domenica 18 novembre 2012

Spiritualità laica versus religioni monoteiste (del dio personale)


La cattura del sorcio


Platone (428-348 a.C), in un dialogo con l’amico Carmide, gli dice: “Non dovresti curare gli occhi senza curare la testa, o la testa senza curare il corpo. Così come non dovresti curare il corpo senza curare l’anima. Questo è il motivo per cui la risoluzione della malattia è sconosciuta ai medici. I medici falliscono regolarmente perché sono ignoranti nei confronti del tutto. Una parte specifica del corpo non potrà mai stare bene, a meno che non stia bene il tutto”.
Vi sembra forse discussione tra due persone di 2500 anni fa? O non invece argomento di scottante attualità?

IL CAVOLO CRUDO DI ROMA ANTICA E DELLA CIVILTA’ SPARTANA
Roma Imperiale era troppo vicina a Pitagora, Ippocrate e Platone, per cadere nella sofisticazione sanitaria. E dichiarò fuorilegge medici e farmaci, non per 6 o per 60 anni, ma per 600 anni di seguito.
Sei secoli corrispondenti tra l’altro al periodo di massimo fulgore fisico e spirituale della Civiltà Romana, quando Roma, autentico Caput Mundi, costruiva strade, acquedotti, stadi, scuole, terme, vespasiani. Quando Roma portava la sua lingua e le sue leggi in ogni contrada d’Europa e dei territori oltremare. Quando Roma aveva per simbolo della salute il cavolo crudo, e la dieta dei suoi mitici legionari era basata essenzialmente sulle crudità, sui fichi secchi, sui datteri e sull’orzo abbrustolito, similmente a quanto facevano i soldati di Sparta.
IL MEDICO NORMALE E LO SPECIALISTA
Il mondo di oggi è basato essenzialmente sulla concretezza, sulla materialità, sulla specializzazione.
Se dici medico, dici VIP, ma sempre un VIP normale, quasi popolare se non plebeo. Ma se dici specialista, cavolo, ti viene un brivido. Quello è un VIP divino, viene da un altro pianeta, anche a livello di parcella. Se il medico costa 150, lo specialista ne vale 300. Se è poi anche famoso, moltiplichi per due.
L’ESTREMA COMPLESSITA’ DEL CORPO UMANO
Peccato però che il corpo non sia fatto solo di materia liscia e palpabile, ma anche di sostanza immateriale ed invisibile, anche di elettromagnetismo, anche di onde vibrazionali, anche di influenze telepatiche, anche di attrazioni e repulsioni, anche di etere, di ultrasuoni, di percezioni sottili ed extrasensoriali, anche di aura extracorporea, anche di ritorni karmici, anche di frammenti divini ed eterni chiamati anima.
LA MANIFESTA STUPIDITA’ DEL MATERIALISMO
“Credere che siamo solo mossi e toccati dagli aspetti visibili delle cose è stupidità manifesta”.
Quanto sia manifestamente stupido il mondo di oggi ce lo ricorda uno dei più grandi pensatori del Rinascimento.
Il 25 dicembre 1599, Giordano Bruno dichiara all’Inquisizione Cattolica di non volersi pentire, non avendo nulla di cui doversi pentire.
Il 17 febbraio 1600, il “bestemmiatore ed empio” filosofo è condotto dai boia del Vaticano a Campo de’ Fiori, spogliato nudo e legato a un palo con la lingua in giova, e viene bruciato vivo davanti a gente che aggiunge pure gesti osceni e insulti, convinta di trovarsi di fronte a un assassino seriale.
UNO DEI PIU’ BARBARI ED INIQUI CRIMINI COMMESSI IN ITALIA
Uno dei più barbari ed iniqui crimini mai commessi nella travagliata storia d’Italia.
Brutalizzato, vilipeso ed assassinato dai papi, dagli stessi papi in costante odore di santità e di infallibilità, da quei papi che si presentano alla finestra del palazzo Vaticano per inviare benedizioni Urbi ed Orbi.
