domenica 26 maggio 2013

2 giugno 2013 - Per una repubblica nonviolenta e senza armi


Care amiche, cari amici, in queste settimane con le Reti del mondo del disarmo, della nonviolenza e del servizio civile, abbiamo lanciato diverse iniziative per chiedere che la Festa della Repubblica sia celebrata secondo lo spirito della Costituzione (e dunque non con una parata militare) e sottolineando il contributo delle vere forze vive che quotidianamente fanno camminare il nostro Paese. Il Movimento Nonviolento ha collaborato attivamente.

Abbiamo inviato due lettera al Presidente della Repubblica e ai Presidenti di Senato e Camera, e per loro tramite a tutti i Parlamentari (lettere dabbasso).

Il giorno 2 giugno saremo presenti a Roma (in Piazza San Silvestro, dalle ore 11 alle ore 14) con una manifestazione alternativa alla parata militare, per ribadire che l'Italia è fondata sul lavoro e ripudia la guerra. Porteremo le bandiere della nonviolenza, ed un tricolore con il fucile spezzato.

Ora la richiesta è quella di organizzare anche iniziative locali ovunque sia possibile, per un 2 giugno disarmato.


Chi riesce può organizzare anche momenti di apertura delle sedi associative e di servizio civile, per accogliere i cittadini e le cittadine (oltre che eventualmente i parlamentari eletti nel vostro collegio) e dimostrare concretamente il lavoro che viene fatto con fatica e competenza a favore di tutta la popolazione della nostra Repubblica, fondata su ben altro che la parata militare....

E' con questo spirito che vi chiediamo di trovare energie e creatività per riempire l'Italia di momenti belli e intensi che ci possano far vivere una Festa della Repubblica di pace e partecipazione. Aspettiamo dunque le vostre segnalazioni che saranno comunicate tramite appositi canali con i media e in apposite pagine "social".

Grazie della vostra attenzione e della vostra collaborazione.
Buona Festa della Repubblica che ripudia la guerra.

