domenica 30 ottobre 2016

I terremoti si possono prevedere anche a breve termine (se uno ci crede)


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Sono un fisico, ed avevo sempre pensato che i sismi fossero prevedibili solo statisticamente, attraverso la storiografia e le analisi di stabilità dei sottosuoli.
Quando ho visto le interviste a Giampaolo Giuliani sulle rilevazioni di emissioni del radon ho scoperto che non è così: si possono prevedere anche a breve termine.
GIuliani è stato oggetto di forti censure da parte del mondo scientifico universitario italiano, ma le evidenze sperimentali gli danno ragione, e il suo lavoro merita la massima attenzione da parte di tutti.


Disgraziatamente anche l'attività scientifica è, di fatto, un business, come tutto il resto.
Chi vuole far carriera e guadagnar denaro si adegua, e cerca di difendersi dagli innovatori come Giuliani.


Così va il mondo, tocca agli altri fare spazio alla ricerca della verità.

Purtroppo, anche la induzione artificiale di sismi è possibile.

Le tecniche del caso venivano studiate fin dai tempi della seconda guerra mondiale, ma dopo i brevetti di Bernard Eastlund e i documenti militari U$A come "Owning the weather as a force multipler" non ci sono più dubbi: la generazione elettromagnetica, se ben preparata, funziona.

Meriterebbe un pensiero la questione della riapertura del MUOS in Sicilia, che dispone di emissioni analoghe a quelle di Haarp.

Riguardo i terremoti, consiglio pure di seguire la pagina fb di Maria Rita D'Orsogna, ricercatrice dell'Università di California.

E non dimentichiamo anche la sismogenicità del fracking petrolifero, ben accertata da decenni, tecnica di estrazione completamente diversa da quella del fossile liquido, che induce la propagazione imprevedibile di fratture nel sottosuolo, fino all'esiti storicamente più volte accertato degli sciami sismici (Turkmenistan, Denver, Emilia, molti altri....).

Proprio per questo motivo in alcune nazioni il fracking è stato vietato o provvisoriamente sospeso, ma sono poche.

Vincenzo Zamboni

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1 commento:

  1. Post scriptum: "Voglio esser chiaro: quando lavoravo all'Infn di Bologna mi è capitato di vedere una pubblicazione del Cern con un errore accettato del 45%.
    Pur di pubblicare lo accettarono ugualmente.
    Giusto per chiarire che anche il mondo scientifico risente gli effetti della convenienza.
    Non c'è alcun deus ex machina nella scienza: ci vuole intelligenza, buona volontà e fortuna.
    Il resto è solo affarismo (come ovunque, appunto).
    Non ho altro da dire sul metodo scientifico, se no chiamo Feynmann in persona a spiegare che tutto ciò che la scienza può fare è scartare gli errori quando si accorge che sono sbagliati."

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