PER CERTI MEDICI E CERTI SACERDOTI ABBIAMO SCARSA SIMPATIA
Che auspichiamo, un mondo senza medici e senza sacerdoti? Un mondo senza vescovi, senza curati e senza papi? Auspichiamo forse un ritorno alla figura del guru e dello sciamano? Un ritorno ai guaritori, ai riti magici Vudu, ai digiunatori, ai breathariani, alle streghe e ai fattucchieri?
Siamo forse per un andamento a ritroso? No, occorre andare avanti.
Conoscere nei dettagli le parti anatomiche del corpo non è necessariamente un male. Può anzi essere cosa positiva, a patto che non venga mai a mancare la percezione e la conoscenza del tutto, quella conoscenza che include non solo il corpo visibile, ma anche quello che non si vede.
I RIFLESSI CONDIZIONATI E LA PSICOLOGIA COMPORTAMENTALE
Il fatto è che le cose non stando andando per il verso giusto.
Classico è l’esempio della psichiatria ospedaliera che poco o nulla sa dell’essere umano, conoscendo però a menadito solo una parte della mente, quella cioè dei riflessi condizionati, studiati a fondo da Ivan Petrovic Pavlov (1849-1936).
Gli psichiatri moderni hanno imparato molto bene alcune tecniche usate in veterinaria, come quella di addestrare i cani.
Solo che, quando applicano la stessa tecnica agli esseri umani, la chiamano pomposamente psicologia comportamentale, che è poi nient’altro se non un mezzo di controllo a servizio del regime.
Gli psichiatri nulla sanno dell’essere spirituale, e danno per scontato che anima, spirito, karma e persino aura eterea non esistano affatto, e siano magari aria fritta o leggende metropolitane.
UN GENERALE COMPLOTTO CONTRO IL FATTORE SPIRITUALE
Non solo la psichiatria è contro l’esistenza dell’essere spirituale, ma tutto l’establishment medico, tutta la scienza ortodossa, i sociologi e persino la maggioranza dei normali cittadini, imbevuti di McDonald’s, Coca-Cola e televisione, la pensano allo stesso modo, sbagliando clamorosamente.
Non è con la chimica che l’uomo si salva, ma con la filosofia.
Non è con l’atomo e la molecola, e nemmeno col gene e col cromosoma, ma con la forza dell’anima, con la razionalità spirituale del pensiero.
Cosa c’è poi di più spirituale del corpo che abbiamo? Gli Scribi e i Farisei delle chiese ci hanno insegnato a dividere persino il corpo e l’anima, a disprezzare il nostro corpo, a demonizzarlo, a coprirlo, a nasconderlo.
RISPETTANDO IL CORPO RISPETTIAMO ANCHE L’ANIMA
Ma il corpo è l’espressione massima della nostra personalità realizzata qui sulla Terra. Quando ce ne separiamo diventa polvere ma, prima di allora, è intriso di essenza karmica-spirituale.
Impariamo dunque a rispettare il corpo in tutti i sensi e in tutte le direzioni.
Rispettare il nostro corpo significa conoscerlo, migliorarlo, guarirlo, riequilibrarlo, ma anche accettare le sue insite limitazioni.
Diamogli tutto quello che esso ci richiede, con intelligenza, coscienza e senso di responsabilità. Diamogli il cibo migliore, l’aria, il sole, il movimento, la cultura, l’amore, la libertà, la gioia delle emozioni e dei sentimenti.
Curiamo pure l’ego e i nostri interessi individuali, ma senza farlo a scapito di altri.
ENERGIZZIAMOCI E CARICHIAMO AL MEGLIO LE NOSTRE BATTERIE
Carichiamoci di energia, prendiamola dalle stelle respirando a fondo e rivitalizzandoci.
Prendiamola dal cibo profumato e colorato, dai ricettacoli di sole che sono i frutti, i fiori, le verdure e i semi. Prendiamola dal contatto e dalla vicinanza con gli alberi, dalla carezza condivisa a un animaletto spaventato e bisognoso di protezione. Prendiamola dal magnetismo della terra e dell’acqua, dall’esposizione all’aria e al sole.
Prendiamola dal contatto telepatico sociale, religioso, virtuale, sessuale e non-sessuale col prossimo. Prendiamola da quello che viene, da un sorriso, da una benedizione sincera, da un incoraggiamento, ma anche da una critica. E distribuiamo pure la nostra energia dovunque essa possa giovare a qualcosa.
