Ciao Caterina, ho trovato questa risposta alla domanda che mi avevi posto, e che sintetizza il mio pensiero in merito.
Tu mi chiedesti: "Se tu fossi solo, su un'isola deserta, con solo un maiale, lo mangeresti o ti lasceresti morire di fame?"
Mhhhhh, se tu non fossi solo ma abitassi in un pianeta con altri 7 miliardi di esseri umani, se avessi accesso illimitato a frutta di ogni tipo, verdure, vegetali vari, semi oleosi, fagioli e tanti altri cibi salutari, se sapessi che gli animali soffrono e muoiono di morti orribili in modo che tu possa mangiare le loro carni quando in realtà non ne hai bisogno per sopravvivere, continueresti a mangiarli?
La differenza tra queste due questioni è che il tuo scenario è improbabile e difficilmente diventerà reale, invece il mio è attuale e reale: è una situazione che affronti ogni giorno.
A quale domanda pensi valga la pena rispondere, ora?"
Lettera Firmata
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Risposta:
....non ricordo di averti posto una domanda in questi termini, comunque poco importa..... ti rispondo così e ti rispondo ad entrambe le domande: se io fossi su quell'isola deserta non so cosa farei, spinta dalla fame, in quanto non so se sarei capace, fisicamente e psicologicamente, di uccidere un maiale (un maiale pesa più di me e non è remissivo come una pecora, ed immobilizzarlo non è cosa da donnicciole come me). Forse sarei più capace di uccidere una cavalletta, un pesce, un topo o mangiare una carcassa di un animale anche più grosso se lo trovassi morto.
Alla seconda domanda ti rispondo così: nel mondo in cui io vivo non mangio carne di animali terrestri o acquatici QUASI MAI. La mangio se mi invitano e capisco che chi ha cucinato l'ha fatto con AMORE nel miei riguardi e non potrebbe capire le mie spiegazioni (gente di campagna abituata in un certo modo, parenti emiliani che HANNO FATTO LA FAME DA GIOVANI e che erano abituati a mangiare carne un pezzetto una volta alla settimana, ecc.).
E' inutile ammantarsi in questi casi di atteggiamenti giudicativi, non verrebbero capiti e si otterrebbe un effetto di antipatia come spesso i vegani suscitano (non è il tuo caso, anzi, ti ammiro molto per la tua determinazione). Se lo ritengo opportuno spiego le mie ragioni per cui normalmente non consumo carne.
Per quanto riguarda uova e latte e latticini, ritengo si debbano fare dei distinguo: le uova vengono sempre prodotte in sovra-numero in situazioni domestiche (dalle galline che vivono con l'uomo per intenderci e non parlo ovviamente di allevamenti intensivi), il latte se ottenuto da animali a cui viene lasciato anche il figlio da allattare, anche in questo caso non mi pare sfruttamento: gli animali domestici che vivono con l'uomo hanno a disposizione cibo e riparo che altrimenti non avrebbero e molto probabilmente bovini e pecore delle razze domestiche non sopravviverebbero se non accuditi dall'uomo e quindi non esisterebbero. E' questo che vuoi? Quanti animali tipo galline, maiali, mucche, ecc. pensi potrebbero sopravvivere nei modi da te auspicati, cioè nelle fattorie di animalisti? Non sarebbe meglio trovare una simbiosi mutualistica?
Ti saluto con affetto
Caterina Regazzi
Caterina Regazzi a Treia con galline
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