mercoledì 10 giugno 2020

Lo stato dell’ambiente in Europa


L’Agenzia Europea dell’Ambiente, nel Rapporto SOER 2020, rileva il divario tra l’attuazione delle politiche e il raggiungimento dei target in quanto tali politiche sono state più efficaci nel ridurre le pressioni ambientali che nella protezione della biodiversità e del capitale naturale, nonché della salute e del benessere umano.

Infatti, i grandi progressi compiuti dall’Europa negli ultimi dieci anni, soprattutto in relazione ai cambiamenti climatici, non sono stati in grado di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile inerenti al “vivere bene entro i limiti del pianeta”.

Nel dettaglio, in Europa l’inquinamento, l’estrazione e le pressioni fisiche hanno determinato uno stato ecologico dei corpi idrici alquanto basso. Infatti, si rileva che il 18% dei corpi idrici superficiali nell'UE è interessato dall'inquinamento chimico derivante da fonti industriali e dalle acque reflue.


Per quanto concerne la matrice suolo si rileva che oltre 2.8 milioni di terreni sono contaminati. Inoltre, la frammentazione del paesaggio e la degradazione del suolo determinano, rispettivamente, la perdita di biodiversità e dei servizi ecosistemici.

Le emissioni di gas ad effetto serra da parte del settore energetico sono diminuite del 23%, con una forte riduzione della produzione di energia derivante da fonte fossile. Si rileva il disaccoppiamento tra l’andamento delle emissioni di gas serra e la tendenza dell’indice economico. Il 2019, infine, rappresenta l’anno in cui l’Europa ha prodotto e fornito ai cittadini elettricità derivante da fonti rinnovabili, specialmente eolico e solare.


In Europa il tasso di riciclo è in costante aumento rispetto al periodo 2014 - 2017. Tuttavia, la produzione dei rifiuti è ancora elevata. L’uso efficiente delle risorse è incrementato ma solo il 12% dei materiali viene adoperato in maniera circolare.


Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico si rileva una riduzione, nonostante circa l’80% della popolazione europea vive in luoghi in cui la qualità dell’aria è alquanto scarsa.


Il primato negativo per la qualità dell'aria va ancora all'Italia ...
(Fonte: A.K. Informa)

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