LA SOFFERENZA DEL VIVERE E DEL MORIRE
Sia la salute, che la tendenza del corpo verso di essa, grazie a precisi e bene individuati meccanismi corporali, sono un dato di fatto.
Il corpo umano è progettato per autoguarire.
Esiste sicuramente anche il fato, l’imponderabile, la logica superiore, la sfiga, il meccanismo karmatico e sfuggente, quel qualcosa che tende a giustificare, giusto o sbagliato che sia, la sofferenza e la drammaticità del vivere e del morire.
VIETATO CERCARE ALIBI E SCAPPATOIE
Il fato e il destino non sono una buona scusa per metterla sul piano del fatalismo, del casualismo e del pessimismo. Non sono nemmeno una buona scusa per accentuare i fattori emotivi, spirituali e traumatici come fa il dr Ryke Geerd Hamer, scordando che il trauma diventa micidiale soprattutto nei corpi tartassati dal mal-nutrirsi, dal mal-pensare e dal mal-vivere.
Né sono una buona scusa per etichettare le patologia con nomi strani tipo malattia microbica, virale, contagiosa, allergenica, inguaribile, autoimmune, lantanica, idiopatica, inspiegabile, fulminante.
Non cerchiamo dunque scappatoie e comodi alibi alla nostra profonda ignoranza, alla nostra presunzione, ai nostri errori marchiani.
Le malattie sono basilarmente omogene (uomo-causate, e pertanto dietologiche e comportamentali), oppure iatrogene (medico-causate e farmaco-causate).
DIVINA DISTRAZIONE O DIVINA PROVVIDENZA
Obbligo morale, civile ed etico per l’uomo, rimane quello di capire e di conoscere se stesso, e anche di accettare il proprio ruolo e le proprie chance, migliorando e puntando al massimo benessere possibile.
Se cerchiamo comunque una logica e una spiegazione razionale al fato negativo e tragico di chi nasce male o di chi muore in un incidente causato da altri, essa probabilmente esiste e la potremmo chiamare “distrazione divina” (per chi vede in Dio un essere superiore ma anche indifferente ai fatti umani), o “divina provvidenza” (per chi trova dovunque lo zampino divino, per chi vede in Dio il distributore, con in mano il bilancino, di purgatori, paradisi ed inferni “una-tantum”.
L’ANELLO PIU’ DEBOLE
Le debolezze e le carenze umane sono tante e sono laceranti.
Vale il discorso della catena, dove è l’anello più debole, e non certo quello più forte, a determinare il coefficiente di rottura.
Che l’anello più debole della catena umana sia quello spirituale è un dato di fatto.
Il creatore ci ha dato però i mezzi concreti per rafforzare le nostre debolezze e le nostre magagne.
Se poi siamo degli autolesionisti che rinunciano a utilizzare gli strumenti messi a nostra generosa disposizione, la colpa non va addossata ad altri.
Pensare, ad esempio, di rafforzare il nostro coefficiente etico-spirituale, quando amiamo trasformare il nostro intestino, il nostro colon, il nostro tempio della salute, in fossa cimiteriale di altri esseri brutalizzati senza remissione, senza difesa, senza giustizia e senza scampo, è quanto mai illusorio, pretenzioso, aberrante ed abominevole.
LA GRAVISSIMA CRISI DELLE MAGGIORI RELIGIONI
Parlare di corpo e anima, di materia e spirito, significa coinvolgere la religione.
Ci dà forse una mano, la religione?
Le religioni tradizionali sono tutte in gravissima crisi di vocazioni e di adepti, ed anche in crisi di ispirazione, in crisi di motivazione, se si esclude quella economica della sopravvivenza (che per la religione cattolica significa prosciugare annualmente milioni di € allo stato italiano, in legale rispetto ai Patti Lateranensi).
NESSUNA CRISI PER GLI EVANGELIZZATORI MILIARDARI DEL NEW AGE
Niente affatto in crisi invece i ricchi e potenti globalizzatori della nuova pan-religione mondiale, chiamata New Age, che a parole vantano l’alibi di battersi per l’ambiente, per la non-violenza inter-religiosa e per lo stop alla discriminazione razziale.
