venerdì 3 febbraio 2012

La democrazia bancaria è nata.... da quando le donne persero la coda

Il canto della sirena di Franco Farina


Ante Scriptum

Qualche grandicello, come me, si ricorderà "Quando le donne persero la coda" un film ambientato in una società primitiva  e che narra le vicende di  come nacque il valore del denaro. Quel film  simboleggia la situazione in cui oggi ci troviamo...  La trama è semplice. In una  comunità di cavernicoli, vissuta fino allora nella più completa ignoranza degli scambi commerciali, arriva un giorno, accompagnato dalla mastodontica moglie Katorcia, Ham il "paleodrictus". Uomo di una civiltà "superiore", costui, accortosi dell'ingenuità dei suoi compagni, decide di sfruttarla per il proprio tornaconto e per quello della sua insaziabile consorte. Introdotto nelle loro vergini menti il concetto del denaro, Ham mette su bottega, costringendo i cavernicoli a lavorare duramente per un misero guadagno. Arricchitosi rivendendo loro, a prezzi esosi, quegli alimenti che essi stessi gli hanno procurato, il "paleodrictus" li convince, prendendoli per fame, a cedergli la loro donna, Filli. Poiché costei si mostra gelosa di Katorcia, Ham escogita, ricavandone altro denaro, un modo per appioppare la consorte ai cavernicoli. Spinto dall'insaziabile sete di guadagno, tuttavia, Ham non terrà a lungo con sé nemmeno Filli, ma l'avvierà alla prostituzione.  I cavernicoli siamo noi ed abbiamo imparato   a conoscere il senso del "valore" e lo sfruttamento conseguente all'uso del denaro....  (Paolo D'Arpini)

Ed ora leggetevi l'intervento serio sullo stesso tema:

Le debolezze delle democrazia, la logica, gli assiomi  e la mela!

Diventa veramente difficile capire come la natura umana tutto faccia tranne che seguire la logica semplice ed elementare, ma del resto chi vive credendo che i propri pensieri siano frutto della propria capacità critica, non accetterà mai si vive e ci si comporta nel mondo con azioni scelte e compere  con i "pensieri in affitto"; affitto di pensieri che gli costano pure tanto, intermini di qualità della vita, di tasse, di futuro,  di dignità ecc. Come si dice spesso: dove finisce la logica inizia la legge (o le regole), proprio perché certe cose illogiche le puoi far fare solo se fai una legge.

Ma come ogni strumento, la legge (regola) deve servire alla economia sociale e alla collettività, quando invece questo strumento, qualunque esso sia, viene usato o abusato da una "classe" (adesso rinominata casta) contro un'altra classe allora il discorso cambia.

L'intera storia umana è fatta di uomini che vogliono continuamente cambiare regole, rivoluzionari che contrastano vecchie regole, che poi se arrivano al potere ne fanno di nuove che poi saranno osteggiate da nuovi rivoluzionari più giovani e cosi via.

La democrazia, che già dall'Ellenia sembrava essere la migliore soluzione possibile, ma non finale, per autogovernarsi, è quella che in maniera più o meno strumentale viene usata nei paesi che vogliono "sembrare" civili. La democrazia, infatti tra le tante cose, ha come obiettivo la partecipazione di tutti e l'uguaglianza di tutti, ma ha il difetto di avere tempi estremamente lunghi per realizzare le cose.

Immaginate il coinvolgimento di sessanta milioni di abitanti: informarli, farli partecipare, farli convergere  farli decidere, ecc (in un meccanismo di istruzione e informazione mostruosamente contaminato e deviante). Sarebbe un processo che potrebbe durare a volte degli anni,  anche se la tecnologia a disposizione oggi potrebbe snellire di molto le procedure.

Nella giurisprudenza ma sopratutto nella vita, però contano sempre i fatti. Chi comanda veramente nelle democrazie (quasi tutte) non è mai il popolo (che solo crede di farlo) ma bensì  le "caste" (che non sono quelle che crocifigge la comunicazione) ma quelle che stanno dietro ai "mercati sovrani" a cui tutti si debbono inchinare e a cui bisogna sacrificare "in continuazione" vite umane e qualità della vita.

Nelle democrazie moderne, quasi sempre, chi comanda è l'anarchia dei banchieri, che non hanno nessuna intenzione, infatti, di implementare la democrazia vera, il senso critico, la formazione ecc. Questo tipo di cultura, di formazione e di democrazia va contro i loro diretti interessi, anzi al contrario, rendono l'istruzione sempre più scadente e alimentano sempre e continuamente le "classi", "le divisioni", le "ideologie di parte",ecc e fanno di tutto per metterle una contro l'altra. 

Ma il peccato originale purtroppo in cui tutti cadono e la mela della verità, infatti un popolo, in una democrazia compiuta dovrebbe poter parlare e decidere di tutto ciò che lo riguarda, invece sempre di più, avendo ceduto tutte o quasi tutte le sovranità, il popolo non può più parlare e decidere niente. Si avesse il coraggio di dire dichiaratamente che non siamo più in democrazia (di fatto non lo siamo mai stati) sarebbe, per certi versi, più rassicurante (quanto meno sapendo di essere in dittatura, ci si sente meno presi in giro, anziché sentire continuamente la parola "democrazia" che ha perso ogni significato).

Ora vi prego di fare attenzione alle seguenti frasi e di usare la massima logica che avete ancora a disposizione.  Siamo in una dittatura conclamata allo stadio terminale, possibile che: tutti devono fare i sacrifici, ad eccezione di chi emette moneta? Tutti devono cambiare lavoro spesso perché è monotono, tranne il banchiere?

Tutto si deve liberalizzare, tranne  che effettua l'emissione monetaria? Sono ragionamenti abbastanza logici, semplici e lineari? Perché nessuno ne parla e nessuno li capisce? nessuno si incavole su queste cose che sono abbissali?  Possibile che di tutto si possa parlare tranne del meccanismo dell'emissione monetaria?  Se non si batte su questi punti ed in continuazione si perde tempo prezioso.

Possibile che proprio della questione più importante della vita di un cittadino, di una comunità di una nazione, ossia la gestione del proprio valore e del valore generato dal proprio lavoro, non se ne può parlare? Ci sono questi assiomi (top secret sulla emissione monetari) che dobbiamo accettare per definizione ed in silenzio se vogliamo vivere e guai a metterli in discussione! Di tutto potrai mangiare ma della mela del giardino non ne potrai mangiare, perché se ne mangerai  dovrai soffrire e poi andrai all'inferno.  

Spegnete la tv nei giorni di sanremo e w la democrazia.

Giuseppe Turrisi

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