L'uomo, la specie umana, sente l'alito della morte soffiare sul suo volto. La civiltà mai come oggi sembra in procinto di crollare ignominiosamente, sia dal punto morale che ecologico. Di profezie catastrofiste abbondano le cronache ma, lasciando da parte quelle criptiche di Nostradamus e quelle chiaramente a sfondo religioso (di Fatima o di Medjugorje), o di carattere new age (Maya, etc.), non possiamo ignorare le previsioni del monaco "maledetto" Rasputin per la loro aderenza ai tempi in cui viviamo.
Grigorij Efimovi Rasputin fu assassinato nel 1917, egli godeva la stima dell’ultimo zar, Nicola II, e ci lasciò alcune preveggenze significative sul nostro Millennio.
È da sottolineare che questo emblematico personaggio, da taluni definito "santo" e da altri "demonio", aveva previsto l’assassinio della famiglia zarista, l’evento del marxismo e il crollo dell’Unione Sovietica.
Per l'Italia Rasputin aveva previsto l’anarchia e la fame. "... l’Italia", si legge in uno di questi vaticini, "finirà in una sterpaglia di contrasti, di difficoltà, di lotte intestine... In questo tempo, l’umanità sarà schiacciata dal frastuono dei pazzi e dei malfattori. La saggezza sarà messa in catene. Saranno l’ignorante e il prepotente a dettare la legge...".
Molti si sono chiesti perché il veggente abbia ricordato l'Italia. Si tratta, forse, di una nazione con la quale si vuole simboleggiare il mondo intero, oppure si tratta di un Paese che subirà più pesantemente degli altri "la punizione di Dio"?
I messaggi di Rasputin inquadrano i tempi che stiamo vivendo in forma impressionante, ponendo in evidenza soprattutto "la grave malattia della terra, provocata dall’uomo", cioè i molteplici inquinamenti. Ed è questa, la premessa alla "punizione divina": "Si ammaleranno le piante", scrive il veggente "e moriranno ad una ad una. Le foreste diventeranno un enorme cimitero e tra gli alberi secchi vagheranno senza meta uomini storditi e avvelenati da piogge velenose". Questo tempo è ormai arrivato: le piogge acide sono difatti una tragica realtà. I dati ufficiali ci dicono che circa il 52% delle piante della Foresta Nera stanno morendo e nel giro di una generazione, molte ridenti località dell’Europa saranno trasformate in un deserto.
La situazione non è molto diversa per l’aria. Respiriamo veleni "e poi abbiamo la pretesa di non ammalarci".
Rasputin aveva profetizzato anche questo: "Verrà giorno in cui non ci sarà monte e non ci sarà colle; non ci sarà mare e non ci sarà lago, che non siano avvolti dall’alito fetido della morte... E tutti gli uomini respireranno la morte; e molti uomini moriranno per i veleni che sono sospesi nell’aria".
E ancora: "I veleni abbracceranno la terra come un focoso amante: i cieli avranno l’alito della morte e le fonti non daranno più che acque amare e molte di queste acque saranno più tossiche del sangue marcio del serpente... Gli uomini moriranno di acqua e di aria, ma si dirà che sono morti in seguito a malattie cardiache o polmonari... E le acque amare infesteranno i tempi come la cicuta, perché le acque amare partoriranno i tempi amari".
E la premonizione ricalca perfettamente il livello d'inquinamento a cui stiamo riducendo il pianeta. L'acqua potabile è sempre più rara a causa degli insani sistemi agricoli e dall'allevamento industriale. Le foreste vengono abbattute. Gli oceani stanno morendo invasi dalla plastica e da scoli ammorbanti. Le centrali atomiche impregnano la terra di veleni e se scoppiasse una guerra che tutti paventano le radiazioni ammorberebbero anche l'atmosfera.
Ma una profezia sull'Italia che ci riguarda particolarmente da vicino è quella relativa alla situazione di Roma e della sede vaticana: "Nella notte dell’uomo bruciato, il sangue scorrerà a fiumi nella Roma dei papi e dei lestofanti. Il popolo uscirà sulle piazze accecato da un odio covato da tanto tempo e sulle picche lorde di sangue vedrete le teste dei politici, dei nobili e del clero. Il corpo di un uomo venerando sarà trascinato per le strade di Roma da un cavallo bianco e sulle strade rimarrà l’impronta del suo sangue e i lembi della sua pelle. Solo allora si scoprirà che l’uomo venerando era un serpente. E morirà come muoiono i serpenti. In questa notte di sangue e di magia le stelle cambieranno luce: quelli che indossavano l’abito della delinquenza indosseranno l’abito della giustizia e quelli che erano giusti diventeranno ingiusti... E quando sorgerà la luce del nuovo giorno, le fontane di Roma saranno piene di sangue umano, e molti corpi di potenti verranno squartati e gettati ai quattro angoli della città, affinché marciscano separati... Roma purificata non sarà più Roma. E la notte dell’uomo bruciato rimarrà a ricordare la santa insurrezione del popolo contro il lupo famelico vestito da agnello."
Paolo D'Arpini
Scrive Paola Turrini: “Questa profezia è un avvertimento che dobbiamo ascoltare e lavorare pienamente verso una ecologia totale senza tentennamenti ipocriti....solo così si può cambiare le carte in tavola e salvare l'umanità dal disastro finale, dobbiamo evolverci non estinguerci. Non amo molto le profezie, da qualsiasi Messaggero provengano sono sempre catastrofiche e demoralizzano e puniscono... ma questa di Rasputin è preziosa perché ci costringe a vedere il dolore della terra e delle acque e dell'aria, ogni elemento che ci sostiene è inquinato e potenzialmente si evolve in peggio... Io dico che si può cambiare, trasformare, amare il pianeta, ma subito ,da adesso con ognuno di noi che fa passi verso una sana e preziosa ecologia con tutti i mezzi a disposizione, primo fra tutti l'intelligenza di non autodistruggerci.”
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