“Cristo ci ama”, dicono. “Cristo ci ama, ed è venuto a salvarci, a salvare tutti coloro che stanno nel movimento globalizzatore e nel New Age”.
“Padre perdonali, non sanno nemmeno quello che fanno”, è il loro mantra nei riguardi della Cristianità, e di chiunque la pensi in modo difforme.
UN BANALE PATERACCHIO MISTICO CHE HA IL VANTAGGIO DI NUOTARE NELL’ORO
Il New Age, uscito dal ventre della Cristianità, e formato da una miscela di fedi e di pratiche che cadono fuori dai confini delle religioni tradizionali.
Monache che si muovono nei labirinti di una nuova deità femminile, gente che punta a guarigioni telepatiche in cui il terapeuta manipola i campi energetici senza toccare il corpo della paziente.
Hilary Clinton che contatta lo spirito di Eleanor Roosevelt, sotto la guida di Jean Houston, una guaritrice che si vanta di essere la reincarnazione in terra di Eleanor stessa, e che dirige una scuola del mistero in New York, spingendo la gente a fare cose strane, ma soprattutto ad alleggerirsi del proprio conto in banca.
UN NEALE DONALD WALSCH BRAVISSIMO A CONIARE SLOGAN
Milioni di americani, dotati più di danaro svalutato che di buon senso, marciano in tale direzione.
Pagano milioni di quote associative annue, comprando così la loro porzione di libera, comoda e stilizzata spiritualità. Questo è il tipo di gente che dice “Sono spirituale, ma non religioso”.
Questo è il tipo di gente che ha fatto diventare best-seller fino dal 1977 “Le conversazioni con Dio”, di Neale Donald Walsch, scrittore statunitense diventato guida spirituale del New Age con slogan del tipo:
- Dio cerca dei leader, non dei seguaci.
- Seguire Dio può salvare la nostra vita, ma guidare gli altri può salvare il
mondo.
- La più grande ironia della vita è che tutto ciò che desideriamo ce l’abbiamo
già.
- Non avere paura del buio, ti aiuterà a ritrovare la luce.
- Non avere paura della malattia, ti aiuterà a ritrovare la salute.
- Smetti di usare il passato per restare a galla. Lascia andare il salvagente
e naviga verso nuovi lidi.
- Non reagire alle critiche per quanto ingiuste ed assurde. Tutte le
aggressioni sono in realtà richieste di aiuto.
L’APOCALISSE E LA CERNITA TRA I BUONI E I CATTIVI, COME DIRE SENTIAMO PUZZA DI BRUCIATO E DI “TORRE DI GUARDIA”
E mi fermo qui, sennò corriamo il rischio di diventare anche noi degli adepti. Chiaro che è solo una battuta. Troppo bello e troppo spirituale per essere vero.
Questa gente si attende pure una imminente apocalittica trasformazione che guiderà l’umanità intera nella New Age.
Per azione dell’uomo (tsunami, terremoti, epidemie, microchip), o per azione dello spirito, la Terra sarà ripulita da coloro che rifiutano di globalizzarsi e di evolversi “spiritualmente”.
Altro che Testimoni di Geova e Torre di Guardia.
Questi sono fanatici 100 volte di più, ricchi 100 volte di più, attaccaticci 100 volte di più, insopportabili 100 volte di più e minacciosi 100 volte di più.
LA SCOMPARSA DI TUTTE LE RELIGIONI? FINALMENTE! NON SE NE VEDEVA L’ORA!
“Nella Nuova Era chiamata New Age scompariranno le religioni, specie la Cristianità e il Giudaismo, considerate separative, divisive, obsolete”.
E fin qui va benissimo. E’ da millenni che ogni italiano nel cuor suo sogna il grande momento in cui scompariranno le chiese consacrate e nascerà una autentica religione senza papi, senza preti, senza diavoli, senza inferni, senza purgatori, senza oboli e senza acque sante.
MA LA DOCCIA FREDDA E’ DIETRO L’ANGOLO
Ma le spiegazioni continuano e producono una doccia scozzese, dove si cade dalla padella nella brace.
“Nella Nuova Era ci sarà un governo e un ordine mondiale, un NWO, un Nuovo Ordine Mondiale, e una Nuova Economia basata sulla obbedienza e sulla condivisione”.