Mao Valpiana
presidente

www.nonviolenti.org


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Al Presidente della Repubblica
On. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale - Roma
Egregio Presidente,
nell’avvicinarsi della celebrazione della Festa della Repubblica, il prossimo 2 giugno ci
permettiamo di scriverle ancora una volta per sollecitare e valorizzare un’altra forma di
celebrazione, che non associ simbolicamente la nostra Repubblica alla sola forza militare.
Noi crediamo che celebrare la Festa della Repubblica sia anche e soprattutto il valorizzare
le tante storie di chi ogni giorno si impegna per il bene del nostro paese, lavorando per la
coesione sociale, costruendo storie di pace, di giustizia, di solidarietà.
Una scelta che esprime la volontà e le energie che il nostro Paese è in grado di mettere in
campo e che prende le mosse dalla nostra Carta Costituzionale, scritta subito dopo il
flagello del secondo conflitto mondiale e proprio per questo tesa al ripudio della guerra
stessa. La stessa Costituzione ci indica come fondamento della nostra Repubblica sia la
forza del lavoro, e non delle armi. Un lavoro che in questa fase di crisi manca a molti nostri
concittadini e concittadine e che quindi è ancora più da valorizzare e celebrare. Perché sul
lavoro si fonda il nostro vivere comune.
Noi desideriamo che si riportino al centro i valori fondanti della nostra Repubblica,
rappresentati da quelle categorie sociali (vere e proprie forze vive dell’Italia) che hanno
davvero il pieno diritto di essere celebrate in occasione del 2 giugno: le forze del lavoro, i
sindacati, i gruppi delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini
con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile.
In particolare questi ultimi sono ai nostri occhi elementi importanti da celebrare, come
simbolo di chi quotidianamente permette al nostro Paese di andare avanti favorendo la
coesione sociale e il supporto a quei diritti e servizi senza i quali non si può parlare di vera
cittadinanza. Senza dimenticare – poi – che il Servizio Civile oggi è l’unico parziale
elemento che riesce a concretizzare quella difesa “non armata” della Patria (prevista del
nostro ordinamento) che costituisce una strada innovativa e a noi cara di assolvere al
dovere previsto dalla nostra Costituzione all’articolo 52 (Lo ha ribadito in più occasioni
anche la Corte Costituzionale).
E quindi tutte le realtà del mondo del Servizio Civile, come negli anni passati, vogliono
partecipare a questi festeggiamenti, ricordando il valore della Pace, l’impegno per la
giustizia, la ricerca del dialogo, la pratica della nonviolenza soprattutto in questo momento
di crisi dove le povertà, le disuguaglianze e le ingiustizie sembrano frantumare ed
aumentare la disgregazione sociale sia nel nostro paese che nel resto del mondo.
A 40 anni dalla legge 772 è importante non disperdere – soprattutto nell'attuale momento
storico – il patrimonio dell'obiezione di coscienza e della nonviolenza riproponendolo in
forme rinnovate e ribadire il valore dell'esperienza di servizio civile nazionale come pratica
di costruzione della pace, di rispetto della dignità umana, di riconciliazione pacifica, di
ricucitura del tessuto sociale ed umano, pratica di cittadinanza.
Vogliamo festeggiare la festa della Repubblica per riaffermare che solo attraverso
l’impegno di tanti si può costruire un paese coeso e solidale, dove la pace è declinata nei
tanti piccoli gesti di responsabilità, disponibilità, di dialogo, di ricerca delle ragioni dello
stare insieme.
Per tutte queste motivazioni a Lei Presidente della Repubblica chiediamo, viste anche le
attuali necessità di sobrietà, di festeggiare la nostra Repubblica senza spendere un euro,
valorizzando l’impegno quotidiano di giovani ed enti che al di là della retorica e delle
manifestazioni pubbliche sanno calarsi dentro le ferite dei nostri territori e delle nostre
comunità e costruire storie di speranza, libertà e democrazia.
Da parte nostra ci impegniamo a rendere vivo il 2 giugno su tutti i territori in cui le nostre
realtà sono presenti, per celebrare nelle nostre sedi e con le nostre attività l'Italia che
“ripudia la guerra”: apriremo le nostre porte nello spirito dell’articolo 11 della nostra
Costituzione. Un passaggio importante anche per cambiare i simboli (che sono rilevanti
per il vivere comune) legati a questa che non è la Festa delle Forze Armate ma di tutta la
Repubblica.
E cercheremo inoltre di valorizzare le storie di tanti giovani che hanno scelto di mettersi al
servizio del bene comune, dei nostri territori e delle nostre comunità. Giovani che dal sud
al nord del nostro paese, in ambiti diversi d’intervento, testimoniano con vivacità ed
entusiasmo una voglia di mettersi in gioco e di rendersi protagonisti che riteniamo
preziosa per il presente e il futuro di questa nostra Patria.
Il 2 giugno dunque – e sarebbe importante un Suo Patrocinio a riguardo - le nostre
organizzazioni terranno aperte le proprie sedi in tutta Italia per incontrare i cittadini mentre
i giovani in servizio civile nazionale si recheranno nei Comuni colpiti dal terremoto
emiliano del Maggio 2012. Un modo aperto per testimoniare il contributo concreto che il
Servizio Civile nazionale porta alla coesione sociale e alla difesa del Paese.
Infine, diversi di noi si ritroveranno in quella giornata a Roma per festeggiare la
Repubblica con le categorie già prima ricordate: le forze del lavoro, i sindacati, i gruppi
delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i
padri…
Ci piacerebbe poterLa incontrare, per condividere anzitutto con Lei questo grande
abbraccio all’Italia che tutti vogliamo dare.
Rete Italiana per il Disarmo – Controllarmi
Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile – CNESC
Forum Nazionale per il Servizio Civile – FNSC
Tavolo Interventi Civili di Pace – ICP
Campagna Sbilanciamoci!


