lunedì 9 ottobre 2017

Estinzioni di massa... a volte ritornano (la sesta è già qui...!)

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Estinzione, una costante nella storia della Terra Livelli massimi di concentrazione di anidride carbonica in atmosfera e nel mare sono già stati responsabili in passato di 5 estinzioni di massa sul Pianeta. La più catastrofica si è verificata nel Permiano (251 milioni di anni fa), quando il 96% delle specie terresti e il 70% di quelle marine furono spazzata via. La prossima sarà altrettanto disastrosa? 

Gli scienziati su questo non si sono sbilanciati. Di certo, in questa sesta estinzione di massa l’uomo giocherà un ruolo centrale. «La colpa è in parte delle emissioni prodotte dai combustibili fossili – ha spiegato Daniel Rotham, co-direttore del Lorenz Centre del MIT e uno degli autori dello studio –. Tutto dipenderà dagli oceani e dal ciclo del carbonio». 

Si calcola, infatti, che nel 2100 le concentrazioni di carbonio nel mare a causa di attività riconducibili all’uomo saranno quantificabili tra i 300 e 500 miliardi di tonnellate. 

La sesta estinzione è già qui.  Secondo il parere di altri scienziati, invece, non bisognerà attendere fino al 2100, poiché stiamo assistendo in diretta alla sesta estinzione di massa. I dati della Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) a riguardo non sono affatto confortanti: circa un quarto delle specie di mammiferi e un ottavo di quelle di uccelli sono oggi a rischio di estinzione. Inoltre, il 20% degli anfibi e dei rettili rischia di scomparire, così come il 30% dei pesci. Infine, un quinto delle piante del nostro Pianeta risulta essere minacciato. 

(Fonte Notizie: A.K. Informa n. 39)

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Articolo collegato:  PERDITA DI BIODIVERSITÀ 

La sesta estinzione di massa è già in corso. Ad affermarlo, un team internazionale di ricercatori che ha compiuto uno studio sulla perdita di biodiversità del nostro Pianeta. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Proceeding of the National Academy of Science mostra un quadro a tinte fosche: il numero delle specie animali che sono entrate in contatto con l’uomo è già stato dimezzato. Estinzione in pochi decenni Lo studio ha preso in analisi 26mila specie di uccelli, anfibi, mammiferi e rettili. 

È già stato perduto il 30% delle specie di vertebrati e più del 40% di queste specie ha visto ridotto il proprio areale di distribuzione dell’80%. Il report spiega anche che il 41% degli anfibi e il 26% dei mammiferi sono a rischio estinzione. «Il declino delle specie procede a ritmo serrato – ha detto Rodolfo Dizo, ricercatore del Stanford Woods Institute for the Environment e autore dello studio -. Di questo passo tra pochi decenni la biodiversità potrebbe far registrare un pesante declino». 

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Le cause.  Gli studiosi non hanno dubbi: dietro alla sesta estinzione di massa c’è la mano dell’uomo. Tra i fattori che hanno causato la scomparsa delle specie, infatti, ci sono la perdita di habitat, l’introduzione di specie alloctone e invasive, gli eventi climatici estremi e l’inquinamento.  Per il futuro, i ricercatori hanno messo in conto anche gli effetti disastrosi che un’eventuale guerra nucleare potrebbe avere sul nostro Pianeta. 

I precedenti Sul nostro Pianeta si sono susseguite altre cinque grandi estinzioni: quelle del Ordoviciano-Siluriano (circa 450 milioni di anni fa), del Devoniano superiore (circa 375 milioni di anni fa), del PermianoTriassico (circa 250 milioni di anni fa), del Triassico-Giurassico (circa 200 milioni di anni fa) e, infine, quella del Cretaceo-Paleocene (circa 65 milioni di anni fa).

Marta  Frigerio  

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