lunedì 16 giugno 2014

Treia nel pallone


Treia è lo specchio d'Italia. L'ho compreso dal fermento che in questi giorni si avverte al solito baretto. E non solo a quel baretto in piazza anche negli altri. E non solo ai baretti ma anche per strada e addirittura per telefono. Sì, anche per telefono. Ho infatti ricevuto telefonate in proposito e pure assistito ad alcune discussioni iniziate due o tre giorni fa in cui alcuni "sportivi" si lamentavano che il comune non avesse concesso l'istallazione di un maxi schermo sotto l'ex mercato coperto in modo che il popolo potesse seguire le partite che più interessano il popolo. Il contendere era soprattutto sugli orari che secondo i "tifosi" dovevano andare dalla mezzanotte alle due di mattina, mentre secondo le autorità comunali  dovevano limitarsi alle ore serali.  Immagino che il problema sia relativo all'ordine pubblico ed ai rumori molesti... e non si può in questo caso criticare l'amministrazione se intende limitare i "danni".  Dal mio punto di vista personale, considerando quello che è successo in Brasile in seguito al campionato di calcio (morti e feriti e sedizioni) e  considerando inoltre che abbiamo problemi ben più gravi da risolvere che quello di sapere se la squadra italiana ha palleggiato bene, sono addirittura dell'idea che sarebbe ora di finirla con questo  sistema del "panem et circenses"... anche perché in questo caso "il pan ci manca" (come recita la poesia: Sul ponte sventola bandiera bianca) e restano solo i circenses, che sono una offesa alla miseria.

Paolo D'Arpini - Cittadino "pro tempore" di Treia



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Commento di A.P.: "Ed allora quando in agosto c'è la notte bianca.... siamo più  silenziosi?"


Mia rispostina: "E' detto "semel in anno licet insanire" soprattutto riferendosi al carnevale o ad altre feste goliardiche, ed aveva un senso in passato quando la società era molto chiusa e bigotta, ma oggigiorno in cui la trasgressione è diventata un vanto ed una abitudine (vedi aumento della perversione pornografica, droga, alcolismo, etc. etc.) trovo che la "notte bianca" sia di alcun valore, anzi... di cattivo esempio. Se fosse una notte bianca per osservar le stelle, camminare in silenzio, suonare dal vivo il flauto, guardare negli occhi la propria amata/o, allora andrebbe ancora bene... ma scolarsi lattine di birra ed aperitivi, stordirsi con musicacce tecno e lasciare le tracce di tanta inutilità sotto forma di strade piene di rifiuti... Che valore ha? Spero di non esserci a questa notte bianca di agosto, anzi fatemi sapere quand'è che mi defilo... (P.D'A.)"

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