giovedì 16 febbraio 2012

Giordano Bruno... un libero pensatore od un santo non riconosciuto?

LA FILOSOFIA DI GIORDANO BRUNO CONCLUDE E RIASSUME IL RINASCIMENTO MENTRE IL ROGO DEL 17 FEBBRAIO 1600 RAPPRESENTA PER LA STORIA UN FALLIMENTO....

Perchè quel rogo, come tanti altri roghi che hanno bruciato in tutta Europa in quei terribili secoli di infame ottusità (paragonabili ai roghi attivati dai bombardamenti della Nazione Egemone sulle popolazioni eretiche del XX secolo) ha costituito unicamente un gravissimo intoppo all'evoluzione dell'intera umanità, e certamente non solo una manifestazione di stupida violenza da parte di un Potere costituito che riteneva in tal modo di potersi perpetuare all'infinito.


Il pensiero di Giordano Bruno parte e si dipana dalla riflessione su due secoli di intensa attività creatrice. E' la nascita e lo sviluppo del Rinascimento, che dobbiamo far iniziare con l'arrivo in Italia di Giorgio Gemisto Pletone, massimo studioso di Platone. A noi oggi pare strano che per secoli l'umanità abbia ignorato Platone.


Oltretutto la filosofia platonica è stata all'origine della nascita e dello sviluppo del Cristianesimo con lo sviluppo del Neoplatonismo sincretico e della cultura dell'Ecumene romano, impregnata all'epoca della filosofia stoica diffusa dal fondamentale centro di Alessandria. Tuttavia, malgrado Agostino che era ancora letto nel Medioevo, la Chiesa aveva fatto propria la "Scolastica" che della filosofia aristotelica, secondo l'Aquinate, era una diretta emanazione.


Perciò, l'arrivo del platonismo in Italia, oltre ad incontrare una nutrita schiera di "spiriti realmente eletti" favoriti dal mecenatismo dei Medici, aveva dato vita ad un fervore di studi mai avvenuto prima nel nostro paese. Inoltre, anche grazie alla presenza di papi mecenati e soprattutto "rinascimentali", il sommovimento rivoluzionario generato dall'attenzione rivolta verso le qualità superiori dell'Uomo, che fu chiamata, appunto, umanesimo, aveva dato vita ad un'esplosione di opere d'arte di cui è rimasta traccia indelebile fino ad oggi come momento insuperato dell'universalità potenziale insita nell'uomo stesso.


Questa è la centralità umanistica che attinge alla parte non materiale della personalità individuale senza  aver bisogno di "grazie celesti" eventualmente impartite per il tramite di sacerdoti più o meno illumionati. Questo è il Platonismo nella sua lucida essenza e questo è lo spirito a cui attinse anche il Bruno nella formulazione con del suo più che articolato pensiero. Che invano l'Istituzione pensava di modificare con l'abiura da parte del suo autore,o nascondere. E' facile infatti comprendere come il pensiero bruniano, ancora oggi non studiato nelle sue potenzialità, soprattutto nella sua formulazione della infinità dei mondi, costituisca nella sostanza una diretta discendenza dalla concezione dell'infinita potenza dello spirito umano.


Perchè nel pensiero bruniano non c'è spazio per Dio, o per lo meno per il Dio della fede coercita. 


LE OPERE DI BRUNO furono invano nascoste per secoli e secoli. Tuttavia, riapparvero a fine ottocento ed oggi circolano abboindantemente anche se la cultura attuale non ha avuto ancora il tempo per elaborarle e trarne una conclusione per tutti. E tuttavia è facile dedurre che Giordano Bruno aveva anticipato di secoli le conclusioni a cui è pervenuta la scienza contemporanea con la Fisica post-quantistica e la concezione olografica dell'Universo. Concezioni che ricongiungono la scienza alla filosofia.


Quella scienza alla quale il Bellarmino, gesuita e quindi capace di capire dove andava il mondo, aveva affidato l'incarico di fungere da pseudo-conoscenza, (ed a questa intuizione si deve il sostanziale accordo col Galilei dopo lo pseudo processo) purchè lasciasse ai preti spazio libero per gestire la "cultura dell'anima".


In conclusione possiamo elencare la sequenza dei pensatori e artisti che dovrebbe costituire un frammento della Storia del pensiero: 
Giorgio Gemisto Pletone, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Angelo Poliziano, Michelangelo Buonarroti, il cardinale Bessarione, Niccolò Cusano,  Bernardino Telesio, Tommaso Campanella, Keplero, Copernico, Newton... ed ovviamente Giordano Bruno, che li completa e li riassume!


Giorgio Vitali 

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