Non più un Vaticano ma un Super-Vaticano.
Non più papi ma Super-Papi e super-Despoti!
IL VIZIETTO DEL SANGUE BLU
A questo punto dobbiamo fare un passo più avanti ancora, toccando argomenti scottanti come il Zionismo, la massoneria e l’eugenetica.
Tre argomenti che non vengono piazzati qui a caso, o per infiorare il discorso.
Essi sono i comuni denominatori che legano l’èlite delle 13 famiglie dominatrici del mondo, legate da precisi legami di sangue. Nessuno diventa presidente degli Stati Uniti, nemmeno Clinton, nemmeno Bush, nemmeno Obama, se non risponde a precisi criteri che includono la provenienza dalla trafila Skull and Bones (della Yale University), e se non ha precisi addentellati di sangue con le maggiori famiglie del pianeta, includenti i ceppi Rothschild, Rockefeller e Windsor.
LA TEOSOFIA, DA RELIGIONE PER GENTE STRAMBA A RELIGIONE DI POTERE
Negli ultimi 135 anni i leader religiosi del New Age hanno seguito la falsariga innovativa e rivoluzionaria della Teosofia, operando dietro le quinte e quasi sottoforma di gente intellettualoide e sofisticata, dalle teorie originali e prive di sbocchi concreti.
Gente per palati fini, accettata comunque dal potere.
Oggi invece la situazione si è letteralmente rovesciata.
La Teosofia non è più tollerata ma sta addirittura sugli scudi.
I POTENTI VESCOVI ANGLICANI, I MILITARI E LA BORSA DELL’ORO
Oggi i teosofi del New Age parlano alle orecchie e dettano istruzioni sussurrate ai potenti della politica, ai magnati dei media, dei giornali e delle televisioni, ai dirigenti delle Nazioni Unite, ai titolari delle Fondazioni miliardarie, ai potentissimi Vescovi Anglicani d’America e del Regno Unito, ai punti strategici del Triangolo del Potere, inclusivi del Vaticano e del Papa Nero dei Gesuiti, inclusivi della City of London (borsa mondiale dell’oro) e del District of Columbia (controllo militare del globo).
I soldi non mancano.
Qui non arrivano elemosine ed oboli, ma finanziamenti sostanziali da gente che scuce grosse cifre e svuota i suoi conti segreti.
LA BLAVATSKY, L’OCCULTO E LO SPIRITUALISMO
Helena Petrovna Blavatsky seppe mescolare le religioni orientali con l’occultismo occidentale, quando fondò il movimento teosofico a New York nel 1875, in nome della fratellanza universale.
La Teosofia ha influenzato sin da allora l’occulto, lo spiritualismo, il Nuovo Pensiero (New Thought) e i gruppi New Age del mondo intero.
Per la Blavatsky il signore non è Dio, il genere umano lo è.
L’uomo è la vera divinità manifestata sia nell’aspetto buono che in quello cattivo. Non a caso viene esaltata la figura del Diavolo, dell’anti-Dio, del Lucifero.
Siccome l’uomo è fondamentalmente buono, l’umanità riuscirà ad emanciparsi dai suoi falsi Dei, e si ritroverà finalmente libera e redenta.
SI PERCEPISCONO COLLEGAMENTI CON LA RAZZA ARIANA E CON IL NAZISMO
Più che l’umanità, però, saranno i bene-informati, i privilegiati, la razza Ariana e le nazioni civilizzate ad essere capaci e degni di redenzione.
Altri popoli, come i selvaggi dell’Amazzonia, i Veddah di Ceylon, alcune tribù africane o della Nuova Guinea, rappresentano per il New Age razze inferiori che “per nostra fortuna” già si stanno estinguendo.
“L’umanità ha un solo stesso sangue, ma non la stessa essenza”.
Pensa che bello essere cittadini singalesi o del Bangladesh, o essere aborigeni australiani, o comunque avere la pelle diversa, e sentirsi dire che siamo una razza inferiore e per fortuna in estinzione!
ALICE BAILEY, DJWHAL KHUL E IL GRANDE LUCIFERO
Nei primi anni del 1900 Alice Bailey insegnava teosofia in America e, nel 1922, fondò a New York la Lucifer Publishing Company, ridenominata Lucis Publishing nel 1933. Tra il 1922 e il 1949 la Bailey ha pubblicato 24 libri, con rivelazioni prese dall’ascendente spirituale tibetano Djwhal Khul.
