martedì 28 ottobre 2014

Roma, 15 novembre 2014 - Incontro di Lista Civica Italiana


Alcuni movimenti,  cercano di rendere più efficaci gli sforzi di coloro che a vario titolo sono  impegnati per migliorare questo paese. La nostra formazione, lista civica italiana, propone un incontro tra tutti coloro che sono disponibili ad unire gli sforzi secondo alcuni principi comuni.

Il 15 novembre 2014, a Roma,  prevediamo di fare, in contemporanea con la nostra Assemblea Nazionale, un congresso aperto a tutti gli interessati per iniziare questo nuovo ciclo politico-territoriale.   
Consultate il sito per aver informazioni aggiornate: 

Giuseppe Brizzi - membro del coordinamento di lista civica italiana 

LETTERA APERTA ALLE PERSONE DEI COMITATI E DEI MOVIMENTI AMBIENTALISTI, ANTIMAFIE, NONVIOLENTI , SOLIDALI ETC.

Sono almeno venti anni che viviamo in Italia una situazione paradossale: 

- crescono in numero e in gravità i problemi ambientali e sociali (dall’acqua ai rifiuti, dal razzismo alla criminalità organizzata, fino agli attentati alla Costituzione e alla democrazia per non parlare della penosa situazione dei senza lavoro, dei pensionati e del reddito fisso);

- si moltiplicano le iniziative locali e nazionali per affrontarli: Forum e Referendum nazionali e locali su acqua ed energia o sulla finanza; associazioni contro la criminalità organizzata;Reti contro inceneritori, centrali a biomasse e per la riduzione e il riciclo dei rifiuti; associazione a difesa dell’Art.53; pedoni e ciclisti organizzati; difensori del Paesaggio, contro Grandi Opere inutili e dannose; nuovi contadini biologici, Comitati a difesa/per l’attuazione della Costituzione; Gruppi d’Acquisto solidale; Banche del tempo e Centri di Solidarietà; ecc.);

- tutto questo fa una fatica indicibile a trovare una “sponda politica” seria e non superficiale, duratura e non mutante ad ogni elezione, rispettosa dei differenti ruoli tra chi sta nelle istituzioni e chi lavora nei territori e non elitaria/auto-referenziale.

Le illusioni e successive dis-illusioni si ripetono: Italia dei Valori, Lista Tsipras, Movimento 5 Stelle, PD, Rivoluzione Civile, SEL, Verdi: nonostante i buonissimi propositi e le dichiarazioni di massima apertura, si sono rivelati (salvo rare, lodevoli ma solo locali eccezioni) come piccoli gruppi di apparati che mirano a mantenere/allargare la propria influenza con i soliti vecchi metodi della cooptazione tra “amici” e la censura o espulsione del dibattito e del dissenso.

Respirare aria pulita in politica e nelle istituzioni significa, invece, collegare in maniera paritaria, “mettere in rete” le migliaia di esperienze organizzate, che sono il sale della nostra società, il cuore di una vera democrazia, la prefigurazione di un futuro più giusto e più sobrio.

Perché non provarci, senza egemonie, primogeniture, sotterfugi e furbizie?
E’ davvero impossibile dar modo di esprimere la propria voce, soprattutto con gli strumenti della democrazia diretta, alla marea di persone che ora si sente (salvo rarissimi momenti) totalmente estranea ai “rappresentanti” politici?

A livello comunale, regionale e perfino nazionale si possono costruire sia strumenti referendari che liste politiche del tutto indipendenti dai partiti responsabili dell’attuale sfacelo economico-ambientale e morale.

Vogliamo provarci?

Se vogliamo farlo c'è un solo modo: tutti i singoli cittadini e gli enti politici organizzati interessati a questo progetto devono essere disposti a lasciare da parte i propri chiodi fissi* e simboli (pur mantenendo le loro identità e attività parallelamente) e dar vita a un progetto condiviso basato su un patto fondato sulla decisione di non voler ripetere gli stessi errori delle precedenti esperienze:

- Nessun capo, ma solo delegati scelti dalle assemblee territoriali e revocabili in qualsiasi momento

- Nessuna decisione presa da gruppi ristretti senza l'approvazione delle assemblee territoriali

- Nessun accordo e alleanza con i gruppi di potere e i partiti esistenti al di fuori delle scelte approvate

- Nessun privilegio di casta per i rappresentanti dei cittadini

- La partecipazione a funzioni istituzionali è a termine e rappresenta un impegno dopo il quale si ritorna alle attività svolte in precedenza

I chiodi fissi, specie se diversi l’uno dall’altro, e.g. la moneta, le banche, la democrazia diretta, ecc. pur rivelando anomale incrostazioni nell’evoluzione sociale, hanno il potere di attrarre e di bloccare “insiemi” di persone che vi aderiscono, si attivano, se ne fanno una ragione di lotta politica rischiando così di farli diventare totem inossidabili.

Questi ottengono il consueto ed amaro risultato di dividere le energie “potenzialmente” innovatrici e di aprire la strada ai “professionisti della politica”

 

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