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Al Presidente del Senato
On. Pietro Grasso
Palazzo Madama – Roma
Alla Presidente della Camera
On. Laura Boldrini
Palazzo Montecitorio – Roma
Ai capigruppo di
Senato e Camera
A tutti i
Senatori e Deputati
LORO SEDI
Oggetto: le nostre proposte per celebrare la Festa della Repubblica nello spirito della
Costituzione
Egregi Presidenti, onorevoli Deputati e Senatori
questa nostra lettera ha lo scopo di comunicarVi il senso delle iniziative che come
associazioni del volontariato, della pace e del disarmo, della nonviolenza e del servizio civile,
stiamo predisponendo per le imminenti celebrazioni del 2 giugno, Festa della Repubblica.
Il sistema democratico repubblicano, scelto dal popolo italiano con il primo referendum a
suffragio universale, affonda le sue radici nella Carta Costituzionale. E' lì, dunque, nella
Costituzione, che vanno ricercati gli elementi ispiratori per celebrare la Festa della nostra
Repubblica e dei pilastri fondanti della nostra società.
I primi 12 articoli della Costituzione ne enunciano i principi fondamentali e ne indicano
come prima identità quella “democratica e fondata sul lavoro” (articolo 1). Gli articoli successivi, dal
2 al 10, contengono il richiamo ai diritti inviolabili dell'uomo, l'uguaglianza e la pari dignità sociale di
tutti, il diritto al lavoro, le autonomie locali ed il decentramento amministrativo, la tutela delle
minoranze linguistiche, l'indipendenza dello Stato e della Chiesa, la libertà per tutte le confessioni
religiose, lo sviluppo della cultura, la ricerca scientifica, la tutela del paesaggio, del patrimonio
artistico e monumentale, il riconoscimento del diritto internazionale e il diritto d'asilo per lo
straniero; infine – nell’articolo 11 – viene incastonato nella nostra Carta fondamentale il ripudio
della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali. A chiusura dei principi fondamentali, i costituenti hanno deciso di
inserire, con l'articolo 12, la descrizione della nostra bandiera tricolore, che è il simbolo unitario che
racchiude in sé i valori in precedenza espressi, dal lavoro al ripudio della guerra.
Come cittadine e cittadini siamo tutti chiamati ad osservare e mettere in pratica la
Costituzione italiana, scritta subito dopo il flagello del secondo conflitto mondiale, e per tale motivo
crediamo che il 2 giugno si debba festeggiare nel modo possibile fedele alla Costituzione.
Riteniamo perciò che non risponda né alla lettera né allo spirito della nostra Costituzione celebrare
la Festa della Repubblica con una parata militare.
Nell’avvicinarsi dell’appuntamento di quest’anno, per quanto riguarda le manifestazioni
nazionali a Roma, sia il Presidente della Repubblica che il Presidente del Consiglio hanno
dichiarato che ci sarebbero stati risparmi (concentrati solamente – ci pare – nell’eliminazione del
ricevimento ufficiale) ma senza andare a toccare il dispiegamento di reparti armati nel cuore di
Roma. Non ci spaventa in sé la sfilata militare, ma ci preoccupa il suo essere simbolo delle
consistenti spese militari che il nostro paese sostiene, compreso il progetto di acquisto dei
cacciabomabardieri F-35 a capacità nucleare: una scelta contro la Costituzione che, tra l'altro,
sottrae rilevanti risorse pubbliche alle tante necessità attuali (lavoro, sanità, istruzione, cultura,
ricerca, protezione, pensioni, ecc.). E' una contraddizione divenuta ormai incomprensibile per la
gran parte dell'opinione pubblica.
Se una sfilata ci deve essere, crediamo dovrebbe essere animata dalle forze del lavoro, i
sindacati, le categorie delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con
le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile, i disoccupati che lavoro non trovano,
tutti coloro, cioè, che inverano i primi 12 articoli della Costituzione. Queste sono le forze vive della
Repubblica. Lo abbiamo già scritto al Presidente Napolitano, con questa nostra intendiamo invitare
i Parlamentari della Repubblica a prendere posizione esplicita ed istituzionale attraverso un voto
nelle due Camere, sulle modalità di celebrare la Festa della Repubblica.
Da parte nostra, cercheremo di celebrare in modo civile e disarmato il 2 giugno. Sia nei
territori locali di tutta Italia, sia nei luoghi dell’Emilia colpiti dal recente terremoto (in particolare con
ragazze e ragazzi in servizio civile) che a Roma, dove premieremo alcune categorie di cittadini che
a nostro parere rappresentano la Repubblica e tutti noi onorando quotidianamente la Costituzione
(insegnanti, medici, studenti, volontari in servizio civile, cooperanti, giovani stranieri, ed anche degli
esclusi come i disoccupati o gli esodati). Alcune sedi di servizio civile, che per tanti giovani sono
scuole di impegno civile e solidale, terranno le porte aperte per far conoscere a tutta la
cittadinanza queste realtà vive.
Invitiamo Voi e i rappresentanti istituzionali, le autorità civili delle nostre città, sindaci,
prefetti, consiglieri comunali, deputati, a partecipare a queste celebrazioni civili, disarmate e
nonviolente del 2 giugno in piena obbedienza costituzionale.
Rete Italiana per il Disarmo – Controllarmi
Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile – CNESC
Forum Nazionale per il Servizio Civile – FNSC
Tavolo Interventi Civili di Pace – ICP
Campagna Sbilanciamoci!
Per adesioni alle nostre iniziative (nazionali e territoriali) e per qualsiasi ulteriore necessità di
informazione si prega di contattare la Segreteria della Rete Italiana per il Disarmo:
segreteria@disarmo.org
328/3399267

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