Sono trascorsi 50 e più anni dalla morte della Bailey, ma l’influenza della teosofia continua a crescere nel mondo.
ROBERT MULLER, L’ARCIVESCOVO MORTON E LE NAZIONI UNITE
Tanto che Robert Muller, assistente del segretario generale delle Nazioni Unite, e vincitore del premio Unesco per la sua Robert Muller School basata sulla filosofia di Khul e della Bailey, esalta oggi la teosofia e supporta la URI (United Religious Initiatives) in linea coordinata con Neale Donald Walsch e con James Park Morton, Decano della Cattedrale Episcopale di St John The Divine, a New York, fino al suo ritiro del 1997.
La Fondazione Rudolf Steiner ha pure dato, ultimamente, delle sovvenzioni alla URI.
Morton vanta poi amici di alto livello e sta nel Consiglio Societario della Global Green-USA, affiliata alla Green Cross International di Mickhail Gorbachev.
MICHAIL GORBACHEV, DA PRESIDENTE DELL’UNIONE SOVIETICA A STELLA DEL FIRMAMENTO NEW AGE
Una seconda società di Gorbachev, la State of the World Forum di San Francisco, riceve lauti fondi dalla CNN, dalla Hewlett-Packard, dalla Occidental Petroleum, dalla Carnegie Corp, dalla Kellogg Foundation e dalla Rockefeller Bros Fund, attraendo un migliaio di VIP internazionali a San Francisco, incluso caporioni della famigerata Trilateral Commission e della Banca Mondiale.
Tra i 22 co-presidenti, ci sono, oltre a Gorbachev, all’Arcivescovo Desmond Tutu e a Federico Mayor (direttore generale dell’Unesco), altri personaggi delle Nazioni Unite, ma nessun leader cristiano e nessun esponente ebraico.
In altri termini, i promotori degli ideali teosofici e della New Age si riempiono la bocca di tanta bella spiritualità e di tanti ideali umanitari ed internazionalisti, ma rimangono in realtà strumenti nelle mani della super-ricchezza e del super-potere, strumenti nelle mani dei soliti Rothschild e Rockefeller.
ALLA FINE RIMANE BEN POCO IN CUI CREDERE
Alla fine, caduti gli ideali politici, falliti quelli religiosi, smembrati quelli economici, alla gente comune e soprattutto alla gioventù che si affaccia alla vita, resta ben poco in cui credere.
Ecco allora il dilagare di un grave fenomeno quale l’indifferenza, l’alienazione, lo sconforto, la frustrazione esistenziale che diventa nevrosi.
Quella sofferenza che si ha quando l’uomo non riesce a trovare delle motivazioni e delle spinte a dare il meglio di sé.
L’AUTENTICO DRAMMA DELLA GIOVENTU’ ODIERNA
Che fare? Pensare forse al suicidio?
Non è forse suicidio la sigaretta, le caffeine, i frastuoni dopati e dopanti della discoteca, i redbull, le anfetamine e le varie sostanze distruttive che vengono assunte dalla gioventù con deplorevole disinvoltura, portandola spesso a finire nel peggiore dei modi, orribilmente mutilata tra le lamiere contorte di veicoli inguardabili?
VIKTOR FRANKL E LE TECNICHE ANTI-SUICIDIO
Per il neurologo-filosofo Viktor Frankl (1905-1997), teorico della Logoterapia, la frustrazione in sé non è fenomeno patologico o patogenico.
La preoccupazione, persino la disperazione circa lo scarso valore della vita è un disturbo esistenziale ma non una malattia mentale.
La logoterapia cerca di pilotare il giovane in crisi, o comunque il paziente, attraverso la sua crisi esistenziale di crescita e sviluppo, cerca di assisterlo nel trovare dei significati nascosti nella sua esistenza, tramite un processo analitico.
I successi di Frankl sono stati strepitosi.
Dove passava lui non si verificavano più casi di suicidio.
