martedì 26 luglio 2016

Sopravvivere bioregionalmente senza farsi mancare niente...




"Da Bruges a Gent..." Siamo nelle Fiandre e nelle Fiandre -si sa- la gente ha il pallino della sopravvivenza ecologica, almeno questo è il ricordo che ho del Belgio. Degli allevamenti di capre in casa, del giardino fatto ad orto, dei servizi igienici alla siberiana, della doccia all'aperto, delle biciclette, della raccolta di legna secca in giro per i boschi, del dormire tutti in un letto per scaldarsi meglio....  (P.D'A.)

Questa sotto è l'esperienza di Steven Brommer nella sua casa:

 Ridurre l’impatto ambientale consumando meno risorse del nostro
pianeta è possibile? Secondo Steven Vromman, cittadino belga di 50
anni, sopracciglia chiare e fisico asciutto, sì. Steven, più
conosciuto come Low Impact Man, ha deciso il Primo Maggio 2008 di
vivere con una impronta ecologica bassissima, mantenendo, comunque,
una buona qualità della vita. «Sulla terra ci sono sei miliardi
settecentomila abitanti, dividendo il pianeta per ogni singolo
individuo, la quantità di terra a disposizione di ognuno è di 1,6
ettari. Se tutti vivessero come i cittadini del mondo occidentale,
come i belgi con una media di 5,1 ettari, ci vorrebbero tre pianeti!».
Steven aveva già una coscienza ambientalista e non possedeva un
automobile: il suo impatto ambientale era di 3,5 ettari. Low Impact
Man non è andato a vivere nella foresta come un eremita, è rimasto a
casa sua, a Gent, ricca città delle Fiandre a 56 km da Bruxelles. Ha
deciso di modificare le sue abitudini quotidiane e ha apportato
innovazioni “verdi” alla sua abitazione.

ENERGY BIKE – Per alimentare il suo computer, utilizza l’energia
generata pedalando su una bicicletta da passeggio collegata con un
generatore di corrente e una batteria. Con venti minuti di pedalate ha
elettricità per utilizzare 1 ora il computer. Ha scelto un computer
portatile perché consuma meno di un normale computer da scrivania. Low
Impact Man non è un bieco oppositore della tecnologia, anzi, crede nel
suo valore informativo, usa Facebook per trovare velocemente notizie,
ha un blog – che ritiene essere un grande strumento divulgativo -
seguitissimo . Usa il weblog, che è diventato anche un libro, per
condividere la sua esperienza e riceve moltissimi commenti. Ha un
lettore mp3 che funziona a manovella con una dinamo. «Quando lo uso in
pubblico qualcuno mi guarda con espressione sorpresa». Ha sostituito
tutte le vecchie lampadine di casa con quelle ecologiche, ha messo uno
strato di carta velina trasparente sui vetri delle finestre ottenendo
così lo stesso effetto delle finestre a doppio vetro. Trattenere il
calore è fondamentale per consumare minore quantità energia possibile.
La temperatura in casa è di 18 gradi. Tra i termosifoni e il muro c’è
uno strato di alluminio, così il calore non si disperde sulla parete,
ma è reindirizzato nell’ambiente casalingo. Il pavimento è isolato
tramite un soppalco di 10 centimetri fatto di sughero - «È un ottimo
materiale isolante ed è naturale» – dice Steven Vrommer che ha
“cacciato di casa” la televisione, il ferro da stiro, il bollitore e
il forno a microonde. I giornali non li compra, li consulta in
biblioteca.

DOCCIA CON ACQUA PIOVANA - Steven ha fuori dalla sua casa a piano
terra una cisterna nella quale raccoglie acqua piovana che utilizza
per il bagno. L’acqua corrente del rubinetto serve solo per bere,
cucinare e lavare i piatti. Bagnoschiuma e shampoo sono banditi,
preferisce una tradizionalissima saponetta. Si rade con lamette usa e
getta e schiuma da barba. I suoi due bambini Adam (10 anni) e Marieke
(13 anni) usano la doccia e non sono obbligati ad alcuna restrizione
perché “i bimbi fanno l’opposto di quello che gli si comanda. Ogni
tanto sono loro a dirmi papà ma questo non è ecologico!” Steven è
divorziato e i figli vivono con lui due settimane al mese.

BOLLETTE MENO SALATE – «Prima pagavo 100 euro al mese, ora solo 40».
Il costo delle bollette di Steven è sceso vertiginosamente. «D’estate
anche l’impianto di riscaldamento dell’acqua rimane spento e, se
serve, l’acqua la scaldo sul fornello a gas. L’impatto ecologico è
minore». In media utilizza 2 o 3 kilowatt al giorno di elettricità,
arrivando saltuariamente a 7 e il consumo di acqua è enormemente
basso: 15 litri al giorno per Low Impact Man contro i 120 litri
consumati generalmente procapite. Anche il cibo gli costa meno,
infatti Steven Vrommer compra solo prodotti locali, spesso dalle
fattorie, il latte per esempio. «Se compri alimenti che vengono da
paesi lontani c’è il consumo di energia per il trasporto con navi e
aerei». Così facendo acquista cibo non confezionato: prezzo basso e
assenza di produzione di rifiuti perché ha dei contenitori – sempre
gli stessi – che utilizza per andare a fare la spesa. Di buste di
plastica neanche a parlare. Nel salotto ha varie piante e coltiva
pomodori e insalate. È vegetariano - infatti con la carne si produce
un alto tasso di emissioni di CO2.

"Non è difficile vivere in armonia con il pianeta, dobbiamo, però,
tenere sempre in mente che ne abbiamo uno. Dobbiamo solo cambiare un
po’ il nostro modo di pensare"


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