L'Italia ha tutto a disposizione da circa 25 anni, al fine di riconvertire l'agricoltura alle tecniche biologiche; ovvero per dare agli agricoltori biologici il 30% di reddito in più a fronte dei mancati ricavi e maggiori costi, a parità di prezzi convenzionali di mercato…
Laddove anche i Sindaci facessero il loro dovere di tutori della salute dei cittadini ed avessero il coraggio, insieme agli agricoltori, di dichiarare i territori biologici, diritto inviolabile e costituzionalmente tutelato alla protezione della salute ambientale.
Tutto ciò attraverso i fondi agroambientali gestiti attraverso i PSR regionali (piani di sviluppo rurale).
Conquistati dopo il referendum sui Pesticidi del 1990 a partire dal 1992...
E invece, nonostante denunce di Report (2002) e altre trasmissioni televisive (Ambiente Italia 2001),
le regioni regalano i fondi agroambientali a chi compra glifosate e pesticidi a volontà, chiamandola illegalmente agricoltura integrata. Oltretutto obbligatoria e, pertanto, non più inseribile nei pagamenti agro-climatico-ambientali dei PSR Regionali (dal 2014)
Eppure… nessuno porta la questione in tribunale, tranne qualche agricoltore coraggioso; mentre il sottoscritto studia e denuncia la situazione; ed oggi porta avanti un dottorato di ricerca sull'agroecologia per lo sviluppo rurale per la tutela della biodiversità e della salute ambientale all'Università di Firenze
Non serve aspettare la prossima PAC per sviluppare l'agricoltura biologica.
Quest'anno le Regioni hanno a disposizione miliardi di Euro in pagamenti agro-ambientali che più si spendono e più consentono di sbloccare altri fondi per lo sviluppo rurale
Mentre alcune di esse (es. Umbria) per tutta risposta non consentono di rinnovare i pagamenti agro-ambientali alle aziende biologiche che hanno scaduto i 5 anni di impegno…
Dopo che l'Italia intera, nella vecchia programmazione 2007-2013 non ha speso circa 7-8 miliardi di € , in primis fondi agroambientali destinati al biologico come obbligo e priorità perdendoli per il periodo 2014-202.
Se in questi due anni prossimi, le regioni aprono i bandi per la riconversione biologica, rispettando quello che prevede la legge ovvero che i produttori bioregionali abbiano la compensazione giusta dei mancati ricavi e maggiori costi, più un 20% per spese burocratiche di transazione e un 30% per le azioni collettive (territori biologici) allora tutta l'agricoltura italiana si impegnerebbe in 5 anni di riconversione biologica completa impegnando anche i soldi dei futuri PSR 2021-26.
Consentendo di superare la crisi delle aziende agricole vista la grande richiesta di mercato verso un Biologico Pulito e sicuro, certificato e controllato attraverso i 3.000 € ad azienda disponibili dagl stessi PSR, che sostengono anche l'assistenza tecnica…mai attivata… e il tutoraggio delle aziende agricole e la loro formazione verso l'innovazione…
Tutto disponibile da almeno 20 anni !!!
Abbiamo mandato carte, con educazione, a tutti i signori presenti in scaletta a partire dal responsabile ministeriale dr. Blasi Giuseppe ...senza ricevere mai risposte… Né tanto meno dalla commissione UE che approva i PSR regionali, illegittimamente.
Ora abbiamo fondato un'associazione dal nome "Attuare la costituzione", per le necessarie vertenze di concertazione, ma ovviamente non ci chiamano nemmeno a parlare, ma resto fiducioso che tra venti anni tutta la produzione sarà biologica e bioregionale per Selezione Naturale.
Prof. Giuseppe Altieri - Agroecologo
3474259872
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Di questi temi se ne parlerà durante l'incontro previsto a Montombraro, sul tema dell'agricoltura bioregionale contadina, che si tiene il 29 luglio 2018 nel Podere Malprevisto: http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2018/04/agricoltura-bioregionale-contadina.html
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