LA LOGOTERAPIA IN ALTERNATIVA ALL’EROS
La logoterapia devia e si stacca dalla psicanalisi di Freud, e dalle derivazioni della Scuola di Francoforte, in quanto considera l’uomo come un essere la cui principale preoccupazione è quella di avere un ruolo, e non solo quella di gratificare e soddisfare freudianamente le proprie voglie e i propri istinti sessuali (vedi Herbert Marcuse, e i suoi capolavori “Eros e Civiltà” e “L’uomo a una dimensione”).
Si tratta qui di riconciliare le esigenze culturali tra io, ego e super-ego, adattandosi alla società e al mondo circostante, adottando la formula D = S – M, ossia DISPERAZIONE uguale SOFFERENZA meno MOTIVAZIONE.
TENSIONE E MOTIVAZIONE COME STRUMENTI DI RINASCITA E DI EMANCIPAZIONE
La tensione in sé è un requisito di salute mentale, secondo Frankl.
Essa porta alla ricerca di un ruolo o di un significato.
La tensione può a volte causare gravi contraccolpi interni più che equilibrio ed armonia, ma essa rimane un pre-requisito indispensabile per la salute mentale.
Non c’è nulla di più efficace, capace di aiutarci a superare ogni difficoltà, se non la conoscenza della propria missione a questo mondo, la conoscenza del perché siamo qui e delle cose che siamo chiamati a svolgere.
“Colui che ha un perché per il quale vivere è in grado di superare qualsiasi ostacolo”, parola di Friedrich Wilhelm Nietzsche.
IL SEQUESTRO DI UN MANOSCRITTO
“Nel mio caso, quando all’arrivo ad Auschwitz mi venne confiscato il manoscritto pronto per la pubblicazione, il mio desiderio fervente di riscriverlo mi aiutò a sopravvivere al rigore e ai patimenti dei campi di sterminio”, scrive Viktor Frankl. La salute mentale è basata su un certo grado di tensione tra quanto abbiamo ottenuto e fatto nella vita, e quanto non siamo ancora riusciti a realizzare.
In biologia e medicina l’obiettivo più alto è l’equilibrio, l’omeostasi chiamata salute e massima forma fisica. Ma, in psicologia, è la tensione per la conquista di se stessi ad avere un valore particolarmente positivo e terapeutico. Senza la tensione la mente tende ad impigrire e ad appiattirsi.
IL VACUUM ESISTENZIALE CHE PORTA AL CONFORMISMO E AL TOTALITARISMO
Il vacuum, il vuoto esistenziale, è un diffusissimo fenomeno del 20° secolo.
All’inizio della sua storia l’uomo ha perso gli istinti animali che lo guidavano.
In questi ultimi decenni ha perso pure la sicurezza nelle tradizioni e la certezza di certi valori in cui magari credeva. Nessun istinto e nessuna tradizione gli dicono cosa fare. Nulla di strano che egli stesso non sappia come impiegare il suo tempo. Così finisce nel fare quello che fa la maggioranza (conformismo), o nel fare quello che gli altri desiderano che lui faccia (totalitarismo).
UN VACILLARE TRA LO STRESS E LA NOIA
Il vuoto esistenziale si manifesta in uno stato di noia. Shopenhauer dice che il genere umano vacilla tra lo stress e la noia, ma in effetti è la noia quella che causa più problemi alla psichiatria, e la noia aumenta con la maggiore automazione e il maggior tempo libero.
LA NEVROSI DOMENICALE
La nevrosi domenicale è la tipica depressione che affligge la gente nei giorni di festa. E’ in quei giorni che essa diventa cosciente della carenza di contenuto della propria vita.
La corsa settimanale allo studio o al lavoro si interrompe bruscamente, e il vuoto dentro di essa diventa manifesto e drammatico. La nevrosi arriva anche a Pasqua e Natale, a Ferragosto e nei ponti festivi.
Per fortuna che c’è il calcio, la Formula Uno, il ciclismo e la moto GP.
LA PERICOLOSA ANSIA DEL DOVERSI DIVERTIRE
Molti casi di suicidio avvengono proprio in tali circostanze. Fenomeni come depressione, aggressione, dipendenza da sostanze nervine-alcoliche-zuccherine-droganti, non si riescono a comprendere se non si capisce il vuoto che troppa gente nasconde dentro di sé. Questo vale anche nelle penose situazioni degli anziani. Questo vale pure nell’ansia giovanile di evadere ad ogni sabato sera, ad ogni Ferragosto e ad ogni Capodanno. Ma è proprio quando ti devi divertire per forza che non ti diverti affatto.
