerata attendibile di per sé, ma, per essere accettata, deve essere "robusta socialmente". La conoscenza è filtrata dall'identità politica e sociale e non è più possibile "trasmettere" contenuti, ma è necessario instaurare un dialogo fra scienza e cittadini. In questo quadro per i giornalisti scientifici si delineano nuovi ruoli: da traduttori, gatekeepers e principali disseminatori dell’informazione scientifica ai non specialisti a intellettuali pubblici, organizzatori di piattaforme, curatori.
Donato RamaniIl tema della “notiziabilità ambientale nell'ecosistema digitale” è stata trattata da Donato Ramani, che ha delineato i rischi della comunicazione della scienza nell'era digitale, da un modello di comunicazione della scienza democratico, dialogico, centrato sul pubblico a un modello “incorporato”, unilaterale, business-oriented e persuasivo. La mancanza di tempo ha esacerbato un già esistente disequilibrio tra i reporter e le loro fonti, che favorisce uno squilibrio nei confronti delle fonti "forti". In Gran Bretagna il 60% delle news si basano interamente o in gran parte su materiale già pronto; Un ulteriore 20% ne è influenzato in diversa misura.
Chiara Saviane
Chiara Saviane ha illustrato invece la questione della “interazione tra scienziati e policymakers”, distinguendo fra i possibili ruoli che i primi possono svolgere. Ha quindi trattato di come si può comunicare in modo efficace, avendo ben chiaro il motivo del proprio coinvolgimento ed il proprio obiettivo, conoscendo i propri interlocutori ed adattando il messaggio di conseguenza, essendo accurati, concisi e credibili.
A conclusione della giornata del 16 giugno, Giulia Annovi Giulia Annoviha infine parlato di “Dati e ambiente: come rendere più fruibili le informazioni ”. L'assunto da cui partire è che le risorse sul Web devono essere aperte e riutilizzabili, per aumentare il coinvolgimento del pubblico nel processo decisionale, chiare e disponibili, per chi in base ad esse deve prendere decisioni per l’intera società. Per assolvere a questo obiettivo ha affrontato i vari aspetti relativi a come si può fare una buona comunicazione dei dati, a partire dal loro reperimento, passando per la loro strutturazione e visualizzazione, Comunicazione dei dati dal reperimento alla storiasino a costruire una "storia" a partire da essi.

Il venerdì 17 giugno è stato dedicato all’incontro con gli studenti del primo anno del master in Comunicazione della Scienza, dove è stato presentato il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) e le attività che si stanno portando avanti per una comunicazione integrata del sistema, da parte di Marco Talluri (Arpa Toscana e coordinatore GdL Comunicazione delle Agenzie), mentre Mauro Bompani (Arpae Emilia Romagna) ha raccontato gli aspetti di carattere comunicativo affrontati nella profonda riorganizzazione della sua agenzia, a seguito dell'affidamento ad essa da parte della Regione delle competenze autorizzative in materia ambientale, che prima erano affidate alle Province.
platea del seminario
Si è quindi svolta una discussione incentrata sul ruolo del comunicatore e sulla funzione della comunicazione nell’ambito del SNPA, aprendo la possibilità a forme di tirocini e stage da parte degli allievi del master presso le diverse agenzie.
Prossimi appuntamenti previsti per settembre:

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