Quattro antenne radiofoniche alte 120 metri ciascuna sono state abbattute. Sono quelle di Radio Vaticana che si trovano a ridosso della ferrovia. In particolare tra le fermate di Cesano e Olgiata. Da anni il Comitato Bambini senza onde e i cittadini del quadrante Nord di Roma chiedono che si prendano provvedimenti seri contro l'inquinamento elettromagnetico prodotto dall'impianto della Radio. E le prime antenne sono state letteralmente buttate giù.
Quello iniziato intorno all'8 maggio 2014 è il primo abbattimento simile dell'impianto radiofonico. "E' un momento storico, una cosa del genere non è mai successa", ha commentato Fabio Rollo del Comitato Bambini senza onde, "Sappiamo che la demolizione dell'impianto ha dei costi, ma la Radio finalmente ha deciso di iniziarla. Questo ci fa ben sperare anche per il futuro". Un risultato positivo dunque è stato raggiunto. Ma ci sono voluti anni di lotte continue dentro e fuori dai tribunali.
Le antenne di Radio Vaticana sono lì all'incirca dagli anni Cinquanta. Ma è solo nel 1998 che nascono il Comitato Bambini senza onde e la sua battaglia contro l'inquinamento elettromagnetico. "Tutto è nato quando le famiglie della zona hanno cominciato a ritrovarsi nelle corsie di ospedale per combattere la stessa malattia. Una forma di leucemia infantile che si stava manifestando troppo frequentemente. Era ovvio che qualcosa non tornava", ha raccontato il portavoce del Comitato Augusto Rossi, "nella sola scuola materna elementare di mia figlia c'erano tre bambini malati". E così è iniziata la nostra lotta.
Sebbene dopo una lunga attesa, la condanna penale è arrivata. E' invece ancora fermo un secondo processo per omicidio colposo e relativo ai danni per la salute intentato contro il paese straniero. "Qualche anno fa c'è stata una perizia che ha stabilito un collegamento tra le antenne e le malattie che si sono sviluppate tra gli abitanti della zona", ha continuato Rossi, "ma per il momento il processo è fermo. Si aspettano nuovi dati scientifici. Da parte del Vaticano del resto non sembra esserci nemmeno volontà di chiarezza, non si sa nemmeno bene chi siano i responsabili tecnici".
Valeria Gaetano - http://www.romatoday.it/
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