lunedì 6 ottobre 2014

Un pianeta allo stremo... e l'uomo si fa la guerra!




Popolazioni di animali dimezzate e un'impronta ecologica (quella che misura il consumo di natura causato dall’umanità) che continua a crescere così come il nostro deficit ecologico, conducendo l’umanità pericolosamente ai limiti del suo spazio vitale. E' l'allarme lanciato dal Living Planet Report 2014, decima edizione del rapporto internazionale del Wwf edito ogni due anni e presentato in contemporanea in tutto il mondo (in Italia a Milano, presso lo spazio Tim4Expo in Triennale).

Le popolazioni di numerose specie di animali vertebrati (quindi mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci) in natura, rileva il Living Planet Report, si sono più che dimezzate in soli 40 anni mentre l’impronta ecologica continua a crescere in maniera eccessiva. Entrambe, la perdita di biodiversità da una parte e l'impronta ecologica insostenibile dall'altra, minacciano i sistemi naturali e il benessere umano, “ma possono anche indicarci la direzione per invertire la tendenza”, sostiene il Wwf.

“La nostra è una chiamata urgente all’azione, non possiamo più aspettare - afferma Donatella Bianchi, presidente Wwf Italia - La biodiversità è una parte cruciale del sistema che sostiene la vita sulla Terra oltre che il barometro di quello che stiamo facendo alla nostra unica casa. Abbiamo la necessità urgente di agire in tutti i settori della società per costruire un futuro più sostenibile”.

Con il sottotitolo “Specie e spazi, gente e luoghi”, il rapporto monitora le popolazioni di oltre 10.000 specie di vertebrati dal 1970 al 2010 utilizzando il Living Planet Index, un database realizzato dalla Zoological Society of London. Il rapporto misura inoltre l’impronta ecologica umana predisposta dal Global Footprint Network.

Quest’anno il Living Planet Index ha aggiornato la metodologia monitorando con più cura la biodiversità globale fornendo così una immagine più chiara dello stato di salute della ricchezza della vita sul pianeta. Mentre i risultati mostrano come lo stato delle specie sia peggiore rispetto ai precedenti rapporti, il rapporto individua con più chiarezza le soluzioni disponibili. “I risultati del rapporto 2014 mostrano in modo chiaro, come non si è mai verificato prima d’ora, che non possiamo permetterci più di perdere tempo. E’ essenziale cogliere l’opportunità, finché siamo in grado di farlo, di sviluppare soluzioni sostenibili e creare un futuro dove potremo vivere e prosperare in armonia con la natura”, conclude Donatella Bianchi.

Edward Parker

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