lunedì 10 marzo 2014

Treia - Reportage politico, con "intelligence"


Palazzo Comunale di Treia - Una casa molto ambita

Al baretto di Treia stamattina altra puntata surreale,  sulla realtà surreale dell'atmosfera pre-elettorale che vibra nel paese: ".. adesso che non c'è nessuno posso chiedertelo, è vero che l'associazione Adesso Treia si è buttata con la lista di .... (omissis)?"

"Ma no, si cerca di parlare con tutti per capire chi potrebbe essere in sintonia, ma nessuna scelta è stata fatta...."

Evidentemente la politica ancora tira nel paese dove "nella piazza non c'è nessuno ..." (dal famoso libro di Dolores Prato). Forse in questo momento è l'unica cosa che tira, tutto il resto passa in secondo piano. 

Ricordo che quando arrivai quattro anni fa ebbi l'impressione che  a Treia la politica non interessasse nessuno, una cosa vaga e lontana. Adesso invece da quando il Comune è stato commissariato e non si profila una maggioranza certa per la futura amministrazione si è palesato un forte risveglio di interesse per la cosa pubblica.

Le liste ed i gruppi appaiono e scompaiono, nel giro di pochi giorni si formano alleanze e si sfaldano, candidati sindaci si mostrano e poi si ritirano, insomma è "teatrino".. allo stesso tempo è "vita sociale" e desiderio di partecipazione. 

Anch'io sono stato contagiato e -oltre a partecipare alla formazione di un programma condiviso con Adesso Treia- di tanto in tanto vado ad impicciarmi (a fare intelligence) sui programmi di altri gruppi e possibili  liste. Ma non si "vive di solo pane", diceva un tale, bisogna anche capire la "morale" che sta dietro ai programmi. Cercare di intuire se sotto le vesti pulite di certe persone per bene non ci siano corna e zoccoli nascosti....

Poi ci sono i "disfattisti" quelli che (sempre al baretto o per strada) affermano:  “...i giornali son pieni solo di pettegolezzi politici, un inguacchio di botte e  risposte finte, fingono di litigare e poi mangiano assieme… ma chi li vota più questi…? Tutti fintoni..”

E qui son  costretto a  intervenire spiegando: “Guarda che l’astensionismo avvantaggia solo chi sta già al potere, anche se a votare ci vanno solo due persone… quelle due decidono chi andrà al governo…”. 

E così mi  espongo apertamente contro chi  inneggia all’astensione come metodo di “punizione politica”. Le critiche al sistema sono sacrosante e  smuovono qualcosa nelle mie budella… lo sdegno è viscerale! Eppure -dato il sistema democratico corrente- mi duole osservare che l’astensionismo non paga… anzi privilegia il potere consolidato. Questa democrazia prevede che la maggioranza dei votanti elegga chi va al governo, non dice quanti debbono essere i votanti… 

Per superare il problema io consiglio di andare a votare  per la lista che dimostra maggiore capacità di indipendenza nel gioco delle “controparti”. Chi stando ancora fuori da questo meccanismo promette di “vigilare e contrastare le ingiustizie  del potere” merita il nostro voto…  Insomma -secondo me- non importa se una lista vince le elezioni, l’importante è non vanificare la possibilità  rimasta in nostre mani di poter condizionare il gioco delle finte opposizioni e delle finte alternative. 

Comunque eccomi qui, alfine un raggio di sole, oggi 10 marzo 2014, è uscito... 

Paolo D’Arpini
          Piccolo scrivano treiese

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