Teana è un paese di 533 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata, situato all'interno del parco nazionale del Pollino, che fa parte della comunità montana Alto Sinni. Le sue origini si rifanno all'antica Magna grecia, secondo la leggenda il suo nome deriva dalla moglie di Pitagora, che vi trascorreva le estati.
L'origine di Teana si perde nell'antichità: alcuni studiosi hanno ventilato l'ipotesi che questo borgo, edificato da coloni greci, fosse la sede estiva della scuola religioso-filosofica di Pitagora (580-504 a.C.); il nome di Teana sarebbe una deformazione del nome di sua moglie Teana.
La giusta misura del mondo
Teana - Crotone VI sec. a.C. - 501 a.C.
Quando il saggio e carismatico Pitagora lasciò Samo, per contrasti col tiranno dell’isola, e si spostò a Crotone verso il 530 a.C. per fondarvi una comunità basata su costumi sobri e comunanza dei beni, lo si vedeva spesso in compagnia e in grande sintonia con una giovane donna magnogreca, Teana (anche detta Teanò), filosofa anch’essa e autorevole componente della cerchia pitagorica, formatrice e animatrice della “adunanza” (syllogos) delle donne della città. Era sua moglie o sua figlia, o una sua discepola? Le fonti ci danno notizie controverse su ciò; si parla anche di una figlia del filosofo (di nome Miia, o Damo). Forse Pitagora aveva sposato una Teana e dato lo stesso nome anche alla figlia prediletta, o forse la loro era una coppia coniugale affiatata con una grande differenza di età.
In ogni caso, il nome di Teana spicca tra quelli delle altre 27 donne che, secondo le fonti greche, fecero parte della comunità pitagorica fin dall’inizio, condividendone lo stile di vita e le riflessioni filosofico-scientifiche. Teana è considerata nella tradizione occidentale la prima filosofa, che precorre altre figure storiche.
La tradizione di pensiero della cerchia pitagorica aveva una parte rivolta al pubblico esterno e una circolazione interna, segreta, riservata agli adepti, che dovevano addestrarsi al “divieto di dire” con una prova iniziatica di cinque anni. Il silenzio, tradizionale virtù della donna greca, aveva in questo contesto grande valore, al punto che le memorie delle teorie pitagoriche, dopo la morte del fondatore della setta, per sicurezza furono affidate alla figlia Damo e, alla morte di questa, alla figlia di lei, Bitale: queste donne furono dunque un tramite fondamentale per la prosecuzione della comunità.
Nella concezione della comunità pitagorica dominano l’armonia, l’equilibrio e la polarità. Le donne vi hanno un posto fondamentale e hanno accesso a tutte le forme del sapere, e la loro differente "natura" le colloca in secondo piano: l’uomo è il Sole, la donna è la Luna. La buona moglie pitagorica, per quanto rispettata, dignitosa e colta, è docile e complementare al marito.
A volte l’uomo non si comporta secondo ragione e si lascia attrarre, per debolezza o per ricerca di varietà, anche da una cortigiana (hetaira). La moglie dà al marito una lezione di superiore saggezza e temperanza tollerando la situazione, senza gelosie o rivalità. Insomma, benché le donne della cerchia di Pitagora rivelino importanti aspetti di emancipazione (di cui si ricorderanno anche Socrate e Platone), non è loro consentito oltrepassare i limiti rigidi previsti; anzi forse la loro “saggia compostezza” tanto decantata serve proprio ad autorizzare - e a rendere esente da critiche malevoli - proprio la loro partecipazione alle attività culturali della cerchia, di cui praticano anche i culti religiosi.
Oggi però preferiamo ricordare le attività filosofiche e scientifiche di Teana, in onore della quale si svolge ogni anno a Crotone un festival, con premiazione di donne di grande rilievo culturale e civico. Nella tradizione filosofica è diventata l'emblema della donna sapiente e insieme fedele e ligia ai suoi doveri, attorno a cui si consolida la famiglia.
Le lettere, nelle quali spicca l'ideale pitagorico della ricerca della giusta misura tra eccessi e difetti, contengono osservazioni e consigli rivolti ad alcune amiche sull'educazione dei figli, sui rapporti all'interno della coppia, sul comportamento da tenere coi servi. Frequentando la scuola pitagorica Teana divenne filosofa matematica cosmologa astronoma studiosa di fisiologia e guaritrice, aprendo assieme alle altre discepole le porte della conoscenza al mondo femminile. Donna sapiente, Teana scrisse un corpus di lettere, nel più lungo frammento attribuitole dagli studiosi discute e critica l’idea, diffusa in tutta la Grecia che Pitagora vedesse nel Numero il generatore di ogni cosa. Teana sostiene piuttosto come la vera dottrina pitagorica affermasse la conformità fra Numero e cose: esse non nascono dal Numero, sono state create conformi al Numero, dal momento che nel Numero risiede l’ordine essenziale di tutto.
(Notizie segnalate da Ferdinando Renzetti)
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