OGNI GIORNO DELL’ANNO E’ BUONO PER EMANCIPARSI
Solo la stupidità umana e le convenzioni umane riescono a far dimenticare che ogni giorno dell’anno ha uguale importanza e dignità, che ogni giorno dell’anno è lavorativo e festivo, che ogni giorno deve essere Pasqua, Natale, Ferragosto e Capodanno messi assieme, che ogni giorno merita di essere vissuto pienamente, che ogni giorno è buono per sfruttarlo appieno nel divertimento, nello svolgimento del proprio dovere e nella realizzazione di se stessi.
NON POSSIAMO TRADIRE LA NOSTRA MISSIONE PERSONALE
Ci sono poi varie maschere che fanno da riparo e da surrogato al vuoto esistenziale, e che compensano in modo vicario i valori e i ruoli. Esse sono la voglia del potere, l’accumulazione del danaro e la ricerca del piacere, quando sono spinte a livelli estremizzanti.
Quello che conta non è il significato della vita in generale, ma il significato della vita di una persona in un determinato momento (lì e oggi).
Ognuno ha la sua specifica vocazione da seguire o la sua missione personale da compiere, il suo dovere da compiere e da realizzare in concreto, da cui non può sottrarsi e a cui deve prestarsi con senso di responsabilità.
SARTRE E KEROUAC, ELVIS PRESLEY E MICHAEL JACKSON
La gente va disperatamente alla ricerca di se stessa, alla ricerca dell’equilibrio, dell’appagamento, della felicità. Perde il suo tempo e i suoi giorni senza trovarla mai, e cade allora nella disperazione, nella noia disperante e distruttiva del grande Jean-Paul Sartre (1905-1980), che rifiutò nel 1964 il Nobel per la letteratura, o nell’abuso di libertà e di alcol di Jack Kerouac (1922-1969), ispiratore di Bob Dylan e della Beat-Generation.
Lo stesso Elvis Presley fu stroncato dalla droga ad appena 40 anni, mentre l’ultimo suo successo discografico del momento “Satisfy me”, ripeteva quella frase in modo ossessivo per una trentina di volte, proprio a denunciare la mancanza di soddisfazione, di motivazione, persino in uno come lui che aveva già tutto. Stessa cosa, e siamo ai nostri giorni, per Michael Jackson.
IL SEGRETO DELLA FELICITA’ STA NELL’AUTOSTIMA
Il segreto della felicità umana esiste e sta nella ricerca del logos, della ragione, del significato.
La felicità sta nella filosofia del “meaning-orientation”.
Il segreto sta nel cambiare le nostre attitudini di fronte alle difficoltà, nel trasformare la disgrazia in trionfo, nel saper creare e produrre qualcosa di buono, di utile, di bello.
Il segreto sta nel valorizzare la propria esperienza mentale, lavorativa, sportiva, artistica.
Il segreto sta nel fare le cose giuste e positive, nell’essere in continua autostima ed armonia con noi medesimi e col mondo che ci circonda, un’armonia integrale che coinvolga lo spirito e la materia, il corpo ed anche l’anima.
HANNO RAGIONE FRANKL E MARCUSE, E HA TORTO MARCIO IL NEW AGE
Alla fine, per quanto diversi, hanno ragione entrambi, sia Frankl che Marcuse.
Chi ha torto marcio è il New Age, che sta andando nella direzione esattamente contraria, trasformandoci in esseri a una dimensione, privi di eros e privi nel contempo di motivazione.
Se togli all’uomo la motivazione, rimane solo la disperazione allo stato puro.
Se gli togli la fantasia e la libertà, imponendogli i tuoi schemi politici e religiosi, lo rendi massificato ed inquadrato.
Se gli togli l’Eros, e la voglia di manifestare se stesso attraverso le sue pulsioni sensuali, non gli rimane che il Thànathos, l’istinto di morte, la voglia di autodanneggiarsi e di scomparire prima del tempo.
Valdo Vaccaro

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